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nov12 12/11/2008
Chi pensa, in buona o cattiva fede, che accanendosi verso tutto ciò che può essere definito "rapporto uomo-territorio", di far cosa giusta e utile alla conservazione ambientale, sbaglia, in quanto mai come in questo momento l'uomo ha il dovere di gestire, monitorare e conservare le risorse naturali. La natura è oggigiorno come un grande albero che, perché possa dare buoni frutti, necessita di stagionali potature e nutrienti. Basso Dott. Roberto Tags:6 commenti finora...
Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola Credo che un'altro colpevole non da poco sia la cementificazione, ci vogliono regole severe per le nuove concessioni edilizie. Un saluto a tutti. da Alfio
16/11/2008
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Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola E vero Sergio oggi nelle campagne si vedono solo rettili, cani randagi, corvidi. Il problema però non è da attribuire alla caccia! Se i terreni sono tutti ipersfrutati e come dice Alfredo non c'è incolto, non potrai vedere mai ne migratori ne stanziali ne erratici ma solo opportunisti alimentari. Da come scrivi a quanto pare non ne sai molto di natura(senza offese). I tagli sono da intendere come gestione più intelligente anche perchè degli sbagli in questo senso sono stati commessi palesemente anche dal nostro caro mondo venatorio ( immissioni alloctone). Il problema quindi resta quello di salvaguardare la biodiversità cooperando tra uomini, a prescindere che siano ambientalisti, cacciatori o agricoltori. La natura è un bene di tutti e credimi i cacciatori ci tengono più di tutti a difenderla. da Minos
14/11/2008
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Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola Che la natura abbia le sue regole ne sono convinto anch'io. Non sono però daccordo con quanto scrive Sergio sul fatto che da sola si regoli. Non è cosi, o almeno non lo è a causa proprio dell'uomo che così pensa. Ho cinquantacinque anni, vivo in campagna da sempre, so bene cosa significa razionalizzare per raccogliere nel rispetto di tutto e di tutti. L'interventi dell'uomo possono essere giusti o no, certo è che in una società in cui domina come unica regola comportamentale, anzi direi esistenziale, il profitto, il giustificare chi taglia per far ricrescere senza averne immediiato beneficio diventa un poeta anacronistico. Le lezioni bisogna avere il buon senso di recepirle, lo stravolgimento del territorio con l'inurbarmento, l'alveo di fiumi e torrenti costretti in percorsi a dir poco rocamboleschi, il mancato rispetto di fasce incolte in questa agricoltura necessariamente intensiva, i cambiamenti climatici, questi sono i colpevoli veri, ma più facile, molto più facile è sparare sui cacciatori, anche su chi come me non è mai stato in una riserva di caccia. Coltivare, tagliare, uccidere, vivere, sono verbi legati alla catena alimentare, non solo ai cacciatori. L'uomo questo fà da sempre, ora è il momento di continuare a farlo, caccia compresa, con necessità più impellenti perchè la natura caro Sergio non ha coscenza di se, mentre noi dovremmo. da Alfredo F.
13/11/2008
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Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola La natura ha le sue regole e si regola da sola. Dai sostenitori della teoria oggetto di questi commenti sarebbe interessante sapere se essi stessi sarebbero disposti ad essere oggetto dei tagli. Infatti la regolazione (si fa per dire) fin'ora pretestualmente effettuata ha fatto si che nelle campagne gli unici animali che si trovano, e nemmeno in abbondanza , sono i rettili. I cacciatori ( o meglio gli sparatori) ne sanno qualcosa : se vogliono cacciare un fagiano o una lepre ad esempio devono andare in una riserva di caccia dove si allevano povere bestie destinate al macello. Ho detto "sparatori" perchè un tempo si aveva un solo colpo in canna e se il cacciatore falliva rimaneva a bocca asciutta. E a quei tempi non si realizzarono le catastrofiche inondazioni di animali selvaggi tanto temute dagli sparatori. da Sergio
13/11/2008
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Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola Buongiorno a tutti, la presenza dell'uomo nel territtorio per molti anni l'ha depauperato senza preoccuparsi delle conseguenze, quindi perfettamente in linea da quanto detto dal Dott. Basso, ora per poter gestire al meglio quello che è rimasto bisogna conoscere ciò che si ha per le mani, e credo che il metodo migliore per conoscere sia proprio interagire con il territtorio per poterlo uttilizzare senza distruggerlo o arrecare danni senza rimedio e ricavarne i frutti. Un saluto da lorenzo
13/11/2008
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Re: La natura non è qualcosa che va protetta cristallizzandola Ho circa 400 piante di olivo e impiego un mese a potarli a rotazione e quasi due a raccogliere olive, l'ho acquistato cinque anni fà il primo anno ho raccolto quasi niente, erano abbandonato da quasi dieci anni, poi piano piano il raccolto è arrivato, potando e concimando cosi credo sia la caccia, lasciare gli animali a se stessi come vorrebbero gli ambientalisti che non capiscono la campagna ci ritroveremo dopo poco tra volpi, nutrie, cinghiali, cornacchie e storni. Dobbiamo regolare il numero di ogni specie, l'uomo ed anche il cacciatore, non vogliono l'estinzione di nulla si regola e basta. Nel tagliare i rami ai miei olivi gli ho ridato vigoria e raccolgo più frutti, cosi penso della caccia e do ragione al dottor Basso. un saluto a tutti. Silvano. da Silvano
12/11/2008
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