Piuttosto che la corsa o jogging, è ottimale lo svolgimento di camminate su percorso vario ad andatura sostenuta, ciò che gli Autori Statunitensi definiscono “fast step”; all’italiana, i vecchi…”passi lunghi e ben distesi”.
L’impegno metabolico è simile a quello del jogging, ma rispetto a quest’ultima pratica si corre minore rischio di accumulo di acido lattico (migliore rapporto ossigenazione/richiesta muscolare) e soprattutto non si sollecitano inutilmente le articolazioni: sono proprio i microtraumi multipli del saltellamento durante il jogging i responsabili della insorgenza di focolai di algodistrofia (sofferenza transitoria osteocondrale- vedi sopra). E’ inoltre molto meno probabile l’evento distorsivo/distrattivo rispetto alla corsa (in particolare se effettuata dopo un lungo periodo di inattività).
I percorsi dovranno avere durata e lunghezza progressivamente maggiori; solo dopo avere acquistato un tono ed una resistenza ottimali si potranno inserire nel percorso alcuni tratti di corsa (andatura meno frequente, ma a volte necessaria durante l’esercizio venatorio).
A casa potranno essere eseguiti alcuni semplici esercizi di abduzione, estensione e flessione con l’ausilio di pesi (manubri da 2 a 5-6 kg) ed estensioni e flessioni su panca, per tonificare e potenziare i muscoli del tronco, in particolare dorso-lombari e degli arti superiori.
Casimiro Simonetti
LO STRESS OSTEOARTICOLARE