|
mar14 14/03/2014
La notizia è fresca di stampa, la riporta il Corriere della Sera di Roma e recita “Truffa al Parco dei Simbruini, indagati 51 dipendenti su 75. Secondo l’accusa timbravano il cartellino e poi andavano al supermercato o ad accompagnare i figli a scuola.
Per il cittadino romano questa non è una novità. Al di là di quello che succederà nelle aule giudiziarie con i relativi provvedimenti, mi capita tutti i giorni,a me come alla maggior parte dei romani,di telefonare ad un ufficio pubblico e di sentire squillare libero o ascoltare il trillo del fax.
Personalmente quando chiamo la Regione Lazio, la Provincia di Roma, la Prefettura, la Questura, il commissariato ed altri enti molto spesso ho la spiacevole e fastidiosa mancata risposta del burocrate “fuori stanza” che non risponde e per il quale la tua pratica non ha nessun peso e nessuna importanza. Lo stato ingiusto e opprimente si presenta quasi sempre con regolare e sconfortante monotonia quando a Roma devi rinnovare il tuo porto d'armi, chiedere una licenza commerciale, avviare una nuova impresa per avere un reddito o anche più semplicemente fare cose inutili (vedi il perfido tesserino venatorio modello battaglia navale) imposto da regole stupide e cervellotiche.
Roma è la città del “fancazzismo”, definizione geniale di Filippo Roma, inviato delle Iene che ha documentato la truffa dei dipendenti comunali che timbrano ed escono in orario di servizio creando evidente disagio dei cittadini utenti e contro i quali la percezione di rabbia impotente cresce ogni giorno. A Roma se “nun c'hai n'amico” sei un desperado,costretto ad aggiranti per uffici pubblici come un guitto per ore, mesi, anni.
Roma è un comune con circa 61.000 dipendenti tra i diretti e quelli delle municipalizzate, un ente in perenne fallimento, dove l'AMA che ci obbliga alla raccolta differenziata con 28 pagine di istruzione ha 75 consulenti che più o meno prendono anche 200.000 euro a testa all'anno.
Tornando alla notizia, altre volte ho scritto del Sistema parchi e riserve naturali del Lazio, documentando inefficienze e protervie e di come tale sistema sia stato creato per rispondere a politiche di assunzioni clientelari e non per vere esigenze di conservazione e tutela ambientale.
C'è di tutto nei “santuari” della natura laziali tutelati da un sistema di quasi mille dipendenti pubblici: inquinamento, discariche abusive, abusivismo edilizio, incendi boschivi, bracconaggio professionale, uso abusivo di zone demaniali e tanto altro ancora.
C'è tutto quello che esiste nel territorio non tutelato e che in un area protetta non dovrebbe esistere per definizione e statuto. Ci sono poche persone a guardia di tanto territorio e moltissimi amministrativi inutili, in sintonia con ciò che succede all'ATAC dove su 7.800 dipendenti circa ci sono 100 controllori dei biglietti con una azienda che incassa uno sproposito in meno rispetto alle consorelle di Londra e Parigi. Atac nella quale ci sono mille assenti ingiustificati al giorno.
Colpisce tra l'altro che il Parco dove si sarebbero svolti i fatti, quello dei Simbruini, è senz'altro di gran lunga il più virtuoso, essendo l'unica area protetta che, seppure con un ritardo notevole. in quanto istituita nel 1993, ha reintrodotto il Cervo Europeo a partire dal 2009, e recentemente il capriolo.
E' anche evidente la sproporzione tra territori e dipendenti:75 dipendenti nei Simbruini per un territorio di 30.000 ettari mentre il Parco dell'Appia antica di 3400 ettari ne ha 44 e sono 19(!!) per i 700 ettari della riserva Naturale di Nazzano-Tevere Farfa ( cfr http://www.teverefarfa.it/ente-di-gestione/organizzazione-interna.html).,
Quest'ultima, Nazzano, mi fa pensare al disastro economico che produrrebbe a se stesso in pochi mesi un concessionario di AFV se assumesse per gestire un territorio di uguale ettaraggio gli stessi dipendenti della riserva naturale: provate a pensare di assumere 19 dipendenti con ufficio auto, rimborsi semplicemente per “guardare” la vostra azienda con 5 guardiaccia e 14 amministrativi
Per anni ed ancora adesso l'ambientalista-animalista italiano medio ha frastornato l'opinione pubblica con la sua superiorità morale equiparando i palazzinari e gli inquinatori ai cacciatori ed ha proposto il parco come modello di sviluppo economico sostenibile e moralmente superiore a tutti gli immorali cattivi che congiurano contro i buoni.
Qualcuno strombazza ancora le note stonate dell'economia verde, l'economia buona e giusta contro quella cattiva. Ci vorrebbe convincere che i parchi muovono l'economia in modo tangibile quando ci siamo accorti da tanto tempo che anche questo sistema made in Italy è spesa e spreco pubblico improduttivo alla faccia dello sviluppo ecosostenibile.
Costoro non ci hanno ancora detto che l'economia verde buona e giusta è gestita da fondazioni e da aziende che hanno od avevano nei consigli di amministrazione i cattivi banchieri, i razziatori della banda dei fiaschi o delle centrali a carbone in fallimento, ha avuto come sponda e come compari e sodali tanti ministri e politici di molti colori che andavano a cene eleganti o a feste della cultura del tortellino e che dormicchiavano su Ilva, terra dei fuochi, autostrade radioattive, sversamenti vari a Marghera, Taranto, Brindisi Brescia, Colleferro(Roma) e tanto altro dolore ancora.
Ma oramai il sistema è alla frutta e sarà sempre più difficile alla lobby ambientalista giustificare i biologi-dirigenti illuminati che dettano legge ad agricoltori, allevatori ed alle popolazioni locali in nome di un tornaconto che spesso è solo personale e danneggia interessi legittimi di coloro che nei parchi ci vivono. La 394 sembra sia prossima ad un profondo ripensamento riformatore ed il testo approvato in commissione al Senato ristabilisce anche l'importanza delle comunità locali nei processi di governo dei parchi, lasciati finora ad ”intellighenzie” animaliste che preferiscono la cultura del rimborso a spese dello Stato (con i soldi che non ci sono più) a quella della gestione delle popolazioni di fauna selvatica.
Il cinghiale, tanto per per citare la specie simbolo dello squilibrio faunistico, dovrà divenire una risorsa per la filiera alimentare non un problema e chi lo ha fatto diventare tale è ora che se ne vada a casa a parlare di ambientalismo e di animalismo solo sui social network.
.Per tutti c'è un redde rationem e la crisi economica ci ha indicato chiaramente dove sono i mali italiani ed è chiaro a tutti quali siano le soluzioni da adottare.
Alessandro Pani Tags:14 commenti finora...
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista PARCHI AI PRIVATI... cosi alemeno si potrà andare a caccia... da Parco no grazie
25/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista @jamesin: interessante notare come coloro che avrebbero dovuto porre un freno al magna-magna italico, cioè i 5 stelle, siano stati più veloci dei vari Verdi, Sel etc. a schierarsi contro questo progetto di legge. Ripeto, se qualche zuccone dei nostri ancora non l'avesse compreso: SONO DEI P-A-G-L-I-A-C-C-I! da 100%cacciatore
20/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Bah che dire il carrozzone dei parchi sperpera soldi lo conosciamo tutti, sono lo specchio attuale di tutte le amministrazioni pubbliche dove si timbra e si va a fare i cavoli propri e finchè non si attueranni licenziamenti immediati e controlli sull'utilità di certe strutture le cose andranno sempre peggio enon mi riferisco solo alla nostra amata passione da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma
18/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Sarò ripetitivo e forse pure noioso,mà la mia domanda è sempre la stessa,e le nostreASS.VEN. cosa FANNO? niente,cosa DICONO,niente, il FERRO SI BATTE QUANDO E' CALDO,e sotto questo punto di vista non si è battuto mai,ancora un SILENZIO ASSORDANTE, eppure tra un paio di mesi si dovrebbe discutere del prossimo cal.venatorio.......oppure quest'anno si aspetta AGOSTO,così gli ANIMALARI- AMBIENTALISTI fanno intempo x fare ricorso e renderci la nostra PASSIONE sempre più complicata, un saluto a tutti. da MARCELLO64
17/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Io non sponsorizzo nessuno di quelli che dicono di avere buone intenzioni e poi non fanno nulla.Stiamo a vedere che succedederà.Chi ha seguito l'iter della bozza di legge non può non notare che la proposta è radicalmente differente da quella su cui si discuteva un anno fà.Ammesso e non concesso che si arriverà realmente ad una riforma radicale del sistema.La politica annuncia e non esegue,siamo abituati alle chiacchere a vuoto da alessandro pani
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Proprio l'altro giorno ha fatto vedere quella schifezza di spazzatura buttatta per centinaia di metri nel parco del vesuvio, sono anni che è li si diceva e nessuno la vede compreso chi gestisce il parco. Ma facciamola finita con queste aree parco che non servono a niente. I parchi devono esistere la dove c'è effettivamente da proteggere, non prendendo migliaia di ettari di uliveti e bassa collina dove proteggere l'ambiente è solo dalla spazzatura. Saluti da Leo Sa
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Si sta discutendo sulla legge modifica ai parchi di dare il controllo della selvaggina alla caccia. Non c'è miglior ambientalista che i cacciatori ! Attualmente i parchi ed i vari comuni che lo compongono sono assaliti da selvatici come cinghiali, cervi, caprioli che danneggiano l'agricoltura per milioni di danni e sono anche pericolosi per l'incolumità delle persone - vedi incidenti stradali- che in alcuni casi come l'attraversamento stradale di un cinghiale ha addirittura causato la morte delle persone. La gestione dei selvatici nei parchi dovre essere data assolutamente alle varie associazioni caccia che la possono mettere in pratica con molta efficienza ed a costo irrilevante ! Mentre una gestione differente comporterebbe grande spesa pubblica ed iniqua soluzione. Cordialità da Radio Caccia
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista caro Alessandro, non per mancanza di fiducia nei tuoi confronti, ci mancherebbe! Ma solo per realismo nel constatare gli atti che si susseguono ormai da tempo nel tempo, faccio fatica a leggere qualsiasi "cosa" che debba ancora essere discussa ed approvata. In genre, infatti, si parte proponendo "A" e alla fine della fiera si dispone "Z". Vivo e viviamo ancora tutt'ora sulla nostra pelle le fantastiche modifiche apportate con la "comunitaria". E pare che a farle siano stati amici di caccia e cacciatori! Solo per citare un esempio, ovvio... da Ezio
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Leggi il testo approvato in Commissione Ambiente al Senato e che andrà in aula il 21 Marzo prossimo.Leggi anche i comunicati inviperiti delle associazioni ammbientaliste ed animaliste sulla materia. Leggete,leggete...... da alessandro pani
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista La 394 sembra sia prossima ad un profondo ripensamento riformatore ed il testo approvato in commissione al Senato ristabilisce anche l'importanza delle comunità locali nei processi di governo dei parchi............................................................................. Pani ma dove hai preso sta notizia ? Hai letto tu personalmente il testo ? E se si, ci puoi dare qualche ragguaglio in più ! Tutto si sta cercando di modificare per una ripresa del nostro paese tranne i parchi e non ci si spiega il perche, per meglio dire : noi cacciatori lo sappiamo ma la maggior parte del popolo no !! Questo perche già i media tengono all'oscuro di tutto, mai sentito in una delle tante trasmissioni dove gli "esperti" di economia ne dicono di tutte e di più ma dei i parchi niente carne al fuoco. Cordialità. da jamesin
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista La domanda...retorica...continua ormai a riproporsi nel tempo, da anni, forse decenni. Sempre più malinconica, rassegnata. In questo "sistema" hanno più da perdere i furbi e/o persino i fuorilegge di ogni risma, oppure le persone per bene??!! Per quanto mi riguarda e per quel pochissimo che conta cerco di ricondurre la mia esistenza a quel famoso detto: "Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. " da Ezio
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista In Calabria il parco delle serre si è visto togliere fondi perchè non produce ne turismo e ne economia allora ci si è inventato il taglio di più di duemila alberi per rimpinguare le casse del parco e le tasche dei dirigenti... ma può essere che nessuno ha pensato di eliminare il parco? perchè? da Pier76
15/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Poveri soldi nostri...Levate sti parchi magna sordi e mannateli a zappa sti fancazzisti menefreghisti. da agostino
14/03/2014
|
Re: Il capolinea dell'ambientalismo moralista Caro Alessandro,il tuo nobile animo( ed il nostro) mal si sposa con la realtà che quotidianamente viviamo sulla nostra pelle. Oggi si è raggiunto ( e si vuole continuare) un livello di corruzione, di "fancazzismo", di perfido fine volto a intascare quanto più denaro pubblico è possibile che le tue (e di quelli onesti come te ) parole sembra esaltino questi luridi soggetti che invece di vergognarsi continuano imperterriti nel loro losco affare. Soluzioni al momento almeno io non ne vedo l'unica cosa che posso dire e sperare è che un giorno il loro vomitevole comportamento si ritorca contro se stessi. Io continuerò a essere un cacciatore, continuerò ad arrancare per arrivare a fine mese ma almeno la sera nel mettermi sotto le lenzuola avrò come unico pensiero l'alba che verrà e che mi porterà ad amare sempre di più la mia famiglia e la mia passione di cacciatore. Forse sono più felice io che non rubo che loro con le mani sporche di soldi. da P.G.
14/03/2014
|
Cerca nel Blog
Lista dei Blog
|
|
|