Si comincia dalla passeggiata al guinzaglio e generalmente si passa a quella dietro la bicicletta. Attenzione però perché al cane fa male se lo farete passeggiare sull’asfalto. Ovviamente fino a che i polpastrelli non saranno ben assuefatti. In genere, infatti, il cane dorme in posti ristretti e ha pochi metri quadrati per passeggiare e correre in un giardino o un cortile. I suoi polpastrelli saranno delicati e teneri, la ruvidezza dell’asfalto si comporterebbe come una lima sul ferro. Va quindi portato prima su terreni soffici e poi spostato gradualmente anche su piste o strade asfaltate.
Quando si dovesse verificare un episodio di quelli sopra descritti raccomando di fare al cane un pediluvio prolungato per dieci minuti con acqua in cui sia stato versato abbondante sale grosso da cucina e un cucchiaio di aceto di vino. Sono rimedi antichi ma funzionano benissimo. Ovviamente si può anche usare una buona pomata consigliata dal medico ma provate per una settimana e anche più il pediluvio due tre volte al giorno.
Messo il cane in condizione di correre non vi sembrerà vero di portarlo in campagna per liberarlo finalmente sul suo terreno di lavoro. Per arrivarci però si dovrebbe trasportarlo ma lui non è mai stato caricato in un’automobile o un furgone. Partendo da una situazione del genere s’incontrerebbe in sicure resistenze, depressione e spesso anche reazioni come vomito o diarrea. La paura di una cosa sconosciuta ne combina di tutti i colori fino a terrorizzare. Allora perché non attuiamo una pianificazione di questa necessità? La cosa migliore è costruire esperienze progressive.
Dai quattro mesi in poi mettetelo nella gabbia che dovrà trasportarlo assieme ad un soggetto adulto. Chiudete il cancelletto e lasciatelo lì in attesa. La vicinanza del compagno adulto lo rassicurerà e, probabilmente, non manderà guaiti o latrati. In seguito mettete la gabbia in auto, raccomando di lasciare lo sportello aperto in modo che possa vedervi girellare intorno e non sentirsi abbandonato in una prigione. Dopo due o tre volte cominciate a chiudere lo sportello e allontanatevi tornando dopo dieci minuti. Fate attenzione alla sua reazione.
Se dovesse essere manifestamente triste o spaventato continuate la lezione a portello aperto e in seguito richiudetelo assieme al suo compagno di viaggio. In pochi giorni, salvo comportamenti anomali, vedrete che lui vi accoglierà festosamente, liberatelo e fategli tante feste e carezze. Questo sarà il momento di procedere oltre. La prossima volta chiudetelo e mettete in moto l’auto ma non spostatevi. Lasciatelo dentro a sentire il rumore dell’auto, potete anche suonare il clacson o aprire e chiudere uno sportello. Sono tutte esperienze che lui deve fare perché si renda conto che da questo non gli verrà alcun male.
Superato quest’altro esame potete cominciare a muovere l’auto per un breve tragitto. Fermatevi e controllate le reazioni. Procedete se tutto fila liscio. Portatelo in un campo dove sarà liberato per fargli capire che il viaggio serve a portarlo in un luogo di divertimento e svago. Caso mai dovesse sbavare o vomitare attendete e ricominciate da capo. Vorrà dire che il cane ha un temperamento ansioso o nervoso. Preparatevi ad avere pazienza ma non cambiate tipo di addestramento. Col tempo vedrete che lui supererà ogni timore e si adatterà sperando e pensando che la gita è finalizzata alla sua libertà nel campo dove potrà sfogarsi liberamente. Consiglio di portare sempre una bacinella e una tanica d’acqua nell’auto o furgone che usate. L’acqua, specie in autunno/inverno, si potrebbe trovare anche nelle vicinanze ma sapere che vicino all’auto lui sarà rifocillato e dissetato contribuirà molto a cementare i vostri vincoli di amicizia e fiducia. Insomma la sua seconda casa dovrà essere il furgone.