Su, ammettiamolo, nonostante la crisi economica mondiale, il biennio pandemico, le varie spese non previste, c’è ancora chi riesce a trovare quatto “spiccioli” per concedersi un bel viaggetto venatorio, una di quelle micro vacanze alla quale non si può, anzi non si deve rinunciare, perché si sa..la vita è una sola ed anche piuttosto breve, quindi deve essere vissuta al meglio (ovviamente entro certi limiti e spese famigliari permettendo).
Un bel viaggio venatorio deve essere visto fondamentalmente come una fuga dal tran tran quotidiano, una voglia di evadere dalla solita monotonia lavorativa anche se per pochi giorni, ma ovviamente c’è di mezzo anche la passione venatoria, la voglia di vedere posti nuovi, di conoscere gente nuova, di sperimentare nuove emozioni e perché no, anche di collaudare nuove armi e munizioni. Insomma, è un po’ come cercare di confrontarsi con noi stessi, dopo aver provato tutto o quasi nel nostro bel Paese! Ci siamo mai domandati perché in tanti non cacciano più in Italia, preferiscono concedersi dei brevi tour venatori, magari appena oltreconfine?
Oltre per i motivi già detti, ormai nel nostro Bel Paese ci sono delle zone dove non è più piacevole andare a caccia, almeno come si faceva una volta. Le leggi sono sempre più restrittive, la carenza di selvaggina stanziale è diventata cronica, i territori non sono e non saranno mai più come quelli che ricordavamo da ragazzi. Oggi esiste solo il bosco o il coltivato intensivo, stop. Le zone falascose, gli incolti, gli immensi campi con marruche e rovi chi li ha visti più! Davvero non riesco a capire come si possa lavorare ogni singolo ettaro sfruttabile in agricoltura con quello che costano ora le sementi, i concimi e il carburante.
Con le attuali leggi sulle armi, se mentre stai andando a caccia ti dovesse venire voglia di berti un caffè e non hai un amico disposto a rimanere in macchina a fare la sentinella alle armi, in teoria dovresti portarti il fucile a tracolla dentro il BAR. In molte nazioni estere invece, quando un barista vede un cacciatore che entra nel suo BAR, il caffè e il cornetto spesso glielo offre lui! Perché sa che, anche se armata, quella che ha davanti è una brava persona, coraggiosa e disponibile, che un brutto giorno potrebbe anche correre a difenderlo- vedi cosa è successo a quei poveri ucraini e prima ancora agli sloveni e ai croati. All’estero i cacciatori sono considerati una elite della Società, gente perbene, capace, che continua a praticare con passione una tradizione vecchia come la notte dei tempi. Fuori dall’Italia esistono moltissimi cacciatori che praticano la loro passione come un lavoro vero e proprio, che aiutano chi si reca nelle loro zone a praticare tutte le forme di caccia.
La selvaggina è migliore, più numerosa e l’habitat spesso è incontaminato. Le mete preferite dagli italiani sono indubbiamente l’Est - Nord Europa, l’Ungheria, la Croazia, la Slovenia, la Romania, la Bielorussia, i Paesi Baltici, etc.., perché in queste nazioni la caccia è molto ben gestita e le persone che l’organizzano per i non residenti sono molto oneste. Ma c’è chi non disdegna di recarsi anche in Asia, in Scandinava, nel Nord America ed anche Africa, anche se ultimamente i prezzi nel Continente Nero sono diventati davvero proibitivi. Cosa non deve mai mancare quando ci rechiamo all’estero? Per prima cosa la nostra arma. Ho provato a cacciare con fucili presi in prestito da altri, ma non è stata una bella esperienza e non la ripeterei. Poi ci vogliono degli indumenti caldi e delle calzature adeguate. Informatevi sempre su come sarà il territorio di caccia. Se umido, asciutto, lagunare, acquitrinoso e poi regolatevi di conseguenza. Che consigli potrei dare a chi si accinge ad intraprendere una prima avventura all’estero?
DIFFIDATE dei DILLETTANTI, delle guide improvvisate che vorrebbero portarvi a cacciare dai suoceri recentemente acquisiti perché l’attuale compagna è oriunda dell’Est Europa. Diffidate di chi vi propone il paradiso in terra a prezzi ridicoli, e soprattutto diffidate da chi vi propone il classico “pacchetto” tutto compreso... Pretendete di pagare la selvaggina a CAPO ABBATTUTO, non anticipate mai soldi per l’abbattimento dei selvatici MAI, perché in quel caso l’Organizzatore del viaggio venatorio non avrebbe più nessunissimo interesse a farvi portare a casa un trofeo prezioso e/o magari anche raro! Non accettate proposte “indecenti” che vi indurrebbero a pagare un tot che prevede “Capo incluso”.
Pretendete di pagare solo dopo averlo abbattuto, secondo il listino aggiornato con il classico sistema del “patti chiari amicizia lunga!” Vedrete che quando vi recherete all’estero per una settimana o forse anche di più, cominceranno a mancarvi la famiglia, la casa, le vostre comodità e magari anche i cani, ma sicuramente una delle cose che vi mancherà di più sarà il mangiare casalingo, al quale siamo abituati! Non ho mai trovato dei posti in grado di soddisfare i nostri raffinati palati italiani. Purtroppo siamo viziatissimi in questo campo!
Alle normali comodità quotidiane, come un bel letto, una doccia calda e il poter disporre di numerosi capi di abbigliamento di ricambio si può “anche rinunciare” per un breve periodo, ma a un sano e gustoso pasto no. Per questo motivo non è male portarci dall’Italia (specialmente se siamo in compagnia!) qualche pacco di pasta, minestre pronte, parmigiano e olio d’oliva. Ci sarebbe anche da sfatare il mito che all’estero la caccia è più facile.
Niente di più sbagliato…!! Chi è una schiappa in Italia lo sarà anche all’estero, anzi.. forse anche peggio,. All’estero c’è da dire che i cacciatori stranieri sono sempre accompagnati da bravissimi cacciatori locali, quindi può diventare un’ottima scuola venatoria. Se siete modesti e propensi ad imparare, dalle battute oltreconfine ritornerete sempre più ricchi di nozioni e di esperienze. Un’ultima cosa, appena vi avranno presentato la vostra guida, indipendentemente se sarete in una nazione straniera per cacciare le allodole o un alce, una piccola mancia dategliela subito, prima che inizi la spedizione di caccia!
Oppure fategli subito un regalo. Molto graditi i coltelli, i cappellini, qualche indumento e la buffetteria per le armi. Ove concesso, il miglior regalo che potreste mai fare ad un accompagnatore, specialmente dell’Est, Nord Europa,saranno le cartucce sia per arma liscia (con una netta predilezione per quella a piombo grosso e a palla asciutta!) sia per quella rigata. Io i anche all’estero miei bei viaggi di caccia li ho fatti e posso garantirvi che sono state tutte esperienze meravigliose, splendide, indimenticabili che mi hanno regalato momenti felici come cocenti delusioni, ma questo si sa…è o non è il bello della caccia?
Marco Benecchi