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26/06/2015 14.03 

Nessuno si azzarderebbe mai ad uscire con un giovane allievo senza averlo prima abituato al guinzaglio. Appare una cosa ovvia ma anche questa pratica richiede una precisa prassi. Il vostro cucciolone non sa cosa vuole dire essere legato quindi reagirebbe in maniera molto “vivace” se, da un giorno all’altro, voi decideste di legarlo e portarlo con voi. Ci resterebbe molto male e lo prenderebbe come un’offesa e una tortura vera e propria. Rischiereste di farvelo nemico.
 
Questo è uno dei punti fondamentali dell’addestramento per non incorrere in atteggiamenti di scontrosità e che vanno insegnati e graduati fin dalla tenera età. Non occorre che si cominci troppo presto. Quando è ancora di pochi mesi per fermarlo, prenderlo o spostarlo nella cuccia e altrove basterà afferrarlo dalla collottola. In seguito il suo stesso peso vi suggerirà che non è più il caso di farlo, allora si dovrà passare all’uso di un guinzaglio. Come fare? Partire immediatamente con collare e cordino non va bene. La cosa dovrà sembrare naturale quindi ci si deve procurare un buon collare, meglio se di cuoio o dei moderni tessuti forti che sono in commercio, attaccandoglielo al collo in maniera acconcia. Non stretto che debba soffocarlo o farlo mal respirare ma nemmeno tanto largo da farci passare la sua testa se decidesse di fare il ritroso.
 
Ovviamente il collare dovrà essere adeguato al tipo di cane e alla sua mole. Per un cane da caccia basta un comune attrezzo di circa due cm. di larghezza. I buchi che vi saranno stati impressi potranno essere integrati se non sono idonei a stringerlo convenientemente. Una settimana, più o meno, saranno sufficienti  per l’assuefazione al collare. Il cane, dopo quel breve tempo, non ci farà più caso. Ecco che potremo agganciarlo e provare a tirarlo verso di noi o guidarlo in una breve passeggiata. A seconda delle sue reazioni dovremo capire se accetta o non accetta la costrizione. Sappiate che il guinzaglio deve essere il suo compagno di vita quindi sta alla vostra mano graduare la dolcezza o la fermezza della presa. Il guinzaglio insegna molto ai cani che, dopo una prima resistenza, si sentono tranquilli e si affidano completamente a voi.
 
Alcuni saranno portati a tirare e portarvi dove vogliono andare, sarà vostra cura tendere il guinzaglio e fargli sentire una certa resistenza che non dovrà mai cedere.  Essa dovrà essere affiancata da parole dolci ma risolute per fare capire all’allievo che ciò che vuol fare non va bene. Ottenuta la su remissione cambiate strada e portatelo dove pensate voi di andare. Se avrà capito potete allungare un tantino, caso contrario accorciate ancora e rimproverate dolcemente il cane. Il guinzaglio quindi sarà una specie di volante e un freno come quello di un’automobile. Col tempo capirà e si adeguerà. Occhio a non cedere mai ai suoi desideri e alla sua volontà. Se dovesse capire che comanda lui e,con l’insistenza, può arrivare ad ottenere ciò che vuole siete all’inizio di una dura battaglia. Quindi fermezza e inflessibilità, unita a parole dolci ma severe, devono convincerlo delle vostre buone ragioni.
 
Quando avrete ottenuto di farlo camminare al “vostro” passo e di cambiare direzione potete passare all’esercizio successivo. Quello di farlo camminare alla vostra gamba. Insomma dovrete abituarlo al “dietro”. Quest’ultimo sembra un esercizio inutile ma vi assicuro che non è  così. Capita spesso di dovere avere il cane correttamente al dietro senza essere legato. Si potrebbe volere accostare un selvatico che non volete sia spaventato dal cane o averlo ubbidientemente fermo accanto a voi mentre aspettate un volo d’uccelli. Insomma le casistiche sono molte e, secondo me, si rende necessario.
 
Come si ottiene ciò? Procuratevi un frustino da cavallerizzi oppure una bacchetta leggera fatta con legno di salice che è molto flessibile e rimane verde per molto tempo. Deve essere lunga almeno un metro e sottile quanto un dito indice. Non deve fare male, deve solo dare degli ammonimenti al momento opportuno. Non uscite mai senza di essa mentre il cane sarà in addestramento. Portatevi in vie di periferia, in stradelli di campagna, in parchi o giardini pubblici ma state appartati; legatelo e cominciate la passeggiata. Se comincia a tirare “toccatelo” un pochino sul muso, una, due, tre volte finché non si sentirà infastidito; nel contempo tirate il guinzaglio comandando “dietro” e accorciando fino alla gamba. Attenzione, ho scritto “toccatelo” non ho scritto “colpitelo”. Il tocco deve essere fastidioso ma non doloroso altrimenti farete una cosa contraria alla decenza e il cane non ne troverà giovamento. Alcuni addestratori e vecchi cacciatori preferiscono usare una fraschetta al posto del frustino. L’idea non è malvagia se siete in campagna, in città presto si spoglierebbe delle foglie e diventerebbe pressoché inutile.
 

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