Molto tempo fa, quando la passione era tanta ed i soldi pochi, mi divertivo ad ipotizzare con la fantasia quale fosse la “batteria di carabine ideale”, quella che ogni appassionato di caccia a palla dovrebbe detenere in casa pronta per ogni evenienza. Immaginavo di dover partire per lunghe ed impegnative avventure e con quale armi le avrei affrontate.
A otto anni mio nonno mi regalò la Diana 27, a dodici mio padre mi comperò la Beretta Super Sport calibro 22 LR, a sedici l’automatico Breda e a diciotto la Browning BAR calibro 270 Winchester. Quanto tempo è passato d’allora! Eccetto la BAR, che ho sostituito con due modelli simili ma in calibro 30.06 (una MK II ed una commemorativa incisa), tutte le mie vecchie glorie le conservo ancora gelosamente. Stanno tranquille in rastrelliera, assieme a mille ricordi e ad una grossa fetta del mio cuore. Oggi possiedo una discreta collezione d’armi che mi permetterebbe realmente di affrontare qualsiasi forma di caccia perché nel corso degli anni, con qualche piccolo sacrificio, ho completato la lista che mi ero prefissato in gioventù. Ho acquistato tutte le armi che desideravo e magari anche qualcuna in più. Che volete? Non si vive di solo pane!
Oltre alla famiglia, alla caccia e alle armi non ho altre passioni. Non impazzisco né per il calcio, né per la Formula Uno, né per la pesca, né tanto meno per il tennis, il golf od altro, così tutto il mio interesse e tutti i miei sforzi sono sempre stati concentrati esclusivamente verso il magico mondo della caccia ed in particolare di quella a palla.. Sull’impiego dei fucili a canna liscia non credo ci sia più molto da dire, specialmente oggi che esistono persino dei sovrapposti che hanno gli strozzatori intercambiabili interni-esterni. Una volta, chi praticava diverse forme di caccia acquistava più fucili oppure uno con più canne. Poi vennero i Breda con i Quick Choke ed oggi, finalmente, con un solo automatico Magnum dotato di canna “Varichoke” puoi praticare qualsiasi forma di caccia, dalla beccaccia alle anatre ed anche al cinghiale. Per quanto riguarda le carabine il discorso è molto diverso.
Nel nostro Paese la mole dei selvatici cacciabili con la canna rigata spazia dai pochi chili di una marmotta fino ad arrivare ai duecento e più chili di un robusto cervo. Esistono dei calibri con cui é possibilissimo abbattere entrambi e tutto quello che troviamo nel mezzo, senza problemi, ma, considerando che una buona carabina costa meno di un giaccone di marca, credo che sia sempre meglio utilizzare per la caccia ad ogni selvatico l’arma ed il calibro adeguati Ho una limitatissima esperienza di caccia africana e purtroppo soltanto teorica, quindi eviterò di fare brutte figure trattando armi e calibri idonei ai grandi Safari. Quel che mi ripropongo di fare è cercare di dare qualche piccolo consiglio su quali armi acquistare per poter affrontare tranquillamente tutte le cacce europee.
Per comodità dividerò i selvatici in base alla loro mole e alla loro resistenza fisica in quattro grandi categorie. La prima interessa tutte le specie cacciabili, che variano da 5–7 chilogrammi (volpe, marmotta e i grossi uccelli) ai 30–40 chilogrammi (capriolo, camoscio e giovani daini). La seconda categoria comprende quelli di peso maggiore che arrivano fino al quintale. La terza (e qui le cose cominciano a farsi serie) comprende quelli che raggiungono i 250-400 Kg, mentre nella quarta ed ultima rientrano soltanto i grossi selvatici, anche pericolosi, come i grandi orsi eurasiatici, le alci siberiane, l’uro ed il bisonte europeo.
Chi è interessato a cacciare i selvatici elencati (o simili) nella prima categoria, è bene che cominci a fare un pensierino sul comperare o un’onesta carabina Bolt Action, o un versatile misto (combinato o Drilling) oppure un raffinato monocanna Kipplauf. E’ doveroso fare due precisazioni: la prima è che per la caccia ai camosci e ai daini di una certa mole la munizione deve possedere un’energia di almeno1600–1800 joule a 100 metri e la seconda è che con quasi tutti i sei millimetri citati potremmo anche abbattere capi ben più grossi e coriacei, ma di certo non sarebbero l’ideale. Nella seconda categoria rientra praticamente tutta la media selvaggina come: camosci (a lunga distanza), mufloni, grossi daini palanconi, capre selvatiche, stambecchi, cinghiali e cervi di media mole. I calibri adatti a questo genere di caccia variano dai 6,5 ai 7,62 mm non esasperati (308 W, 30.06 S e 30 Blaser) e all’8 x 57 (JS – JRS). La scelta della palla è sempre soggettiva, ma orientativamente sarebbe bene utilizzare palle leggere, veloci e radenti per i tiri a lunga distanza contro selvatici non particolarmente robusti, mentre per i capi più forti e resistenti tirati a distanze medio-brevi l’optimum sono le palle ad espansione controllata e di buon peso.
Proseguendo col nostro discorso siamo arrivati ad una categoria di selvatici importanti la cui caccia è spesso impegnativa, come quelle ai grandi cervi, ai cinghiali del Centroeuropa, all’orso bruno e alle alci scandinave. Queste sono le prede d’elezione di tutti i potenti “trecento” ad alta intensità, dell’8 x 68 Shuler del 338 W e del 340 Weath. Ammetto anche i tre grandi componenti della fortunata famiglia dei 9,3: il x 62 Mauser, il x 64 Brenneke e il x 74 R. Anche per questi potenti calibri vale lo stesso discorso di prima per quanto riguarda il peso ed il tipo di palla.
E’ sottinteso che se ci appresteremo a cacciare i grandi cervi danubiani e i coriacei cinghiali bielorussi da un appostamento fisso, dove non è raro tirare lungo, prediligeremo calibri veloci e radenti, mentre per la caccia all’orso al carnaio e all’alce alla “ferma” o in battuta la nostra scelta cadrà su quelle munizioni che adottano palle più lente e pesanti. Le armi maggiormente indicate per queste tecniche di caccia sono soltanto due: le carabine ad otturatore scorrevole-girevole e gli express.
Nella quarta ed ultima categoria rientrano pochissimi selvatici ma tutti di gran pregio. Sono trofei importanti e costosi destinati a pochi fortunati e facoltosi cacciatori, ma siccome sognare non costa niente e se proprio quelle proibitive prede non potremo mai catturarle, nessuno c’impedisce di acquistare un’arma idonea a dar loro la caccia. Strano ma vero, sul “mercato” si trovano ancora abbastanza permessi per abbattere bisonti europei ed uri, mentre per quanto riguarda l’organizzazione di una spedizione di caccia ai giganteschi orsi ed alci del Kamchakta l’unica difficoltà sta nella capienza del nostro portafoglio. Come era quella famosa pubblicità televisiva? “Per pitturare una parete grande ci vuole un pennello grande”.
Lo stesso vale per cacciare i suddetti selvatici: “Per abbattere un grosso capo è bene utilizzare un grosso calibro”. Un 300 Weatherby Magnum e un’8 x 68 Shuler possiedono un’energia sufficiente per atterrare pulitamente tutto quel che cammina sul Vecchio Continente, ma se proprio dobbiamo acquistare un’arma specifica per dare la caccia ai selvatici del grande Nord, partirei dal 358 Norma Magnum fino ad arrivare alla mitica 375 Holland & Holland Magnum. Personalmente ho una netta predilezione per il 9,3 x 62 Mauser (Bock) in carabina e per il 9,3 x 74 R in Express. Dopo questa piccola “infarinata” e per concludere il nostro articolo, che ne dite se proviamo ad ipotizzare quale potrebbe essere la batteria ideale?
Camerato in un piccolo calibro (magari 5,6 x 50 R Magnum) comprerei un combinato oppure un drilling. Non solo perché sono armi belle, precise, funzionali e che si rivalutano col tempo, ma anche perché la canna liscia e la munizione spezzata potrebbero tornarmi molto utili nella caccia ai piccoli selvatici che abbiamo incluso nella prima categoria. Poi, se proprio non potete fare a meno della carabina, il 22-250 Rem. è il calibro che fa per voi. Per la media selvaggina sceglierei senza esitazioni una Bolt Action in calibro 7 mm Remington Magnum, perché dopo averlo usato per vent’anni posso garantirvi che, con le palle giuste, non vi deluderà mai. Per le cacce più impegnative sarei indeciso se acquistare una carabina in calibro 300 Winchester Magnum (o in 8 x 68 S) oppure un express in calibro 8 x 57 JRS (o 9,3 x 74 R). Nell’indecisione meglio prenderli tutti e due e non ci si pensa più!
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