Premio Nobel per la letteratura, maestro nel romanzo d'avventura, cacciatore fin da piccolo, originario di una cittadina, Oak Park (Chicago), a margini di una riserva indiana, a dieci anni suo padre gli regala un fucile da caccia che riuscirà ad usare con grande maestria cacciando quaglie. A contatto con gli indiani e con la natura, si appassionò anche alla pesca. Esperienze che lo segnarono per la vita, e da cui trasse spunto per i suoi meravigliosi racconti. Un capolavoro il racconto “La breve vita felice di Franci Macomber”, dove "Papa" (così lo chiamavano) descrive il coraggio di un uomo, che durante un safari in Africa, di fronte alla moglie cinica, dopo essere fuggito davanti a un leone, riscatta la sua codardia e affronta intrepido la carica di un bufalo.
Amò l'Africa, la Spagna e Cuba, dove aveva una casa (Finca Vigia) una barca (Pilar), e dove scrisse molti dei suoi capolavori. Il più grande, "Il vecchio e il mare", è la storia di un vecchio pescatore, sfinito dagli insuccessi, che riesce finalmente a far abboccare un marlin più grande della sua barca. Passeranno tre lunghi giorni prima che l'uomo possa portarselo a riva, ma quando ci riesce, i pescecani glielo hanno completamente spolpato.
Visitò e visse a più riprese in Italia. In Veneto, ospite dei tanti sui amici aristocratici, si recò spesso a caccia nella laguna di Caorle, ispirandosi per il romanzo "Di là dal fiume e tra gli alberi".