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10/09/2010 

E' indubitabile che sulle deroghe, in Veneto e nelle altre Regioni di tradizione migratorista, si gioca la credibilità di un modo di intendere la caccia, ma soprattutto di come interpretare il ruolo dei cacciatori nei confronti della politica.

Sbaglierò, ma se andiamo di questo passo, con le associazioni una contro l'altra armata, con i capipopolo che tirano per la giacca, chi da una parte chi dall'altra, i cacciatori eterni sognatori, non solo della caccia in  deroga ci dovremo scordare, ma anche la caccia stessa potrebbe risentirne, quantomeno in prospettiva futura.

E allora, non certo per originalità, provo a risollecitare l'argomento, soprattutto allo scopo di chiarirmi le idee, grazie a un confronto a tutto campo. Mi domando, dunque, come potremo ottenere soddisfazione, noi cacciatori di piccola migratoria, di fronte a una direttiva che malgrado quasi vent'anni di appplicazione, tantissimi parerei e sentenze, una guida ufficiale  per interpretare i suoi aspetti ancora controversi, porta ancora l'ISPRA (e prima l'INFS) a rilasciare pareri poco tecnici e tanto "politici", aggravati adesso da una fresca integrazione normativa, cadutaci fra capo e collo grazie alla troppa grazia di Sant'Antonio, cioè di chi ci voleva fare un favore.
 
C'è chi dice, molto drasticamente, aspettiamo ancora un po' e quando l'ISPRA e i suoi sedicenti scienziati non avranno più neanche gli occhi per piangere (intesi come stipendi non pagati a causa dei tagli di bilancio e di un... bilancio morale fallimentare: sembra che anche lì, ogni piccolo barone spenda i soldi del contribuente per obiettivi e finalità di poco respiro, ma di estremo interesse personale, sotto il profilo della ricerca, ovviamente), allora sì che potremo finalmente respirare. E godere di dati di ricerche molto più appropriati e molto meno costosi.
 
C'è chi dice che questo nostra situazione dipende da un approccio errato. Fanno più danno quattro scalmanati che ululano alla luna, rispetto a una maggioranza silenziosa che si comporta secondo le regole. Quindi: sbraitiamo meno e diamoci delle regole di comportamento, dimostrando davvero che siamo persone dalla  fedina penale pulita, irreprensibili sotto il profilo morale, rispettosi della legge, impegnati sul territorio per il bene di tutti, oltre che nell'interesse della caccia e della selvaggina.
 
C'è chi dice che ormai siamo una minoranza nella minoranza, ormai sulla via del tramonto, che prima ci togliamo di torno e meglio è per tutti. Ma io non lo credo. Anzi, la penso del tutto al contrario.
 
C'è chi dice che la nostra non è una tradizione, quindi la caccia ai piccoli uccelli non è tradizionale, perchè è da poco che la si fa col fucile, mentre se di tradizione si deve intendere, bisognerebbe rifarsi alle reti, alle trappole, alle schiacce, al crine di cavallo, alle panie...Ma allora, è inutile neanche parlarne, visto che è ormai quasi mezzo secolo che questi mezzi non sono più leciti.
 
Insomma. Ogni testa ha una sua idea. Resta il fatto che così non leviamo un ragno da un buco. Io credo per esempio, che se vogliamo affrontare il problema dal punto di vista politico, inteso come "strumento" della politica, più che il Governo, Il parlamento, la Conferenza delle Regioni e la sua derivata Stato-Regioni, sarebbe meglio prendere per il bavero cinque o sei presidenti di regione, quelli dei territori più coinvolti (Veneto, Lombardia, Romagna, Toscana, Umbria, Marche, tanto per cominciare), chiuderli in una stanza e riaprire la porta solo dopo che avessero trovato una linea su cui intervenire concordemente; come fanno i cardinali quando c'è da eleggere il Papa. Non ci sarà lo spirito santo che vigila, ma comunque la pressione popolare (dei cacciatori) e la mancanza di aria fresca potrebbe fare lo stesso un miracolo. E cioè condividere una leggina da votare contemporaneamente nei rispettivi consigli regionali e sottoporla al Governo e all'Europa, costi quel che costi. Di fronte alla volontà rappresentata da una forte componente del corpo elettorale nazionale si potrebbe far sì che chi di competenza, a Roma e a Bruxelles, prendesse finalmente una decisione senza tener conto di quei quattro gatti di scalzacani verdi.
 
Voi che ne dite?
Mi piacerebbe che chi ce l'ha, tirasse fuori qualche idea originale.

Enzo T. - Vicenza

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11 commenti finora...

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Finchè ci saranno tante associazioni venatorie che si fanno la guerra, la nostra voce sarà sempre confusa. se fossimo tutti uniti avremmo un peso anche politico diverso perchè saremmo davvero tanti (oltre ai cacciatori e rispettive famiglie c'è un indotto notevole: armerie, industrie armi e munizioni). sapete che peso e che influenza sui politici e decisori potremmo avere se fossimo tutti uniti?Allora avremmo una voce influente su calendari, specie, deroghe. Del resto l'ambiente lo conosciamo noi e la nostra voce dovrebbe essere la prima ad essere ascoltata!!!

da LEO  25/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

possibile che a nessuno interessi la caccia agli storni con il gioco ?
è l'unica caccia con il fucile che io pratico, o meglio vorrei praticare nel mio ATC e da tre anni sono ..... a canne asciutte !
secondo voi sono senza speranza ????
Deroghe per fringuelli frosone pispola ..... ok, ma non aprire agli storni a Milano mi sembra allucinante !!!

da dario53  20/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Le associazioni venatorie non hanno alcun interesse a tutelare la caccia come la concepisce la maggior dei cacciatori in Italia e cioè: la nostra Nazione, per la sua ubicazione nell'emisfero terrestre, è terrirorio di passo, quindi in essa si è sviluppata una attività venatoria legata alle migrazioni ed inevitabilmente questa è diventata un aspetto particolare del mondo rurale. Abolirla vuol dire non capire la cultura che ci sta dietro. Ho detto abolirla, è proprio così, perchè così è quel che si vuole fare in Italia a partire dall'Ispra con l'avvallo silente o d'accordo delle associazioni venatorie che a quanto pare sono diventate delle associazioni atte a gestire le AFV. Se è questo che gli organismi preposti si prefiggono come obiettivo allora il gioco è fatto: addio deroghe, addio migratoria e avanti tutta con le riserve per business.

da elio52  19/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

carissimi colleghi cacciatori sono un meridonale mi piace andare a caccia comu tutti voi e bene ancora non avete capito scusatemi nulla ora vi dico il perche' ci hanno preso iu giro con questa buffonata di legge scusatemi un po volgare un detto dice che i panni sporchi si lavano in famiglia benisimo con questo voglio dire soltanto e pio chiudo non avete capito che c'e' un movimento che vuole difendre i nostri diritti ed e' il cpa ovvero il parti dei caciatori riflettete cari colleghi non ci aiutera' nessuno se se no noi stessi inutiole andare dietro alle associazioni venatorie tanto ci prendono in giro vi saluto e vi auguro una buona stagione venatoria

da antony  19/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Evidentemente quelli che hanno detto no a Venezia non hanno inciso. Come non hanno inciso a Milano. Oggi il consenso è questione ben più complessa. Continuare a testa bassa per prendere delle sberle, può far piacere solo a chi su questo ci campa. Organizziamoci, diceva quello che si trovò per caso in una stanza buia pensando di solleticare le sue velleità mascoline....

da robin  19/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Fino a che noi cacciatori facciamo parte di associazioni che sembrano più un'armata brancaleone che strutture atte a salvaguardare, tutelare e far progredire l'idea venatoria, la caccia in Italia non ha futuro.
Queste associazioni non sono in grado di trovare un denominatore comune e fare un fronte unico, sono invece molto capaci di frantumare il mondo venatorio per i loro fini correlati alla politica e quindi inevitabilmente faziosi.
Basta leggere i vari giornaletti di associazione per capire quanto la politica abbia intriso, viziato e deviato il vero ed autentico pensiero venatorio e quindi anzichè avere una rappresentazione forte, come per esempio in Francia, ci troviamo con scalda sedie, magari anche da noi sponsorizzati che non riescono manco a fare una dovuta pressione sulla politica per una legge regionale sulle deroghe. Non vedo il sereno davanti a noi e non posso essere ottimista.

da elio52  18/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

RICORDO AMICI CACCIATORI, che non solo veneto,lombardia o toscana sono regioni con tradizione migratorista ma anche ad esempio la CALABRIA che prima della SBALLATA LEGGE 157/92 si cacciavano FRINGUELLI, STORNI e PASSERI, ma dopo del 1992 noi non conosciamo DEROGHE, fino a ora,a distanza di 18 anni mai la CALABRIA a approvato DEROGHE ALLO STORNO per esempio COSI' NOI INVIDIAMO IL VENETO DOVE SI CACCIA STORNO E FRINGUELLO, e ci sentiamo CACCIATORI DI SERIE B. scusate lo sfogo.

da miku  15/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

X massimo zaratin: grazie e benritrovato anche a te: mollare? l'unica cosa che sto mollando sono bordate a destra e a manca. I politici? Non esistono più! sempre più lontani dai problemi della gente, astratti e distratti, la mente fissa ai sondaggi, scendiamo, saliamo? non si rendono conto che ormai sono precipitati. Oggi un grande capo venatorio o una Associazione Totale, se li metterebbe in tasca tutti quanti, in un solo boccone, risolvendo molti dei problemi che ci affliggono. Ti saluto.

da Fromboliere  11/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Bentornato Fromboliere! :)
Non mollare...come stanno invece mollando i nostri politici!

per Enzo dell'articolo...C'E' CHI DICE NO a tutto questo! Alla manifestazione l'hanno dimostrato.

da massimo zaratin  11/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Le deroghe per il fringuello , frosone , prispola ecc. non servirebbero ,perchè sono specie protette e non particolarmente protette come ex. gufo , falco , airone : Come la comunità europea dispone che per cacciare tali specie serve la deroga , viene data molto restrittiva in tempo e in n. capi di prelievo .
Il fringuello viene regolarmente cacciato in tutti i paesi dell'unione ,sono solo i politici qui in italia che piace complicarsi la vita.

da maurizio  10/09/2010

Re: DEROGHE ULTIMA SPIAGGIA

Sarebbe il caso che prima che ogni cacciatore possa essere coinvolto in questa disanima, che per quanto esempi precedenti mi hanno dimostrato, potrebbe tragicamente finire in una 'rissa informatica', sapere, a peso, quanto aggiungono le deroghe ad una caccia che ne fosse priva. Quanto aggiungono in giornate a quelle già presenti, quanto aggiungono in specie cacciabili a quelle già ottenibili e via dicendo. Riuscirò così a farmi un 'idea e quindi, forse, a formulare un'opinione.

da Fromboliere  10/09/2010
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