In tutti i paesi definiti civili e democratici ove si conserva il rispetto di culture e tradizioni la caccia è un diritto, praticata da un’entità a volte numerosa altre volte esigua ma quell’entità è comunque rispettata dagli altri che magari non la condividono.
La caccia ha innegabili meriti esempio avvantaggia tanto la selvaggina quanto l’economia di un paese: vedi l’Ungheria con i suoi splendidi cervi e caprioli i più belli, sani e numerosi al mondo meta di elevato turismo venatorio- vedi la Romania e Cuba altissimo turismo venatorio con un numero spaventoso e per varietà e per quantità di oche e anatre- ved i l’Inghilterra e la Scozia che portano turismo venatorio grazie alla stragrande presenza di colombacci pernici e lepri – che dire della Spagna che con una indefinibile quantità di tordi e pernici rosse imbarca turisti-cacciatori da tutta l’Europa e potrei continuare per molto ma mi limito semplicemente a far notare che i Pesi citati cacciano per specie, ossia a periodi dedicati a determinata selvaggina, tutto l’anno così il patrimonio faunistico è tutelato e anche le entrate economiche. In Italia non è così l’imperativo VIETARE è alla base di tutto abbiamo il più alto numero di Parchi, inutili, costosi, pagati da tutti gli italiani, cacciamo una minima quantità di animali proibendo specie in esubero e magari consentendo specie in diminuzioni perché i calendari subiscono l’influenza di ambientaloidi ignoranti forti del parere di altisonanti enti più ignoranti di loro e mai viene tenuto conto il parere del mondo venatorio che ben conosce determinate realtà.
L’Italia caccia solo per tre giorni alla settimana solo per cinque mesi: totale cacciano per 40/50 giornate all’anno ma pagano tasse per un anno intero tasse tra le più care al mondo circa 400 euro.i cacciatori sono costretti a cacciare nei loro domicili consentendo poche gocce di mobilità in altre Regioni con buona pace dell’economia turistica, chissà se il Ministro Brambilla se ne è mai accorta?
E così vergognosamente poi parte anche la grancassa dei veri e unici nemici della natura che accusano due Galantuomini della Regione Puglia il Governatore Vendola e l’Assessore Stefano che in tema di trasparenza e legittimità sono dei docenti e ne hanno da vendere a parecchi dei loro accusatori i quali non sottovalutiamoli maestri in camaleontiche manovrine si sanno porre poi sempre dal lato dei vincitori. Il motivo delle accuse in q uesto caso sarebbero state per 5 giornate di caccia restituite perché in precedenza subdolamente sottratte al mondo venatorio pugliese e udite udite: l’aver concesso in deroga la caccia agli storni sissignori a quegli uccelli che in milioni di esemplari formano nuvole coreografiche in cielo e quando calano in frutteti oliveti e vigneti creano danni incalcolabili agli agricoltori, si proprio e sempre loro che inurbandosi nelle città ci gratificano con montagne di sterco decorando pittorescamente le auto e i monumenti. Ebbene questi uccelli gli ambientaloidi li fecero passare, offendendo l’intelligenza degli italiani, come specie da vietare alla caccia perchè a rischio di estinzione???
Gioacchino Pesce
Consigliere Nazionale ITALCACCIA