La nuova stagione venatoria è ormai alle porte e, come un rituale, si moltiplicano sui blogs lamentele, proteste, commenti e comunicati di varia natura con allusioni ed affermazioni gratuite e, in taluni casi, sibilline, che sarebbe stato meglio risparmiarsi.
Appare strano che nel mentre viene deliberato il calendario regionale 2015-16, documento che Federcaccia ha condiviso responsabilmente nella sua struttura globale, stante anche una situazione di assenza di un interlocutore politico di settore (la nuova giunta regionale si è insediata solo a metà luglio) e la carenza sui dati sui carnieri, taluni, piuttosto che interrogarsi sulle cause dello status della caccia in Campania, non hanno trovato di meglio che inventarsi capi espiatori di scelte condivise.
È pur vero che Federcaccia non ha condiviso e non condivide la scelta di sottrarre specie dall’elenco di quelle cacciabili né la riduzione e diversificazione di periodi di caccia per talune specie migratrici, senza che vi siano specifiche ed acclarate motivazioni scientifiche a sostegno dello status di disagio e sofferenza della/e specie, tali da giustificarne la sospensione ovvero la riduzione del periodo di prelievo. Perplessità abbiamo espresso altresì sull’obbligo di annotare sul tesserino regionale, subito dopo il recupero del capo abbattuto, anche l’avifauna migratoria. Pur tuttavia, ancora una volta responsabilmente, abbiamo convenuto con l’ufficio e con altre associazioni presenti al tavolo, la necessità di tale obbligo, non perché fossimo certi che una semplice prescrizione ci consentisse di avere “tout court” i dati degli abbattimenti, ma unicamente perché la Regione potesse rispondere alla nota “EU PILOT” della commissione europea, offrendo altresì un elemento giustificativo, si fa per dire, a sostegno della scarsità dei dati sui carnieri.
In futuro e fin da oggi ci adopereremo con tutte le nostre risorse a che i cacciatori, piuttosto che esprimere unicamente critiche e condanne, provvedano ad osservare norme e comportamenti, registrando tra l’altro i capi abbattuti sul tesserino regionale, il che al di là di un atto dovuto ed in mancanza sanzionabile, rappresenta un servizio che ciascuno rende a se stesso ed a quelli che vivono la sua stessa passione. Nello stesso tempo lavoreremo perché attraverso studi, ricerche ed azioni di monitoraggio delle specie presenti sul territorio siano rispettati i tempi di prelievo previsti dalla Legge 157/92, sottolineando in ogni caso l’anomalia oggi esistente dei Key Concepts Italiani, palesemente restrittivi nel confronto con paesi omogenei dell’areale geografico mediterraneo, come la Spagna e la Francia, ove il prelievo delle specie beccaccia, tordo e cesena è consentito fino al 20 Febbraio.
Ci avvarremo altresì degli studi e ricerche messi in campo con dedizione, sacrificio e competenza dall’ufficio avifauna migratoria della Federcaccia, che hanno già portato a significativi ed interessanti risultati. La pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale “The Ring” degli studi e ricerche effettuate sulla migrazione prenuziale del tordo bottaccio nella regione Lazio, lo studio della specie allodola in Campania, curato dal Dottor Scebba e pubblicato recentemente sulla rivista di ornitologia “Ringing and the migration”, quello di prossima pubblicazione sulla fenologia e migrazione prenuziale della beccaccia, che grazie all’uso di un microtrasmettitore satellitare ha offerto dati, per certi aspetti, sensazionali, impensabili solo qualche anno fa, rappresentano solo l’inizio di un futuro diverso della caccia, fondato sempre più sull’inscindibile binomio di Scienza e Conoscenza.
Nello stesso tempo auspichiamo un sereno confronto con il nuovo governo regionale della Campania per metter a fuoco, unitamente alla unità operativa regionale di riferimento, norme e regolamenti da riscrivere o emendare, eliminando tutte le storture in essi presenti. Federcaccia non avverte affatto “il limite o il peso di essere la più vecchia e datata tra le associazioni venatorie esistenti”, come va affermando qualche illustre personaggio di altra associazione, chiedendone altresì lo scioglimento, anzi essa è orgogliosa e fiera della sua storia, della sua cultura, della sua vetustà, delle sue tradizioni, consapevole del proprio ruolo e, per questo, impegnata in prima linea a realizzare un coinvolgimento unitario di tutte le associazioni venatorie riconosciute e presenti in Campania, tale da creare sinergia operativa e programmi comuni e condivisi, capaci di dare forza e sostegno scientifico alle idee messe in campo, nel confronto con le Istituzioni e con il mondo agricolo ed ambientalista.
Purtroppo fino ad oggi è prevalso spesso il conflitto piuttosto che l’incontro, il sotterfugio piuttosto che la lealtà, il personalismo piuttosto che il lavoro comune, il che sicuramente non ha giovato alla nostra causa, tant’è che idee e proposte, pur valide e significative, sono state talora ingiustamente ed inopinatamente contrastate e disattese.
Siamo pronti a recepire tutte le critiche ed i suggerimenti che provengono dalla base dei cacciatori e non solo, purché siamo improntati alla correttezza ed al buon senso; siamo pronti altresì a farci da parte, se è il caso, in presenza di chi meglio e più di noi sa interpretare il futuro della caccia, ricordando però, prima a noi stessi, e poi a quelli che con noi condividono la passione per la caccia, che delegare è facile, ma questo non ci esime affatto dall’offrire tutta la collaborazione e la cooperazione necessaria a dimostrare alla società intera che il nostro mondo è una realtà che non solo chiede, ma attua e realizza interventi di gestione e rispetta responsabilmente le prescrizioni previste.
A TUTTI I MEMBROTTI DELLA CAMPANIA E NON SOLO, “IN BOCCA AL LUPO” PER LA PROSSIMA STAGIONE VENATORIA!