E' in parte un falso mito il detto secondo il quale il cane bravo lascia a desiderare sotto l'aspetto morfologico. E' infatti assolutamente possibile, e molte linee di sangue valide nel lavoro ed altrettanto tipiche nella conformazione lo dimostrano quotidianamente.
Certamente la ricerca della perfezione morfologica spesso mal si concilia con l'aspirazione al massimo della funzionalità, nel senso che spesso la cosiddetta perfezione del tipo si ottiene da una segregazione genetica, da strette consanguineità, da una omozigosi forzata, che talvolta non tiene conto della variabilità genetica che un cane da lavoro molto spesso presenta.
Ricercare il cane bello a tutti i costi spesso ha un costo elevato. Ciò non esclude di certo la possibilità di trovare il giusto equilibrio, che come la vita ci insegna è sempre la soluzione migliore: la ricerca di una morfologia funzionale, di una struttura cioè che sia capace di supportare e permettere al segugio un lavoro costante ed efficace. Un soggetto debole, con strutture ossea e muscolare non sufficientemente sviluppate, non potrebbe permettere al cane di svolgere nel migliore dei modi la funzione venatoria per cui è nato. Allo stesso tempo, una scatola bellissima, un involucro dorato, ma vuoto, privo di contenuto, è altrettanto sterile.
Ecco perché è sempre importante, nella selezione, mirare a coniugare il cervello, che è il motore primo ed elemento imprescindibile, con una struttura adeguata, funzionale al lavoro.