Discendente di una nobile e antichissima famiglia toscana, il marchese Eugenio Niccolini di Camugliano (1853-1939), si distinse per l'impegno politico e per la passione e la competenza venatoria. Come si legge infatti nella “Storia della Famiglia Niccolini”, alla fine dell'Ottocento ricoprì varie cariche di prestigio, fu infatti sindaco della città di Prato e soprattutto Senatore del Regno d'Italia. Per noi è importante in particolare per le sua grande maestria nell'arte venatoria. Famoso il libro che racchiude le sue memorie di caccia, “Giornate di Caccia”, pubblicato a più riprese da Vallecchi e dall'Editoriale Olimpia.
Da legislatore, fu concreto innovatore della normativa agraria. Fu presidente della commissione parlamentare per la nuova legge sulla caccia. Amico di tutti i grandi personaggi dell'epoca, soprattutto cacciatori, da Puccini a Carducci, da D'Annunzio a Fucini a Paolieri a Cecconi, frequentò San Rossore in compagnia del re Vittorio Emanuele Terzo e della sua corte. Nel suo capolavoro letterario narra le sue esperienze di caccia, punteggiate da incontri e memorie suggestive. Fu assiduo collaboratore di Diana e - come racconta un altro grande scrittore di cose di caccia, Mario Puccioni - per molti fu il principe incontrastato delle Maremme, dai monti dell'Uccellina, alla palude di Alberese alle sue amate Rocchette.