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ago6 06/08/2024 16.05
Sono orgoglioso delle mie origini e della mia Terra e quando ne sono lontano sento parecchio la sua mancanza, ma allora come si spiega lo smisurato amore che ho per la montagna e la mia grandissima passione per la caccia al camoscio? Il camoscio, la mia ossessione, la mia “Febbre Nera”, quella che ho contratto per la prima volta tantissimi anni fa sulle montagne trentine e che ancora oggi continua a manifestarsi ogni anno come una malattia di stagione, di solito verso la prima settimana di novembre, quando i camosci cominciano a “correre”, ma ultimamente anche molto prima. Infatti, se qualche anno fa preparando lo zaino ci mettevo dentro anche una maglietta di ricambio, ora ne devo mettere almeno due ed anche una camicia! Vado a caccia praticamente tutto l’anno, da gennaio a dicembre, in Italia ma anche all’estero, l’importante è non star mai fermi e, quando non è proprio possibile uscire né armato né accompagnato dai miei amati ausiliari, mi piace ugualmente andar per macchie, boschi e montagne con il binocolo al collo. E’ un’attività che faccio molto volentieri perché adempie ad un duplice scopo: tenere sotto controllo le mie abituali zone di caccia e mantenermi in costante allenamento fisico. Durante le mie escursioni, scelgo sempre percorsi difficili e possibilmente in salita, che mi aiutino ad arrivare all’appuntamento col Re della montagna ben allenato, perché non voglio farmi trovare impreparato quando andrò a dargli la caccia! Per cacciare il cinghiale in battuta, il cervo al bramito, caprioli, daini e mufloni alla cerca e all’aspetto non occorrono grandi doti fisiche, ma per portarsi a tiro di un bel becco occorre invece essere super allenati e con tutti i controlli medici a posto. La caccia in montagna dovrebbe essere considerata come una vera e propria verifica dello stato fisico di un cacciatore e delle sue reali possibilità, perché lo sforzo necessario per catturare un camoscio può farci conoscere davvero i nostri limiti. Ho scoperto a mie spese che c’è una grande differenza tra il camminare nella macchia per un giorno intero dallo scalare sentieri montani ripidi e rocciosi, magari per poche ore soltanto! Comunque, anche questa volta, io e la mia inseparabile mogliettina Nadia arrivammo sulle Dolomiti bellunesi che faceva un caldo torrido. Tutto il tragitto il macchina lo avevamo fatto con l’aria condizionata al massimo, nonostante fossimo in ottobre inoltrato. Vittorio, il mio vecchio amico, la mia guida alpina, il mio compagno di caccia, mi aveva detto che sarebbe stata davvero dura perché i camosci, dato il caldo inusuale, stavano molto in alto, anzi, quasi sicuramente solo sulle cime. Conosco Vittorio da una via e sin dal primo giorno che ci presentarono fu subito amore a prima vista. Lui, conoscendo la mia immane passione per la montagna, appena le condizioni lo consentono non perde occasioni per invitarmi ad andare a trovarlo. Ci sono zone di caccia belle, bellissime ed altre meravigliose, come il Cadore Dolomitico, posti dove da decenni amo trascorrerci anche le mie vacanze estive. La caccia al camoscio non necessita di levatacce, ma quando lo si fa alla “vecchia maniera”, a piedi, partendo dalle strade asfaltate, magari provinciali, con carabina e zaino sulle spalle e scarponcini robusti ai piedi, occorre camminare parecchio prima di raggiungere le zone di pastura dei nobili animali. La sveglia trillò alle 4 e dopo neanche un’ora, con le piccole torce Leedlensen sulla testa, cominciammo a salire sulla montagna. Vittorio è più giovane di me di una decina di anni ed è un montagnino doc di nascita. Quindi, oltre all’età e ad essere molto più allenato, possiede una conformazione fisica sicuramente molto più adatta per quelle altitudini. Un cielo terso e tempestato di stelle preannunciava una bellissima giornata, per la caccia al camoscio oserei dire…forse troppo bella. Faceva già un caldo infernale.. Vittorio, dotato di una esperienza infinita ed essendo un instancabile arrampicatore, camminava veloce, facendomi faticare non poco per riuscire a stargli dietro. Tenni il suo passo per una mezz’ora, poi dovetti cedere. Il dislivello mi aveva letteralmente mozzato il fiato e occorsero diversi minuti prima che riuscissi a regolarizzare la respirazione. Procedevamo in silenzio, con un’andatura piuttosto lenta ma senza incertezze, spesso dovendoci aiutare nella salita anche con le mani. Non facevamo praticamente nessun rumore, eccetto quello provocato dal nostro sommesso ansimare, dal mio in particolare. Dopo aver camminato per un’altra ora pregai il mio amico-guida-accompagnatore di fare una sosta perchè ero letteralmente zuppo di sudore. Dovevo procedere con un primo cambio di T-shirt e camicia e bere un po’ d’acqua, perchè rischiavo di disidratarmi. Non credo ci si debba vergognare quando il nostro fisico da sessantenni c’implora un minimo di riposo. Questa è la vita! Comunque, appena cominciò ad albeggiare, eravamo in vetta. Controllando l’orologio vidi con stupore che avevamo camminato per più di due ore. La zona era un caleidoscopio di colori che mutavano in continuazione col sorgere progressivo del sole. L’alba era splendida e come vidi Vittorio estrarre dal suo zaino lo Specktive Swarovski CT 85 già montato sul treppiede il cuore mi si riempì di gioia. Credevo che avesse già avvistato degli animali e che volesse valutarli meglio con il Lungo… invece mi sbagliavo. Quel che seguì fu un susseguirsi di emozioni piacevoli, perché eravamo a caccia in montagna in una delle zone più belle del mondo, ma anche tristi e un pochino deprimenti perché, nonostante tutti i nostri sforzi e le strategie di Vittorio, non riuscimmo ad avvistare un solo camoscio. Che mattinata strana, da segnare veramente sul calendario. Ma la risposta ai nostri insuccessi era palese e andava ricercata nella temperatura sulle cime, più estiva che autunnale. Quando alle 12,30, dopo aver camminato quasi ininterrottamente per sette ore e mezza, decidemmo di rientrare, mi ero bevuto un litro e mezzo di acqua e cambiato due magliette ed una camicia. Ma non era il caso di farci una tragedia, perché si sa, la caccia è così. Anzì, credo che sia proprio l’imprevedibilità a farcela amare così tanto. Il problema ora era un altro… e piuttosto serio. Ero letteralmente sfinito, non avevo più un briciolo di forza, avevo esaurito tutte le energie. Chissà come avrebbero reagito le mie povere gambe maremmane a continuare la caccia il giorno dopo? Pranzammo (io con stinco e patate, Nadia con filetto e verdure grigliate!), ci riposammo e trovammo persino il tempo per fare una visitina a Calalzo di Cadore dove c’era una volta la mitica Armeria Frescura. Poi cenammo con tutti gli amici cadorini e quando arrivarono le grappe Vittorio decise che l’indomani avremmo tentato la sorte in un'altra zona, dove lo scorso anno avevamo avvistato diversi camosci ed anche qualche muflone. Il mattino seguente decidemmo di anticipare, così mi ritrovai a scalare un sentiero ripidissimo che non erano ancora le 4,30, praticamente procedevamo a notte fonda. Vittorio, per non smentire la sua fama di duro, partì subito in quarta, concedendomi poche, brevissime soste in quasi tre drammatiche ore di marcia, ma appena giungemmo in quota i nostri sforzi furono subito ripagati. Tre - quattro forcelli cantavano e a poche decine di metri da noi udimmo anche …. belare! Vittorio accostatosi al mio orecchio mi sussurrò: “Su col morale Marco, che se non dovessimo vedere camosci, potrai sempre sparare ad un muflone!” Entrambi avevamo la netta impressione che gli animali fossero in zona ma che a causa del caldo preferivano non muoversi. Che stagione del cavolo! Ci sistemammo comodi per adottare una nuova tecnica di caccia, niente più la cerca frenetica del giorno prima, saremmo rimasti fermi dov’eravamo, sperando di avvistare almeno un muflone. Schiena contro schiena, impugnammo i nostri binocoli e prendemmo a binocolare. Non mi vergogno a dirlo, sfruttai quella sosta anche per mettere ad asciugare le magliette e la camicia fradice di sudore. Il sole stava sorgendo e si preannunciava cocente. A poche decine di metri da noi un gallo forcello cantava che era uno spettacolo. Le condizioni per trascorrere una piacevole giornata c’erano tutte, peccato che avevo dietro anche una Weatherby Ultralight Mark V calibro 270 W Magnum sul suo bel bipiede Harris e che mi sarebbe piaciuto usarla. Puntai la carabina verso un costone in ombra addossato a quattro larici spelacchiati, con il colpo in canna e la sicura inserita, pronta per qualsiasi evenienza. Nonostante tutto quella era pur sempre una zona ricchissima di animali, una delle più belle di tutte le Dolomiti e non mi avrebbe stupito veder apparire, da un momento all’altro, un bel branco di camosci. Vittorio ha gli occhi di falco, ma sa anche dove guardare. Si voltò verso di me sorridendo, poi m’indicò un camoscio proprio nella penombra del costone che avevamo davanti. Lanciai subito l’impulso laser del mio Leica Geovid 8 x 42 per conoscere a che distanza si trovava: 200 max 220 metri. Se il camoscio fosse stato quello giusto, anche la distanza sarebbe stata più che perfetta. A Vittorio bastò il solo binocolo per identificare il camoscio come un bel maschio che rientrava pienamente nel nostro piano di abbattimento. Senza perdere tempo prezioso mi preparai al tiro, adagiando la mia Weatherby anche sul rest posteriore. Quella splendida arma è in grado di fare una rosata di quattro colpi in due – tre centimetri a duecento metri di distanza e possiede una radenza ed una letalità eccezionali. Il camoscio era leggermente più in alto di noi, così considerando l’Angolo di Sito e la precisione delle mie ricaricate preferite con palle Hornady Spire Point da 130 grani, decisi di tenermi solo un pelino basso, appena sotto la mezzeria della spalla. Posizionai il correttore di parallasse dello Swarovski Z5 5 – 25 x 52 P sui 200 metri, misi a circa15 x gli ingrandimenti e mirai il camoscio che pascolava ignaro della nostra presenza. Regolai il respiro, armai lo stecher e quando mi sembrò che fosse tutto a posto e di non aver tralasciato nulla al caso, sfiorai il leggerissimo grilletto. Il colpo fu preciso perchè abbatté il becco letteralmente sul posto. A dispetto del giorno prima, non era ancora sorto il sole che avevo già abbattuto uno splendido animale. Un calorosissimo e sincero “Weidmannsheil” pronunciato da Vittorio, abbinato a un’energica pacca sulla spalla, furono il miglior premio che ambivo. Ero felice e orgoglioso del fatto che avevo sparato bene con precisione e che il mio fisico aveva risposto a dovere. Ci organizzammo per il recupero della spoglia che c’era stata donata con generosità da quella splendida valle incantata. Raggiunto il camoscio costatammo che era un capo meraviglioso, con un bel trofeo, forte e regolare. Lo stimammo sui 5 anni. Poi gli porgemmo i dovuti onori e procedemmo con l’eviscerazione. Eravamo nel regno dei camosci, dei mufloni dei caprioli e anche dei cervi, con la possibilità di avvistare ancora degli animali, così decidemmo di rimanere un po’ sulla montagna per godercela in santa pace, senza aver più nessuna voglia di sparare. La caccia al camoscio è così, quando riesci ad abbatterne uno all’anno (cosa tutt’altro che facile, anche per i residenti) devi accontentarti ed esserne felicissimo. Quando raggiunsi Nadia al bellissimo B & B dove soggiornavamo, la trovai che stava leggendo un thriller storico. Mise il segnalibro, mi guardò comprensiva e sorridente e capì subito quale era stato l’esito della caccia. Per confermare quel che ho appena detto, mia moglie disse soltanto: “Per quest’anno sei a posto allora!” Fu una affermazione, non una domanda perché se lo fosse stata, conosceva già la risposta.
https://www.youtube.com/watch?v=3DksGYhiW74
Marco Benecchi
Tags:61 commenti finora...
Re: Caccia al camoscio... in piena estate La natura va rispettata ,gli animali sono stati creati per sfamare l'uomo con la loro gustosa carne, la carne fa benissimo alla salute umana,l'orrore contro natura sono gli uomini che sposano altri uomini quello si che va contro la natura e contro dio, nutrirsi di carne fresca e' cosa naturale. da Carnivoro x sempre
23/08/2024 7.11
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate I camosci e selvatici la sera li metto in forno e ne godo con gli amici e invito anche qualche famiglia bisognosa a cena da me, meglio che muoiano i selvatici che gli esseri umani. da X loa scorfana sotto
23/08/2024 7.05
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate
Povero brutto fallito morto di fame. da X loa scorfana sotto
23/08/2024 7.04
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ultimi commenti da archiviare e senza senso. da Camoscio ed altri selvatici
22/08/2024 19.56
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ti do pienamente ragione ,pietra ollare o terracotta di alta qualita' ma anche pentola in ghisa dutch oven. La carne buona e genuina non ha bisogno di marinate. da Carnivoro
22/08/2024 18.36
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ti do pienamente ragione ,pietra ollare o terracotta di alta qualita' ma anche pentola in ghisa dutch oven. La carne buona e genuina non ha bisogno di marinate. da Carnivoro
22/08/2024 18.35
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Per la selvaggina da pelo ottimi i tegami a lenta cottura. So che il 90% non sa di cosa parlo, ma evitano le marinature che distruggono il sapore. Cotto 10/12 ore ogni selvatico diventa tenero e gustoso. da Erre
22/08/2024 14.29
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bellissima bestia grande soddisfazione per l'autore ,spezzatino o salmi' di camoscio per coronare una bellissima giornata di caccia. da Carnivoro
19/08/2024 18.16
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bellissima bestia grande soddisfazione per l'autore ,spezzatino o salmi' di camoscio per coronare una bellissima giornata di caccia. da Carnivoro
19/08/2024 18.16
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bellissima bestia grande soddisfazione per l'autore ,spezzatino o salmi' di camoscio per coronare una bellissima giornata di caccia. da Carnivoro
19/08/2024 18.16
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Anche gli animali hanno preso il brutto vizio di prenderlo di dietro tra animali dello stessosesso. che orrore. da LupoGay
18/08/2024 15.28
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Offendere in questo modo se fossi titolare del blog vi avrei già depennati e cancellati. da Camoscio ed altri selvatici.
18/08/2024 13.25
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Il mostro di firenze era sempre vigile e attento ad ogni nuovo commento da X camoscio
17/08/2024 12.23
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Il mostro di firenze era sempre vigile e attento ad ogni nuovo commento da X camoscio
17/08/2024 12.23
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate camoscetto uuuu camoscino mostro di firenze heheheh lo sappiamo che sei in ascolto.. hehehehe da X camoscio
17/08/2024 12.21
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Cosa hai contro il blog , sei un animale pezzente fallito obeso camoscetto del cxxo vai dalla mamma invece di succhiare cxx da X camoscione
17/08/2024 6.15
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Di consueto chi ha problemi mentali non si identifica con animali ,ma nei casi piu' gravi puo' succedere . da Dott. Calinda
16/08/2024 21.37
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Tu hai grossi problemi mentali prendi antidepressivi? Non si preoccupi a tutto c'e' rimedio anche per te che sei una donna da Dott. Calinda
16/08/2024 21.35
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Cari Flagg e altri, come avete notato gli ultimi due commenti che arbitrariamente ha cipiatobil mio nickname esprimendo frasi da fuori di testa, anzi da Tso, la cosa più grave è che il blog che detta le regole non le fa rispettare e questo la dice lunga... da Camoscio ed altri selvatici
16/08/2024 19.58
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Sono contro la caccia ma non disdegno quei bei villosi cacciatori che molte volte ho incontrato e sedotto nei boschi. Mi piacciono tanto con quel loro fucilone bello duro duro. da Camoscio ed altri selvatici
16/08/2024 18.07
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Per esempio quando vado nella macchia e ho un rapporto anale con qualche bel cacciatore ingoio tutto perche il liquido attira altri piselli da Camoscio e altri selvatici
16/08/2024 16.52
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Porto sempre tutto a casa. Il fegato, il cuore, i polmoni ed i rognoni sono eccezionali per fare bruschette ed altre cose sfiziose. E' ghiottoneria. Sol un ignorante puo' pensare di buttarlivia. Il resto lo do ai cani, dopo avere verificato che non ci sono pallini. Se no, tolgo prima i pallini con calma.... Non si butta via niente. Non c'e' niente da smaltire come la plastica ed altre zozzerie del cibo da supermercato. La pelle e' ottima per addestrare i cuccioli, altrimenti si sotterra.... da Flagg
16/08/2024 11.50
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Egregio Flagg ti sei dimenticato però di dire che i resti dell'animale te li devi portare a casa e arrangiarti a smaltirli e non lasciarli nel bosco che attirano altri animali. Sii completo quanto scrivi. da Camoscio ed altri selvatici
16/08/2024 11.31
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate La mia prassi per la lepre: eviscerazione subito dopo il recupero, taglio fino alla gola inclusa per far uscire tutto il sangue possibile. Togliere le interiore immediatamente e' anche una questione di igiene perche' esclude la possibilita' che i batteri tramite l' apparato digerente passino alla carne rovinandola. Questo significa pure che l' intestino non va danneggiato in nessun modo! Naturalmente non sempre e' possibile farlo immediatamente con ogni animale ma rimane la regola del prima possibile. Poi favvio la frollatura "preliminare" per un giorno nel seminterrato fresco a meno di 10 gradi (in autunno) e ventilato. E' importante che in questa fase la temperatura non sia troppo bassa perche' altrimenti la carne s' indurisce. A questo punto la carne si puo' gia' usare per preparazione con conttura lunga tipo un sugo, specilamente se l' animale e' giovane. Se no, faccio la frollatura vera e propria in frigo ventilato a 3-4 gradi per diversi giorni. Quindi tolgo la pelle, le testa ed i piedi, la lavo se necessario (per togliere peli residui) e la lascio asciugare per una mezzoretta. Se si toglie la pelle via subito la carne si secca. Se la mangio subito ok, se no la metto prima sottovuoto e poi in freezer. La procedura e' di fatto la stessa anche per l' altra selvaggina da pelo. da Flagg
16/08/2024 11.22
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Eppure sapevo la famosa lepre sparata e cotta allo spiedo a bot de fusil da Antico
16/08/2024 5.44
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Pochi giorni fa un contadino che alleva conigli ad uso familiare nostro amico me ne regalo' uno , la bestiola era giovane e dico ci provo, lo butto in padella ,macellato il giorno prima , ti dico duro come un sasso ,lo sapevo ma ho voluto provarci lo stesso pensando che siccome era una bestia giovane poteva anche andar bene. Quasi immangiabile. da Antico
16/08/2024 5.41
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bravo Antico, la frollatura. Quello per me e' sottinteso. Senza frollatura non e' buona neanche la carne degli animali da allevamento. I beccafichi non li ho mai managiati. da Flagg
16/08/2024 4.25
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Scusate il fuoritema , qualcuno ricorda la caccia dei nonni ai beccafichi? E quanto eran buoni in padella con le patatine. da Antico
15/08/2024 20.34
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Buon ferragosto a voi tutti da Antico
15/08/2024 17.55
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Che tristezza.Fortunatamente cinghiali a milioni . da Antico
15/08/2024 17.55
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Sono a roma nord ,sono sparite le quaglie le allodole ma anche le specie vietate come i saltimpalo i culbianchi le pispole strillozzi e quest'anno anche pochi fringuelli ,cardellini e verdoni non ne vedo uno da piu' di qualche anno , ma ancora si da la colpa ai cacciatori della scomparsa di una marea di piccoli uccelletti da Antico
15/08/2024 17.54
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate La cosa piu' importante e' la frollatura della carne che per me deve rasentare la putrefazione ,altrimenti non la mastichi e non ne apprezzeresti il vero sapore , x rasentare la putrefazione era per dire : bella frollata frollata . da Antico
15/08/2024 17.50
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate La selvaggina alla griglia viene benissimo. Bisogna saper scegliere i pezzi, marinare e cuocere il giusto. Io faccio il cinghiale arrosto spesso. Per il resto ci sono altre ricette. da Flagg
15/08/2024 12.35
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Nel mi chulu please maschioni cazador vi voglio so che siete forti e resistenti sfondatemi lo cullu da Lupo camoscio e altri animali
15/08/2024 9.46
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ho appena finito di sistemare la spoglia di un cinghiale... BUON FERRAGOSTO ANCHE A TE..
Anzi a TUTTI GLI AMICI DEL BLOG
Compresi i burloni che non sanno come passare il tempo.. Beati Loro
M da Marco B x Anticone
15/08/2024 9.42
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Buon ferragosto a tutti voi da Anticone
15/08/2024 8.31
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Grande Marco grande blog !!!!!! da Anticone
15/08/2024 8.31
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Non rido , perche' ho conosciuto beccacciai e cacciatori da penna che non ne hanno nemmeno assaggiato un boccone ci pensano comunque i familiari a cibarsene con piacere. da XMarco
14/08/2024 21.05
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Buongiorno, Non metterti a ridere ma io...... IL CAMSCIO NON L'HO MAI MANGIATO! E te ne spiego il motivo... Fondamentalmente perchè mangio pochissima carne, di selvaggina ancora meno poi... Ho abbattuto i camosci maschi durante il periodo degli amori e il puzzo è terribile, tremendo! Comunque , secondo me, i veri specialisti in materia sono i piemontesi.. Lo sanno trattare e cucinare meglio degli altri in particolare la famosa ""Mocetta""...
Comunque, credo che alla griglia non c'è selvaggina che viene bene.. troppo magra... Forse un cinghialotto particolarmente paffuto.. ma non saprei cosa dirti.. Sono un po' più specializzato nel come.. Portarli a casa!!! Un caro saluto MB da Marco B x Marco
14/08/2024 16.49
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate hooooooooooooooooo da Camoscina
14/08/2024 16.41
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Sono una donna non sono una santa al cu l o lo piglio con tutta la banda da Camoscio ed altri selvatici
14/08/2024 16.15
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ripeto, solo l'ignoranza risponde così. da Camoscio ed altri animali selvatici.
14/08/2024 15.16
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ecco allora, comincia tu a toglierti dalle p@lle. Cosi' la zizzania diminuisce. Il tuo delirio vallo a raccontare agli invasati come te. da x questo qui sotto
14/08/2024 10.03
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Spero vi siate resi conto che per mettere zizzania in questo blog gestito da un professionista cacciatore si autodefinisco: orsi, lupo orso, lupo, nikname copiati da altri commenti più seri anche se non condividono la caccia ma esprimono un solo pensiero. Questi per dire chi copia altri nikname offendendo e un ignorante che mette in cattivo risalto chi caccia e chi non caccia. Che poi camoscio e camoscio ed altri animali selvatici commentano senza offendere perché abbassarsi ad offendere? Sono convinto che il titolare del blog sia con me d'accordo. da Camoscio ed altri selvatici
14/08/2024 7.41
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Il maschio non e' fatto per accoppiarsi con una donna ma la natura dice che ci si deve unire uomo con uomo. da Orso
14/08/2024 7.00
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate La dentatura umana non e' adatta per masticare carne e nemmeno le nostre intestine sono troppolunghe. L'uomo maschio e' nato per accoppiarsi con altri bei maschi e le donne per fidanzarsi e accoppiarsi con altre donne questa e' la natura vera. da Orso
14/08/2024 6.59
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate @Camoscio anche le piante sono creature. Tutto cio' che e' biologico e' vivo. Allora non ti dovresti nemmeno cibare di vegetali. Cosa fai? Muori di fame? L' uomo e' stato creato cosi' e cosi' sempre sara'. Poi, tanto per smentire le tue idee farlocche, un animale cacciato bene, muore senza soffrire. Una volta che non arriva piu' sangue al cervello e' gia' morto. Non sente nulla anche se continua a scalciare per qualche secondo. Sei un ignorante. Ma cosa credi di ottenere con le tue lagne ridicole? Qui l' unico malato sei tu. Fattene una ragione. Ti consiglio di andare da uno psicologo e curarti. da All' intelligenza c'e' un limite, alla stupidita'
13/08/2024 22.54
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Quanto lo tieni al fresco per la frollatura? da X Marco
13/08/2024 16.51
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ciao Marco ,questa e' semplice curiosita' , come lo cucini ? Alla brace cosa cucini da X Marco
13/08/2024 16.49
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Non mangiate carne a meno che non sia cotta allo spiedo con pezzi di agnellino da latte pezzi di pollo ruspante coniglio e maiale casareccio e rutto libero alla facciazza della rimbrambilla.E di tutti quei ritardati mentali di animalati. da Lupo
13/08/2024 16.42
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ti auguro di fare la stessa fine del camoscio da Dante Alighieri
13/08/2024 11.20
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Ogni creatura del cielo deve vivere ne ha il diritto,non cibatevi di carne la sofferenza della povera bestiola si ripercuotera su di voi facendovi ammalare. da Camoscio
13/08/2024 8.40
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate sONO UN PORCELLO CON MADRE MEZZA MATTA ALTRIMENTI NON AVREI SCRITTO SU QUESTO ORRENDO BLOG DI SUPERDOTATI CHE HANNO FATTO MALE DIETRO A MIA MAMMA da Lupo orso
12/08/2024 17.12
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate nO IO CHIEDO SOLOO POSSIBILMENTE DI INCHIAPPETTARMI PERCHE CI GODO da Lupo orso
12/08/2024 17.11
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Perche' se tu incontri un lupo o un orso, faccia a faccia, ti chiede il permesso prima di sbranarti? Ma si puo' essere cosi' DEMENTI? da x questo qui sotto
12/08/2024 13.59
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bene grande cacciatore e la tua passione. Perché non vai a chiedere ai selvatici se la pensano allo stesso modo visto che gli togli la vita che è sacra anche per loro... da Camoscio ed altri selvatici
12/08/2024 12.36
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Quel grandissimo pezzo di mmrr da di walter audisio in famone partigiano vastarduo mangia a sbafo e assassino ! da Perla caffe'
11/08/2024 9.54
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Certo vergognati caccarotto che sei da X fabio la zelletta
09/08/2024 22.16
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Io mi vergognerei da Fabio
09/08/2024 12.58
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate Bravo. Complimenti Contento ? da Fabio
09/08/2024 12.58
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Re: Caccia al camoscio... in piena estate CARABINE & CANNOCCHIALI
“UNA SCELTA INTELLIGENTE!”
Nel corso degli anni mi sono sforzato di dare consigli su carabine, ottiche, attacchi, calibri, munizioni e palle ma nel democratico mondo della caccia a palla c’è sempre qualcuno che se ne esce con delle trovate piuttosto stravaganti in fatto di armi e, in particolare, di ottiche e attacchi. Recentemente mi è infatti capitato di vedere un bel combinato Valmet cal. 12 – 308 accessoriato con un ottica “dagli occhi a mandorla” su degli attacchi fissi da 30 euro, comperati in un mercato delle pulci! A sentire il proprietario con quella simpaticissima combinazione: “Ogni botta nà tacchia!”. Non ho avuto il coraggio di smentirlo ma ho i miei dubbi che abbia detto il vero. Capisco che in tempo di profonda crisi economica ogni occasione è buona per risparmiare, ma dovrebbe esserci un limite a tutto. C’è da dire che almeno nella scelta dei calibri da utilizzare i nostri amici selecontrollori sembrano aver finalmente capito che con un calibro 270 Winchester puoi praticamente abbattere di tutto, alce ed orso bruno compresi, ma in molti hanno ancora da risolvere l’eterno dilemma: quale arma acquistare e cosa montarci sopra. Oggigiorno la quasi totalità degli appassionati di caccia a palla praticano la battuta al cinghiale, la caccia di selezione agli ungulati e spesso anche i contenimenti notturni. Quindi, per fare ciò, ci vogliono, o almeno ci vorrebbero, almeno tre armi con altrettanti sistemi di mira adatti allo scopo. L’ideale sarebbe che ogni cacciatore potesse avere una nutrita batteria di armi, ma purtroppo non tutti possono permettersela. Ma allora cosa fare per avere una buona attrezzatura “tuttofare” senza dover spendere un fortuna? La prima tecnica di caccia che ho elencato è quella al cinghiale in battuta, che, per forza di cose, deve essere praticata con una buona carabina semiautomatica. E dobbiamo ammettere che oggi le semiauto non hanno molto da invidiare come prestazioni balistiche ad una carabina bolt action. Quindi direi di partire dall’arma e se siamo tutti d’accordo da una semiautomatica. Poi cercheremo di equipaggiarla secondo esigenza. Anche se non sarò stato l’unico a essere riuscito a corredare una singola arma rigata (sia carabina sia basculante) con due o addirittura più ottiche, sicuramente sono stato tra i primissimi appassionati di caccia a palla in Italia a farlo. Nel corso degli anni, sempre con infinita pazienza, con una buona dose di manualità e con la voglia di fare dettata dall’esigenza, sono riuscito a montare più cannocchiali, collimatori vari elettronici a punto rosso ed anche visori notturni su una singola arma. Ma il bello è che, oltre ad essere riuscito a rendere tutti quegli strumenti di precisione perfettamente intercambiabili tra loro, sono riuscito a mantenere inalterata la taratura di ognuno anche dopo ripetuti scambi, montaggi e rimontaggi. Ammetto che non è stato sempre facile mettere in pratica le bizzarre fantasie mie e di tanti amici e conoscenti, ma quando ci sono riuscito è stato anche grazie all’infinita pazienza del grande Alessandro Contessa. Alessandro è titolare insieme al fratello Andrea della giovane e dinamicissima ditta di Marcheno, ormai famosissima in tutto il mondo per la produzione di attacchi e d’accessori; mi ha costantemente fornito gli attacchi completi e/o i pezzi necessari per costruire i più turpi prototipi e per dar vita alle mie stravaganti invenzioni. Comunque, l’idea di montare più strumenti ottici su una sola arma mi venne tanti anni fa, quando decisi di tentare di soddisfare un amico che con una carabina Browning BAR calibro 30.06 voleva praticare la caccia in battuta al cinghiale con il Punto Rosso e la caccia di Selezione con un’ottica a forte ingrandimento. Oggi si è aggiunta l’esigenza di utilizzare anche i mirini termici e digitali per la caccia notturna, che devono essere montati molto indietro sull’arma per essere praticamente attaccati all’occhio del tiratore. In quei casi le difficoltà da superare non sono poche e non sempre è possibile garantire la solidità necessaria al fine del mantenimento dell’affidabilità e della precisione. Per fortuna Contessa ha in catalogo tre linee di prodotti per guide standard europee, Piccatinny e Blaser in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, consentendo di poter montare ogni sistema di mira all’altezza e alla distanza giusta tra l’oculare e l’occhio del tiratore, in modo che poi risulti comoda l’imbracciatura. Il gioco vale la candela? Io penso di si, perché il prezzo di ogni singolo attacco è onesto e concorrenziale, specialmente se confrontato con i prodotti simili di produzione americana o europea. Spesso vi sarà capitato di vedere nelle armerie o in qualche foto pubblicata sulle riviste specializzate, delle bellissime valigette portafucili predisposte per contenere comodamente una carabina corredata con più canne e più ottiche. Solitamente una canna è camerata in un calibro da battuta (30.06, 8 x 57 JS, 9,3 x 62, ecc) e l’altra in un calibro per la caccia all’aspetto (270 W, 7 x 64, 7 mm RM, 300 WM, 8 x 68, ecc). E le ottiche abbinate sono molto specialistiche come l’1,25 – 4 x 24 e l’8 x 56, oppure l’1,25 – 4 x 24 e il 3 – 12 x 50. Queste erano delle combinazioni “classiche”, che andavano molto di moda diversi anni fa, ma non oggi. Oggi, secondo il mio modesto parere, quei bellissimi set sono diventati anacronistici, perché non credo sia più il caso di ricorrere alle seconde e terze canne quando esistono tantissimi calibri veramente “tuttofare”, come non serve più ricorrere al doppio cannocchiale (che forse era il vero motivo della scelta del multicalibro), perché le ottiche da mira d’ultima generazione sono degli strumenti di altissima precisione e soprattutto versatilissime. Le ultime generazioni di cannocchiali da caccia consentono, con pochissima pratica, di poter fare dal cinghiale in battuta al camoscio in alta montagna ma anche l’orso al carnaio e tutti i grandi e prestigiosi selvatici alla cerca. Se invece vogliamo alternare sulla nostra arma un cannocchiale tradizionale, un puntatore di tipo elettronico o un mirino notturno, come abbiamo visto è possibile, è molto pratico e relativamente economico. Inoltre non occorre un bravo armaiolo particolarmente esperto per eseguire il lavoro, basterà che abbia una buona dose di passione e il quadro completo su tutta la gamma di attacchi in commercio, in modo che possa trovare subito quelli che meglio di altri si prestano a essere modificati e/o accuratizzati. Molti costruttori di attacchi portaottica hanno cataloghi ricchissimi di modelli e componenti; vendono persino basi ed anelli prefinti, inserti, spessori, distanziatori, staffe grezze e minuterie varie che permettono di montare qualsiasi strumento da puntamento, sia tradizionale sia elettronico, con un altissimo grado di precisione. I miei preferiti sono gli attacchi Contessa, non per la profonda amicizia che mi lega a Alessandro e Andrea, ma perché li ritengo veramente il Top, i migliori in commercio. Possono essere richiesti direttamente in fabbrica già modificati ed è estremamente facile procurarsi anche tutti i pezzi necessari per rendere intercambiabili due–tre o addirittura più ottiche tra loro. L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta fotografando uno degli ultimi lavori che sono usciti dall’officina ….. Benecchi. Carabina Browning BAR Hunter cal. 30.06, scina standard europea Contessa con sopra intercambiabili tra loro: un Leica Tempus 2, un Delta Titanium 2.5 – 15 x 56 HD e un Pulsar Tallion. Cosa che ritengo davvero una scelta intelligente su come intendere il “Cacciare tutto con una singola arma”! Tutto perfettamente tarato e amovibili in pochissimi secondi! Non sto qui ad elencarvi tutte le volte che mi sono dovuto sobbarcare l’incarico di montare i più stravaganti strumenti ottici di puntamento sopra a: fucili lisci, carabine bolt action, semiautomatiche, a leva, monocolo, basculanti vari ed anche su molte armi ex militari, ma posso promettervi che se avrete qualche piccolo problema in materia e magari vorrete un consiglio su come risolverlo, scrivete tranquillamente alla nostra Redazione, e cercheremo di esservi utile in qualche modo.
Marco Benecchi
CONTESSA SRL Via Canossi 18/E - 25060 Marcheno (Bs) Tel. 030861648 - fax 0308966661 E-mail: [email protected] www.portaotticacontessa.it
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