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set5 05/09/2014 8.40
Sappiamo tanto oppure poco di quello che è stato prima, prima del fucile, prima del calendario venatorio e dei regolamenti, eppure c’è un modo divertente e affascinante per imparare di più. E' quello attraverso l’arte….già, le storie più belle vengono raccontate con le immagini e sono quelle che ci colpiscono di più; e anche quelle che rimangono impresse nella mente più a lungo. Per molti oggi la caccia è indifendibile, per altri è giusta e naturale, e per alcuni è ancora essenziale per la sopravvivenza.
Prima della diffusione e l’addomesticamento degli animali, la caccia era una componente fondamentale delle società… nonostante il cambio di un'esistenza agricola consolidata con la sua molto ridotta necessità di prendere (in latino “capere”, ovvero cacciare) cibo per sopravvivere, l'amore dell' uomo per la caccia è continuato. La caccia ha sostenuto la passione, testato la forza, il coraggio, l'abilità è stata l'occasione per i ricchi di mettersi in mostra, ostentare se stessi, è diventata comunque costume e stile di vita.
Si tratta di un antico rito di passaggio . Una glorioso attimo fissato per sempre nel divenire naturale. Una danza verbale primitiva a cui centinaia di migliaia di uomini e donne prima di noi hanno preso parte. La storia della caccia è un dono, una benedizione, un 'arte. E l’arte inizia qui: nella grotta, ricovero di storie e racconti dell'uomo di un tempo. Col semplice obiettivo, probabilmente, di raccontare storie di caccia e condividerle nei dettagli che le caratterizzano, facendole diventare arte. Le pitture rupestri, più note sono quelle delle grotte di Altamira, nella Spagna settentrionale, e di Lascaux, nel Périgord (Francia), che risalgono a 20.000 anni fa.
Nel pozzo della Grotta di Lascaux è raffigurato un uomo morto, disteso inanimato con le braccia divaricate tra un rinoceronte che lo ha ucciso ed un bisonte infuriato trafitto da una lancia e con le interiora che escono dalla ferita. Al di sotto dell’uomo c’è un uccello senza zampe appollaiato (infilzato?) su una specie di asta. Chiaramente l’uomo e gli animali sono stati dipinti in relazione tra loro e sembrano rispecchiare una scena di caccia terminata tragicamente.
Le prime manifestazioni artistiche rupestri dell’Africa Settentrionale, del Sahara e di altre zone a Nord e a Sud dell’Equatore risalgono al 3000 a.C. circa. Popolazioni famose come i Boscimani che oggi sono tutelate e abitano le zone del deserto del Kalahari e vivono con la caccia e la raccolta di erbe varie hanno dipinto scene di pastorizia e di caccia su moltissime rocce e pareti di caverne. in questa pittura, notiamo come l’ artista preistorico ha ripreso con esattezza le forme degli animali, le varie tonalità del pelame, mentre gli uomini al centro sono disegnati con linee schematiche, molto tipiche dell’ arte del Neolitico.
Tags:6 commenti finora...
Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" sì, però bisogna intendersi. dov'eravamo noi, quando questi signori, da noi votati e osannati (finchè le cose ci andavano bene: parlo da cittadino, non da cacciatore), ci governavano? non è una questione di qualche anno, ma di decenni, secondo me fino dal dopoguerra. basta rileggere le cronache per far tornare alla mente che qaunto a scandali, ruberie, tentati golpe, mafia camorra e 'ndrangheta non ci siamo fatti manare niente. sbaglio? più che cheguevara mi viene in mente masaniello e ciceruacchio, a volte doroteo, a volte bolscevico, a volte massone, forse anche un po' più di frequente su questa nota, che spesso sembra accomunare tutti appassionatamente. secondo me, la crisi (mondiale, non italiana, pur se con un italia, che siamo tutti noi, che ci ha messo tanto del suo) ci ha svegliato. ho paura però che siamo vispi solo perchè ci siamo accorti che molto probabilmente dovremo rinunciare all'agiatezza (in generale, poi ci sono i ricchissimi e i poverissimi) in cui ci siamo da tempo crogiolati. la caccia? secondo me sempre guidata da brescia e da lecco (con qualche inciso bolognese), più a garantirsi la chiusura positiva del fatturato a fine anno, che prefigurare un futuro buono per tutti. in ogni caso, fra pro e contro, anche con la 157 abbiamo ottenuto + pro che contro. se perdevamo il referendum, la caccia veniva prvatizzata e la ANLC andava a organizzare la caccia libera in terra dalmatica, allora ancora bolscevica, almeno come cultura di popolo. da Bresnief
08/09/2014 15.55
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Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" x Anticomunista...mamma mia che schiettezza!! complimenti al giorno d'oggi persone come lei sono veramente rare, in poche righe ha descritto questo stato governato di m....da politici collusi ed atti al bene proprio, credo che ci vorrebbe una bella sommossa popolare e prenderli tutti a calci nel c...., un saluto! da dardo
08/09/2014 8.23
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Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" Ma questa Mihaela ne sa una più del diavolo. E' una settersita, va a caccia, scrive, è una storica dell'arte, ma allora? Magari alleva e addestra anche setter. Se avessi un cucciolino da istruire glielo darei. da Marco M.
05/09/2014 18.20
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Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" Ogni stagione ha il suo frutto. Noi non ci possiamo lamentare, abbiamo ancora bravi pittori (anche in Italia, vedi per esempio la galleria di artisti su Bighunter) che a dispetto di tutto e di tutti sanno conciliare la bellezza della natura con la passione per la caccia. da C. Talini
05/09/2014 17.02
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Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" ad oggi nelle pareti vi sarebbe disegnata la brambilla tra asini, ciuchini, e galline, cagnetti, tutti a preservare l'animale e l'uomo infilzato in terra come preda. da dardo
05/09/2014 16.57
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Re:Mihaela Cretu: "arte e caccia nella storia" BISOGNEREBBE PARLARE DI PIù DI ARTE DI STORIA DI CULTURA PER FAR CAPIRE A TUTTI NOI E PER DIFFONDERNE POI IL VERBO ALL'ESTERNO DI QUANTO VALORE CI SIA IN UN UOMO (O IN UNA DONNA, COME MIHAELA) CHE OGGI HA ANCORA LA PASSIONE DELLA CACCIA. SPESSO CI SI PERDE NELLE NOSTRE BEGHE, CALENDARI, SPECIE CACCIABILI, LOTTE INTESTINE, MENTRE SI DOVREBBE ACQUISIRE MAGGIORE COESIONE (PROPRIO PRENDENDO CONSAPEVOLEZZA DEI NOSTRO VALORE SOCIALE E CULTURALE) E RIVOLGERCI ALL'ESTERNO CON ARGOMENTI E OBIETTIVI ALLA PORTATA DI TUTTI. MA, PERQUESTO, LO SO, BISOGNEREBBE CAMBIARE IL MONDO. EGOISMO E IGNORANZA ORMAI DILAGANO ANCHE NELLA PATRIA DI DANTE, DI LEONARDO E MICHELANGELO, DI MACHIAVELLI, DI GALILEI,DI LEOPARDI. BRAVA MIHAELA, DACCI UNA MANO da L. Macchi
05/09/2014 13.20
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