Gli animalisti, è notorio, sono contro ogni forma di caccia e/o prelievo venatorio, anche nel caso della peste suina nonostante il problema sanitario sono contro la riduzione del cinghiale, specie ormai più che invasiva, quasi pestilenziale anche per tante altre specie animali e vegetali con cui è in competizione.
Ora gli animalisti tedeschi si sono schierati anche contro il de-popolamento degli elefanti nel Botswana, uno Stato africano che da molti decenni non è solo il salvatore delle specie, falcidiata in altri stati, tanto da avere una presenza di ben 130.000 esemplari (la popolazione più alta del mondo): troppi per gli spazi sempre più ridotti che gli restano con lo svilupparsi del paese, come sta avvenendo in tutta l’Africa.
Infatti sono anni che nel Botswana si pratica il de-popolamento degli elefanti consentendo gli abbattimenti ai cacciatori stranieri che pagano fiori di quattrini per poterlo fare, contribuendo così non poco al PIL di quel paese. Ottenendo così, da una parte di salvare l’ambiente e la possibilità di sopravvivenza delle popolazioni di elefanti e dell’altra grossa fauna africana, e dall’altra di sostenere finanziariamente la nazione. Cosa che ha fatto irritare il suo Presidente, Mokgweetsi Masisi, che ha minacciato di far inviare in Germania 20.000 elefanti, affinché i tedeschi si rendano conto di cosa significa mantenerli!
Infatti, pare che questi elefanti, al pari dei nostri cinghiali e lupi, sia stiano rivelando aggressivi verso l’uomo, e devastatori di villaggi e coltivazioni. Ovviamente la cosa che ha fatto arrabbiare il Presidente del Botwana non sono state le critiche degli animalisti, ma la posizione presa dal Ministro dell’Ambiente del governo tedesco, che, guidato da ambientalisti, ha criticato la caccia trofeistica e avanzato richieste per imporre limitazioni all’importazione dei trofei, e chiedendo anche all’Europa di schierarsi in questa posizione.
L’irritazione degli animalisti tedeschi, pare invece che nasca dal fatto che il governo del Botswava ha recentemente abolito il divieto di caccia che era stato imposto cinque anni or sono per far riprendere le popolazioni delle specie allora in declino a causa della caccia trofeistica (un divieto rivelatosi talmente utile che, almeno per quanto riguarda gli elefanti, aveva spinto il governo ad offrire lo spostamento di 8.000 elefanti in Angola e 500 in Mozambico).
In realtà, comportandosi come regolarmente avviene anche negli USA per le specie a rischio estinzione, che quando giungono al numero per cui la protezione non è più necessaria per l’aumentato numero, esse vengono tolte dalle leggi che le tutelano. In pratica, ragionevolezza e saggezza. Quella manca nel nostro paese quando si parla di specie protette, le quali diventano intoccabili per sempre!