Recentemente sono stato invitato, come presidente nazionale del CPA, ad una trasmissione televisiva programmata su SKY, unitamente a componenti illustri del partito di Caccia Ambiente.
Il format della trasmissione, ormai collaudato, è molto semplice ed allo stesso tempo accattivante: si invitano a cena delle persone che amabilmente colloquiano su alcuni tematiche. Come sempre avviene a tavola si parlare anche del più e del meno in modo informale. In quelle diverse occasioni, le trasmissioni sono state due, con gli altri ospiti abbiamo avuto la possibilità di parlare di NOI, della caccia e dei cacciatori, in maniera così tranquilla ed approfondita da lasciare interdetto il conduttore che forse si aspettava persone con gli occhi iniettati di sangue e con scarsi argomenti se non urla ed imprecazioni.
Alla fine delle trasmissioni, oltre a farci i complimenti, il conduttore ha preso atto che sulla caccia esiste una forte disinformazione e che i cacciatori sono tutt’altro che sprovveduti ignoranti capaci solo di imbracciare un fucile. Bene. I commenti a questa serata, fatti sui più importanti siti del settore mi hanno lascito un po’ sconcertato. Molti colleghi cacciatori hanno stigmatizzato, in senso critico, l’accostamento caccia-tavola, sostenendo che tale accostamento poteva essere negativo per la nostra immagine e che, pertanto, i vertici delle associazioni e del partito, dovrebbero stare attenti a come si pongono in pubblico.
Cari amici, dobbiamo rifuggire la sindrome di Stoccolma, quella che vuole la persona vittima (cacciatore) manifestare sentimenti positivi nei confronti del proprio sequestratore (leggi anticaccia), è ora che ci si mostri per quello che siamo veramente: persone che amano la vita, con tutto ciò che ne consegue come la tavola, per noi non è il momento destinato a ricaricare l’organismo di calorie ma è un rito che celebriamo con piacere perché ci unisce alla nostra famiglia, è il luogo dove riusciamo a coronare la nostra passione, onorando le nostre prede nel migliore dei modi. Usciamo, dunque, dalla convinzione che dobbiamo cercare di imbonire i nostri nemici così che essi siano benevoli nei nostri confronti. Siamo nemici punto e basta.
Con i nemici non ci può essere dialogo, basta aver visto il livore della conduttrice della trasmissione Forum su Canale 5 con cui ha attaccato un cacciatore che, tutt’altro che intimidito, le ha reso pan per focaccia, solo per citare l’ultimo episodio. Quello che dobbiamo fare è di prepararci sempre meglio ai dibattiti ovunque essi saranno svolti usando argomentazioni scientifiche, portando all’attenzione della gente quali sono i nostri valori e cosa ci muove ogni mattina quando andiamo nella Natura. Così difenderemo la caccia. Questo ci serve non altro.
Alessandro Fiumani
Presidente nazionale CPA