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gen24 24/01/2017 17.14
Cosa può esserci di più bello dell’ammirare, soppesare, imbracciare una splendida arma e magari venire anche a sapere che è stata interamente progettata e costruita in Italia? E’ stato il sentimento che ho provato quanto i fratelli Gelmini mi hanno invitato a visionare uno bellissimo express giustapposto di loro produzione. Daniele e Ferdinando sono i discendenti diretti di Giuseppe e Ivano Gelmini, due grandi uomini appassionati di caccia e di armi che, dopo aver appreso i segreti del mestiere nelle piccole botteghe artigiane della Valtrompia (Giuseppe come calcista ed Ivano come armaiolo meccanico), negli anni novanta fondano la Fabbrica d’Armi S.I.A.C.E. La loro passione è sempre stata quella di poter realizzare raffinate doppiette a cani esterni e interni in tutti i calibri lisci, con calciature di pregio ed incisioni eseguite esclusivamente dai maestri incisori bresciani.
Poi, alcuni anni dopo, ci fu il grande salto, la sfida più impegnativa, quella di cimentarsi nella costruzione del re dei re di tutti i fucili: l’express giustapposto a doppie canne rigate di medio–grosso calibro. Il successo che hanno riscosso subito quelle splendide armi in tutto il mondo, ha ampiamente premiato tutti i loro sforzi. La costruzione della maggior parte dei fucili che la famiglia Gelmini ha in catalogo avviene su specifica richiesta del cliente, il quale può decidere tutte le caratteristiche della sua arma fin nei più piccoli dettagli sia estetici sia pratici. Entrare nell’officina S.I.A.C.E., è come andare in una sartoria, il cliente ne esce con il fucile che voleva, come l’aveva immaginato, senza se e senza ma, come un abito tagliato e cucito su misura. I Gelmini forniscono un servizio specifico e completo di assistenza e riparazione, non solo per le proprie armi, ma anche per armi di ogni marca e modello. Pur essendo sempre alla ricerca di nuove soluzioni tecniche, la S.I.A.C.E. si definisce sempre un’azienda “orgogliosamente artigiana” e l’impegno costante fa crescere l’attività ed ampliare la produzione. L’operosità e il gusto creativo unito all’esperienza dei fratelli Gelmini e alle nuove tecnologie portano alla creazione di ulteriori modelli, come le doppiette express a cani esterni e i nuovi sovrapposti in vari calibri. Il risultato è sempre un prodotto d’alta qualità, assoluta affidabilità e proverbiale robustezza, senza tralasciare i pregi essenziali come la leggerezza, la precisione e la bellezza estetica.
L’arma che ha suscitato il nostro interesse è l’express giustapposto Alaska EL, il modello di punta della S.I.A.C.E., forse quello che ha contribuito maggiormente a rendere famosa la ditta gardonese a tutte le latitudini. L’Alaska EL è decisamente un bel fucile, superbamente rifinito in ogni particolare, costruito magistralmente con legni pregiati e acciai di prim’ordine, ma che rimane pur sempre un’arma destinata ad un impiego venatorio anche gravoso. Oltre alle pregevoli finiture estetiche destinate al cliente più esigente, l’Alaska EL ha il giusto peso, è ben bilanciato ed è molto maneggevole. Imbracciandolo istintivamente viene sotto mira che è un piacere e la precisione è davvero molto accurata. Il modello scelto per le nostre prove è camerato in un calibro che ne indica esplicitamente l’impiego: il 444 Marlin, praticamente il meglio che possa desiderare il moderno cacciatore per la battuta al cinghiale nel folto. Oggigiorno questa tipologia di armi rigate sta avendo un’ottima diffusione, specialmente tra quelli che, pur rimanendo fedeli alla familiare imbracciatura della comune doppietta a canna liscia, vogliono provare il fascino (e che fascino!) della caccia con la canna rigata. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dell’Alaska EL.
ESTETICA:
L’estetica dell’arma è semplicemente superba, per la pulizia delle linee, per le giuste proporzioni e per le meravigliose rifiniture. L’Alaska EL rientra in una fascia di mercato medio–alta, e quindi è destinato ad una clientela particolarmente esigente, come quei cacciatori che, oltre all’essenziale, amano cacciare con delle armi che abbiano anche un certo stile, con dei gradi di finitura più raffinati. Le incisioni, tutte rigorosamente manuali, sono sobrie, di tipo floreale pressoché perfette. Potremmo definirle come il giusto connubio tra la tradizione anglosassone e quella teutonica. Sul petto di bascula spicca una piccola testa di cinghiale, mentre le scritte con il marchio del costruttore sono talmente ben incise sulle false cartelle, che spiccano quasi con superbia. La bascula è interamente realizzata partendo dal pieno, con i rinforzi a pipa laterali tirati a specchio. Tutte le finiture possono essere personalizzate su richiesta del cliente, in particolare il tipo d’incisione e il grado di prestigio dei legni. L’accoppiamento tra meccanica e calciatura è impeccabile. Non si notano incertezze nell’esecuzione dell’incassatura come nei collegamenti delle piccole minuterie. Ogni singola vite è una piccola opera d’arte. Credo proprio che siano questi piccoli particolari a rendere veramente speciale una ditta produttrice di armi fini da caccia. Tutte le superfici interne sono rifinite a bastoncino. Niente viene lasciato al caso.
LEGNI:
Il calcio a pistola con poggia guancia alla bavarese e l’astina a coda di castoro con becco d’oca sono in noce scelto nazionale, di ottima qualità, tirato a lucido e rifinito ad olio. Deviazioni e pieghe possono essere richieste su misura dal cliente. Ottimo il zigrino a passo finissimo eseguito a mano e provvidenziale il calciolo antirinculo in gomma. Particolare degno di nota è la coccia in acciaio finita argento vecchio e lo scudo dorato per le iniziali. L’Alaska EL ha le false cartelle lunghe che terminano con una bella goccia sull’ovale. Sempre su richiesta del cliente, si può avere un calcio personalizzato secondo i gusti prettamente Mitteleuropei, con soggetti di caccia sia europea sia africana.
MECCANICA:
Il sistema è il classico Anson Deeley perfezionato e gli estrattori possono essere sia manuali sia automatici, ovviamente con sovrapprezzo. La bascula è realizzata in acciaio trilegato al NI-CR-MO ad alta resistenza trattata termicamente ed è di produzione S.I.A.C.E. espressamente progettata e costruita per sopportare le altissime sollecitazioni generate da calibri molto potenti come il 444 Marlin, il 45/70 e il 9,3 x 74 R. Gli scatti sono sempre netti e puliti, senza grattamenti sia che si usi un modello bigrillo sia quello dotato di monogrillo meccanico. Purtroppo per chi ha l’indice abituato alla carabina risultano abbastanza duri, ma pur sempre nella media della categoria.
CANNE:
Sono lunghe sessanta centimetri e portano le dimensioni totali dell’arma a circa 105 centimetri, sono realizzate in acciaio al nichel cromo bonificato mediante rotomartellatura a freddo. L’ottimo grado di finitura interna e la perfezione geometrica delle rigature conseguibili con questo procedimento conferiscono alle canne un’ottima precisione di tiro. L’unione delle canne viene eseguita in monoblocco e le semi bindelle sono saldate a stagno. Sono impreziosite da bordi in oro alla culatta
MIRE
Essendo un’arma destinata principalmente alla caccia al cinghiale nel fitto del bosco, l’express Alaska EL è dotato di tacca di mira fissa a V con inserti laterali di riferimento di colore verde e di un mirino in fibra ottica di colore rosso acceso, montato sopra una piacevole rampa, praticamente il “non plus ultra” per tirare a bersagli in movimento anche in condizioni di luce precarie. La taratura è stata eseguita sui classici cinquanta metri. Su richiesta sono disponibili attacchi per ottiche Contessa & C per il montaggio di cannocchiali e puntatori elettronici
PROVE DI TIRO:
La prova è stata effettuata alla distanza di collimazione utilizzando sia cartucce originali Remington con palla da 240 grani (che è poi quella con coi viene tarato l’express) sia ricaricate. Per la ricarica, a puro titolo informativo, ho preparato una munizione con le caratteristiche balistiche identiche alle cartucce originali, con l’intenzione di non alterare la convergenza delle canne. Ho impiegato palle Remington Soft Point sempre da 240 grani, spinte da 49 grani di polvere Norma 200 e inneschi CCI Large Rifle. I risultati sono stati eccellenti. Utilizzando il sistema di mira in dotazione, con l’arma appoggiata sul Rest, ho avuto una rosata di otto colpi circoscritti nel pugno di una mano. Ho tirato due cartucce originali e due ricaricate con la canna destra e altrettante con la sinistra, sparando sempre le due canne consecutivamente in modo da rendere uniforme la dilatazione lineare. Non credo si possa pretendere di più da un’arma che deve dare il meglio di sé contro selvatici di buone dimensioni a breve distanza.
CONCLUSIONI:
Il prezzo di tutti i fucili prodotti dalla S.I.A.C.E. dei Fratelli Gelmini varia sempre in funzione delle caratteristiche richieste dal cliente. Caratteristiche che possono essere sia estetiche sia meccanico – funzionali. Ovviamente la versione EL Extra Lusso costa sensibilmente di più di un modello base, ma non potete immaginare quante ore di lavoro sono necessarie per realizzarla. Quindi, per le caratteristiche richieste e per il prezzo definitivo delle armi “Fuori Serie”, ci si deve sempre accordare con il Costruttore al momento dell’ordine. Tutti i modelli possono essere dotati di monogrillo di estrattori automatici e di canne intercambiabili calibro 20 Magnum.
Marco Benecchi Tags:5 commenti finora...
Re: EXPRESS S.I.A.C.E. FRATELLI GELMINI modello ALASKA EL CAL. 444 MARLIN Onestamente mi sarebbe dispiaciuto se fosse stato interpretato come un discorso Popolare, per molti, Anche perché, senza offesa, Non sono poi in molti a conoscere, capire, amare ... questo genere di
OPERE D'ARTE....
Non a caso i fucili più costosi al mondo sono degli express giustapposti. Chissà perché..
E come mai se ne trovano POCHISSIMI se non addirittura nessuno Nell'immenso mare in tempesta dell'usato............ Mha...
Saluti Marco da MARCO BENECCHI x Little e Paolo
07/02/2017 13.22
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Re: EXPRESS S.I.A.C.E. FRATELLI GELMINI modello ALASKA EL CAL. 444 MARLIN Pochi ma buoni!,:)) da little John
06/02/2017 23.41
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Re: EXPRESS S.I.A.C.E. FRATELLI GELMINI modello ALASKA EL CAL. 444 MARLIN argomento che interessa a pochi ! da Paolo
03/02/2017 11.08
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Re: EXPRESS S.I.A.C.E. FRATELLI GELMINI modello ALASKA EL CAL. 444 MARLIN La mia grande onestà mi porta a dirti che i fucili a doppia canna e in particolare gli express DOVREBBERO ESSERE SEMPRE bigrillo. Due canne, due grilletti due tipi di munizioni... Da scegliere secondo necessità. Anche Mark Sullivan, il PH più famoso del mondo carica il suo 600 Nitro con una Soft e una Blindata da usare secondo esigenza.. Ma.... Per un express destinato alla caccia in battuta il monogrillo MECCANICO non inerziale E' davvero molto comodo, Io lo preferisco Mono perché caccio da 40 anni con dei semiauto e quindi non ho la "mentalità" giusta per gestire un bigrillo a dovere. Buona Marco da Marco B x Little
28/01/2017 6.25
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Re: EXPRESS S.I.A.C.E. FRATELLI GELMINI modello ALASKA EL CAL. 444 MARLIN Bellissimo!!! Un sogno per molti cacciatori..solo una domanda, meglio bigrillo o mono? Io i basculanti li preferisco bigrillo ma capisco la scelta di chi li prende mono perché abituato con un grilletto da little john
27/01/2017 23.34
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