Premessa: studi recenti hanno permesso di evidenziare come l’attività predatoria di alcuni carnivori possa essere modulata, rendendola più efficiente, dall’attività venatoria e come quest’ultima potrebbe influenzare la condizione delle prede, non necessariamente in senso negativo, ma creando un sistema in equilibrio. Questa proposta presenta una ricerca innovativa che cerca di studiare queste interazioni dal punto di vista ecologico ed etologico ponendo come punto centrale l’attività cinofila, la caccia con il cane da seguita selezionato e la sua stessa condizione studiata prima e durante la stagione di caccia.
Obiettivo del lavoro.
Studiare le interazioni tra la presenza di lince ed altri predatori con cervidi, suidi e l’attività cinofila, la caccia con il cane, attraverso l’uso di tre tecniche complementari:
- il fototrappolaggio
- la radiotelemetria
- l’uso di metaboliti endogeni con la raccolta di materiale biologico con l’ausilio dei cani.
Breve riassunto.
Il lavoro vuole cercare di comprendere le modalità di interazione esistenti tra alcune specie di cervidi e suidi con l'attività cinofila, la caccia con l’uso cani e la presenza, od assenza, di predatori in particolare felidi e canidi. Per realizzare questo lavoro saranno utilizzate tre tecniche complementari ovvero:
1) la radiotelemetria applicata sia sui cani da seguita che su alcuni esemplari di caprioli al fine di valutare l’interazione tra questa specie durante l’attività cinofila, l’azione di caccia e l’uso dello spazio e dell’habitat in stagione e non di caccia.
2) il fototrappolaggio e video trappolaggio per valutare la presenza ed i ritmi di attività degli ungulati, dei predatori durante e fuori la stagione caccia ed in luoghi in cui si esercita la cinofilia e l’attività venatoria ed in aree di protezione
3) analisi di metaboliti al fine di valutare lo stato dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrenali (HPA), in particolare il cortisolo per evidenziare il livello di allostasi (imprecisamente definito come stato di stress).
Localizzazione:
il lavoro si realizzerà in alcune aree del Friuli Venezia Giulia dove è accertata la presenza della lince e dello sciacallo e viene esercitata la caccia con il cane da seguita sui cervidi e cinghiale; in particolare l’area di Trasaghis, Vito D’Asio, Forgaria del Friuli.
Saranno utilizzati cani da seguita selezionati appartenenti alle razze segugio italiano a pelo forte, segugio italiano a pelo raso, segugio dell’appennino e segugio maremmano, questo anche con l’obiettivo del miglioramento genetico in vista del definitivo riconoscimento da parte della Federatione Cynologique Internationale, e delle altre razze del sesto gruppo con l’obiettivo della riqualificazione e salvaguardia delle stesse.
Obiettivi specifici:
1. valutare la distribuzione, densità e uso del territorio da parte di alcune specie di interesse faunistico venatorio prima e durante l’attività cinofila e la stagione venatoria nelle aree di protezione e di caccia ed in aree a forte frequentazione da parte di predatori
2. valutare la presenza, distribuzione, uso del territorio ed efficienza di caccia da parte di predatori specialisti e generalisti in presenza di attività cinofila e attività venatoria
3. valutare il movimento dei cani e dei cervidi durante le attività cinofile e l’attività venatoria attraverso l’uso di radio collari
4. valutare l’utilizzazione dei cani per la raccolta di materiale biologico dei carnivori e per la loro localizzazione ed identificazione
5. valutare l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrenale e lo stato di equilibrio da parte dei caprioli, cervi e cinghiali durante l’attività cinofila e prima della stagione di caccia, durante e dopo tale stagione e in zone con presenza di predatori e non, sia in zone di caccia che in zone protette. Questa analisi sarà condotta sul pelo di animali abbattuti e su campioni raccolti in natura attraverso i sistemi specifici della raccolta del pelo; l’analisi sarà condotta anche sul materiale biologico (peli e feci) dei carnivori in aree di caccia e non, durante la stagione venatoria, ed al di fuori della stessa, con l’ausilio dei cani da seguita utilizzati per le attività sia cinofila che di caccia che di monitoraggio.
6. valutare la condizione corporea degli animali abbattuti attraverso l’analisi del grasso nelle diverse aree del corpo.
7. realizzare un miglioramento genetico, riqualificazione e salvaguardia delle razze da seguita italiane ed estere.
Gian Carlo Bosio