Ricordate Andrea Tanghetti? Il giovane incisore Gardonese a cui dedicai l’Articolo: “L’astro nascente nell’incisoria italiana”? Qualche tempo fa, precisamente il 5 di maggio, mi sono visto recapitare un piccolo pacco proveniente dalla Val Trompia!
Quando ho capito chi fosse il mittente, il cuore mi è saltato di qualche battito. Andrea, sapendo che l’anno prima avevo finalmente coronato il mio sogno di abbattere un grosso orso kapital in Slovenia, aveva voluto festeggiare l’evento a modo suo… donandomi un regalo unico, bellissimo. Una vera e propria opera d’arte, un coltello a serramanico inciso da lui.
Quando gli telefonai per fargli i doverosi ringraziamenti, concordammo insieme di chiamarlo “THE BEAR”, perché un oggetto simile, così importante, doveva avere anche un nome, come le armi storiche del passato. Da noi in Maremma si dice che i coltelli non si regalano perchè porta sfortuna, perchè magari in futuro potremmo usarli per litigare. Ma ve lo potreste immaginare che io e Andrea potremmo un giorno litigare, magari con The Bear? Comunque, per stare tranquilli, appena riuscirò ad andare a Gardone VT a trovare e riabbracciare Andrea, dovrò ricordarmi di comprarglielo per un 1 euro, un prezzo davvero simbolico per un oggetto simile, come rito scaramantico.
Il coltello è un bel pieghevole prodotto dalla FOX di Maniago in acciaio inox 576, lama da 100 mm, impugnatura in micarta nera con rivetti in ottone e blocco della lama. E’ un bel pezzo, pratico e maneggevole, che Andrea deve aver scelto perché ha la guardia molto ampia, perfetta per poterci incidere sopra due splendide teste di orso, una ispirata da una vecchia rivista di armi & caccia tedesca degli anni settanta e l’altra completamente immaginata dall’artista: un orso ruggente e..graffiante! Lascio alle poche immagini fatte l’arduo compito di rendere omaggio alla straordinaria opera certosina dell’incisore.
Con il cuore gonfio di gratitudine verso il mio carissimo amico che ha deciso di farmi un regalo così bello, ho colto l’occasione per chiedergli,ancora una volta, come era diventato incisore, come era scattata la scintilla. Essendo un giornalista di settore da oltre trent’anni, ho sempre avuto molto interesse per l’arte incisoria sulle armi, direi che sono piuttosto esperto in materia, ma volevo saperne di più su Andrea. Ho voluto ricordare insieme come un giovane di oggi, in una epoca fatta di computer, siti, on line e molto astrattismo, si è appassionato ad un’arte di altri tempi. Insomma, ripercorrere per l’ennesima volta la sua storia, di come un giovanissimo ragazzo moderno, evidentemente molto talentuoso, sia potuto diventare un incisore di metalli. Come si è appassionato a quest’arte antica.
Mi sono sempre chiesto che margine di errore hanno gli incisori. Quando sbagliano se hanno la possibilità di correggersi oppure no. Quale è stata la sua opera più bella e significativa, oltre a The Bear ovviamente. Ho colto l’occasione per farci una bella e lunga chiacchierata, soffermandoci parecchio su come ha conosciuto il nostro preziosissimo comune amico Gianfranco Ferrante! Il suo maestro in tutto e per tutto, un uomo eccezionale, una delle persone più generose e disponibili che abbia mai conosciuto.
Abbiamo ripercorso brevemente la sua carriera, da quel caldo settembre del 2018, quando impugnò per la prima volta martello e bulino. Andrea mi ha raccontato di come, dopo il lavoro, andava da Gianfranco ad imparare a lavorare con la tecnica della “punta e martello”, del “bulino” e dei “rimessi in metallo prezioso”, oro e argento. Oggi Andrea e Gianfranco sono legatissimi, hanno un rapporto più simile a quello che potrebbero avere un padre e un figlio più che di semplice amicizia. Una cosa che non sapevo, o forse che non ricordavo che Andrea mi avesse detto, è che la primissima ispirazione gli venne quando, quasi per caso, andò a visitare una mostra del grande Gianfranco Pedersoli.
Mi raccontò che rimase profondamente impressionato dalle fotografie di Enzo Bertuzzi, il più bravo fotografo di Gardone, che immortalavano armi e oggetti di rara bellezza, esaltate dall’abilità dell’artista. La mostra era piena di foto molto grandi, bellissime, che ritraevano incisioni stupende. E quando Pedersoli gli spiegò come riusciva a eseguire quelle lavorazioni, rimase stupefatto nel vedere che, in così poco spazio, si potevano ottenere certe opere straordinarie. Fu allora che ha cominciato a pensare che avrebbe voluto imparare i segreti di quel mestiere.
E’ noto che per diventare incisori bisogna avere innanzitutto la fortuna di trovare la persona che ti insegni tutto, a partire dalle basi fondamentali, e Andrea, spinto da una grandissima e irresistibile passione, ha avuto la fortuna di avere al suo fianco il grande maestro incisore Gianfranco Ferrante. Andrea mi ha ricordato che quando s’incidono le armi, i metalli, gli oggetti preziosi, è rigorosamente vietato sbagliare, ma se si dovessero fare dei piccoli errori comunque si può rimediare. Per incidere totalmente un’ arma o un oggetto particolare non c’è mai un tempo stabilito, ogni incisione necessita del suo tempo, anche in base alla difficoltà dell’incisione.
Oggi Andrea lavora come incisore in un’ azienda locale del settore, ma la sera incide per conto suo, su oggetti di qualsiasi genere che gli vengono commissionati. E’ in grado di incidere qualsiasi. Andrea riconosce che The Bear è una incisione bellissima, ma mi ha confessato che la sua preferita rimarrà sempre quella che rappresenta il muso di una tigre incisa sul suo orologio. Ho chiuso la telefonata con gli occhi lucidi e un sorriso beato, nostalgico. Consapevole che se esistono ancora degli amici simili, allora vuol dire che possiamo vivere meglio, più rilassati e felici.
Marco amico di Andrea
Per info: ANDREA TANGHETTI
Incisore Lavorazioni e incisione artistiche eseguite esclusivamente a mano Su Armi, coltelli, metalli preziosi e varie. Mail [email protected] Facebook Andrea Tanghetti Incisore Instagram andreatanghetti_incisore