|
ott15 15/10/2013
In guerra si sa, molte delle regole sociali, decadono temporaneamente, sotto la spinta della necessità. E' ciò che sta accadendo in Siria dove la popolazione, ridotta allo stremo da un conflitto che va avanti da oltre due anni e mezzo, sta cominciando a fare razzia anche di cani e gatti. L'evidenza della fame ha spinto in questi giorni anche alcuni imam a emettere fatwa (editti religiosi) che autorizzano i fedeli al consumo di carne di gatto e di cane. Della serie, quando ci si trova di fronte a situazioni umanitarie a dir poco drammatiche, di fronte alla possibilità di morire perchè non si ha nemmeno un tozzo di pane da mangiare, non c'è animale carino che tenga.
E' successo anche da noi, chissà quante volte nella storia prima che si costruisse il benessere in cui viviamo oggi, che ci permette di considerare un delitto l'uccisione di un animale da compagnia. L'ultima volta fu durante la seconda guerra mondiale. Sappiamo per certo (e non soltanto dopo la gaffe di Bigazzi su Rai1) che gli italiani in quell'occasione sacrificarono diversi gatti, cani e chissà quanti altri animali oggi intoccabili, per sopravvivere. Se non lo avessero fatto forse molti di noi nemmeno sarebbero nati.
Con questa consapevolezza, e soprattutto con la coscienza del fatto che senza l'attuale livello di ricchezza e benessere non esisterebbe nessuna coscienza animalista, possiamo continuare tranquillamente a fare delle preferenze tra "classi sociali" animali. E anche chiamare queste differenze amore, rispetto, o semplice opportunismo. Ma è un dato di fatto che saremmo tutti un po' più evoluti se vagliassimo l'dea dell'enorme ipocrisia che sta dietro ad ogni movimento puramente animalista. Cinzia Funcis Tags:7 commenti finora...
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può Lo Zio.Il punto è che hai equiparato il cibarsi di carne animale con la carne umana dicendo che è una alterazione della coscienza anche se spinti da necessità.Già di per se grave.Ma il non rispondere alla seconda domanda(doverosa a questo punto)quella se uccidere un animale equivale ad uccidere un essere umano è ancora più grave. da agostino
17/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può Le sue osservazioni stridono tanto quanto stride la sua inutile arrampicata sugli specchi. Io non sono nato col fucile in mano,( per inciso in questo blog specifico non si parla nè di caccia nè di fucili,non capisco perchè tira fuori argomenti fuori contesto),ma sono nato onnivoro e lo sono rimasto, non ho ucciso animali appena nato,ma c'era qualcuno che lo faceva per me; gli omogeneizzati di carne non crescono sugli alberi e quando ho iniziato a mangiare le prime fettine di petto di pollo o i primi panini col prosciutto,c'era sempre qualcuno che uccideva per me...quindi non sono cosi ipocrita da pensare che un pollo si possa uccidere e un fagiano no o che se qualcuno uccide per me la mia coscienza è a posto. Lei ,presumo,abbia seguito lo stesso mio percorso,almeno fino al punto in cui ha deciso di seguire la coscienza animalista,e da qui che nasce il suo rinnegare. Dice di non essere mai cambiato,bene,questo mi spinge a pensare due cose: o che sia nato in una famiglia vegetariana,quindi non ha mai mangiato carne o che continua a mangiare carne. In entrambi i casi lei rinnega se stesso che è cosa peggiore. Qui si parla di fame,e fortunatamente nè io,nè lei credo ( spero ),sappiamo cosa significa.Ma possiamo solo immaginarlo quando vediamo persone che raccattano resti nei bidoni dell'immondizia dei supermercati,o quelle persone( come è capitato a me di vedere) che fanno il giro delle provinciali per trovare qualche lepre o fagiano o anche gatti investiti da macchine. Lei è cosi sicuro di se da pensare di sostenere sempre la sua coscienza ( animalista)? da enzo972
17/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può Vede " lo zio", lei ha già rinnegato la sua coscienza,lo ha fatto nel preciso momento in cui ha deciso di seguire,per l'appunto,la coscienza animalista,che di coscienzioso ha veramente ben poco; perchè non credo che lei sia nato vegetariano.Per cui uno che è abituato a cambiare coscienza,dovrebbe per lo meno evitare di fare moralismo spicciolo su temi di coscienza. La domanda a questo punto è: se ha gia cambiato una volta,chi dice che non cambierà ancora? da enzo972
17/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può X Lo Zio/Lone wolf. Da quello che dite sembra che mangiare un animale o un essere umano è la stessa cosa.E' così anche per uccidere?State tranquilli che se avrete fame il gatto della vicina sarà in pericolo e sarete molto lucidi.E se vi piacerà lo rifarete senza averne la necessità. da agostino
16/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può Ma che state a di, la fame vera per fortuna noi non sappiamo nemmeno cosa è, ricordate i ragazzi cileni precipitati sulle ande? mangiarono i cadaveri dei propri compagni per sopravvivere.
da Lone wolf
16/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può Grande gaffe della RAI licenziare Bigazzi.Un mio pro-zio(prigioniero 2°guerra mondiale) ritornò a Roma dalla Germania con la bici e durante il tragitto per fame si mangiò un cane lupo.Recentemente un esploratore attraverso l'Amazzonia in compagnia del suo cane...che puntualmente fu mangiato per fame.Infatti l'animalismo è una masturbazione mentale del benessere. da agostino
15/10/2013
|
Re: Carne di cane e gatto, in guerra si può E la Brambilla & C. non si precipitano in Siria a fermare questo scempio??!! ... Comunque Signora Funcis, per la questione "Bigazzi", sono convinto che fu la rai a fare una gaffe licenziandolo.
da Ezio
15/10/2013
|
Cerca nel Blog
Lista dei Blog
|
|
|