Prima di esporle alcune considerazioni alla questione della Direttiva Uccelli, Gentile Ministro, vorrei fare una breve premessa, anche a nome di tanti cacciatori italiani.
La situazione attuale ha visto l'Italia avanzare a suo tempo una serie di proposte che, per ogni specie, sono state connotate da una ortodossa osservanza dello spirito della suddetta Direttiva, facendo un uso sostanzialmente inopportuno del principio di massima protezione. Lo stesso non è accaduto per altri stati, che hanno opportunamente mediato tra principi di Direttiva ed opportunità nazionali. In questa situazione, a suo tempo, all'atto della presentazione dei dati italiani sui KC al comitato Ornis nel 2001, L'Ispra fornì una lettura dei dati propri e di quelli di altri autori in maniera a mio avviso anomala, dettata da preconcetti ideologici nei confronti dell'attività venatoria. Il lavoro svolto, di una lettura corretta e obiettiva dei dati contenuti nelle pubblicazioni italiane che sono ad oggi disponibili, non necessita di un ulteriore avallo scientifico o di una eventuale stesura di un atlante europeo delle migrazioni, perché i dati a disposizione non sono frutto di una ricerca scientifica di parte, ma sono il risultato di un'attività di ricerca scientifica condotta dallo Stato Italiano, consolidata e, ad oggi, usata dalle Regioni per evidenziare le discordanze dal KC Italiano. E’ sufficiente pertanto per l'Ispra modificare il KC Italiano, operando nel pieno delle sue prerogative istituzionali, alla luce dei dati disponibili. Basterebbe una semplice relazione di modifica, formalmente in linea con le disposizioni della Commissione. Si risparmierebbero tempo e denari pubblici!
Nel parere inoltratole dall'Ispra, è previsto l’utilizzo ESCLUSIVO dei dati Euring di ricattura, ma tali dati se non abbinati da altri dati provenienti da procedimenti di acquisizione più evoluti e completi (es: GPS, frequenza d’inanellamento, conta visiva, ecc,) possono portare ad orientamenti disparati, equivocabili, che sono la causa dei nostri problemi. La Commissione Europea desidera che le date d’inizio della migrazione pre-nuziale vengano statuite con “I migliori dati disponibili”. IL testo di attinenza della commissione UE indica i tre gradi di affidabilità dei dati ("Good" è il più alto). Come puo facilmente verificare in questo link della commissione.
Tutto questo per narrarLe che la validità dei dati scientifici non è determinata da una legge o da un ARCHIVIO EURING , e il loro grado di affidabilità è valutabile in base ai criteri e ai metodi di ricerca.
Si definisce al riguardo che lo stesso comitato ORNIS, con riferimento alla stesura dei Key Concepts, individua l’esclusione dei dati estremi e che gli stessi dati siano riferiti a popolazioni e non a singoli uccelli. Leggasi la definizione data dal comitato Ornis ; “Return to the breeding areas is an annual displacement, in one of more stages, of birds from their wintering areas back to nesting grounds. The wintering period ends with departure from the wintering areas where migrant birds have been more or less stationary since the end of the post-nuptial (autumn) migration. The return to the breeding areas is commonly called ‘pre-nuptial migration’ or 'spring migration' ”. Da ciò si evince che spostamenti che ricadono nell’areale di svernamento, non seguiti da abbandono dello stesso in tempi “ragionevoli”, stante anche la maggior velocità della migrazione pre-nuziale rispetto alla post-nuziale, non possono essere definiti come movimenti migratori, ma spostamenti dettati da cause ambientali o di alimentazione.
Nell’ appunto ISPRA, Gentile Ministro, oltre a vari Istituti e gruppi di lavoro scientifici, si fa riferimento al CMS della Convenzione di Bonn, nel cui comitato scientifico e come coordinatore italiano è presente il relatore del KC Italiano(?). La sede scientificamente e istituzionalmente identificata per dibattiti riguardanti una possibile variazione del KC è tuttavia l'ORNIS Scientific Working Group, manifestazione diretta della Commissione Europea; tale gruppo di lavoro assicura una indubbia quotazione imparziale delle metodologie e dei dati consigliati in un'ottica globale di riesame del documento in ambito Europeo, prevista dallo stesso gruppo di lavoro.
Alla luce di queste considerazioni, sulla stesura di un eventuale Atlante Europeo delle Migrazioni, il quale tra l’altro, non supererebbe in nessun caso la situazione giuridica EU , ci viene da pensare che si voglia far di tutto per non modificare l’attuale KC Italiano.
Pasquino Tosetti