Gira in queste ore sui social network un video in cui un maschio di zebra tenta con estrema determinazione di uccidere un piccolo della sua stessa specie per potersi accoppiare con la madre. Un atteggiamento più che normale, che di solito si osserva nei carnivori e in generale riguarda animali che consideriamo un po' più aggressivi di un simpatico cavallino a strisce, e che a dir la verità non può che turbarci, almeno un po'.
Per noi umani l'infanticidio è il più terribile dei crimini, lo è perché il nostro successo come specie si deve molto alla nostra capacità di entrare in empatia con i nostri simili, che ha permesso l'organizzazione in società, sempre più complesse. Ma per un animale non è altro che un modo di determinarsi e far valere il proprio dna su quello altrui, anche se non può saperlo. E non possiamo certo fargliene una colpa.
Così come non possiamo prendercela con una zebra perché attacca un cucciolo indifeso, allo stesso modo non dovremmo mai attribuire agli animali i nostri codici di comportamento e i nostri valori. Al di fuori dei cartoni animati, in natura bene e male non esistono. Anzi, il dolore e la sopraffazione sono scontate come mangiare e dormire.
I cosiddetti animalisti hanno poca dimestichezza con queste verità, tentano di nasconderle e ammorbidirle. Proprio come fanno i bambini, fanno finta di non sapere che gli animali, anche quelli domestici, hanno caratteristiche fisiche e biologiche atte ad uccidere. La natura ha previsto i canini per affondare nella carne viva, e spesso le vittime sono proprio i cuccioli. Ecco perchè è un abominio contro natura cercare di allevare un cane o un gatto secondo i propri valori etici, magari arrivando agli estremi (sempre meno rari) di nutrirli con azzardate diete vegane.
Il vero fascino della natura, in realtà, è che siamo tutti connessi e interdipendenti. Esseri umani compresi. E se anche ai bambini fosse spiegato questo concetto, forse si creerebbero meno traumi (prima o poi capiranno da soli che un facocero non può essere amico di un leone, come si vede in un noto cartone Disney) e, un giorno, forse, avremo adulti più consapevoli, meno turbati e confusi della generazione di trentenni che vediamo oggi. Se conosci la natura, vien da sé, puoi capire anche che non c'è nulla di sbagliato nel mangiare un essere vivente, e che sia animale o vegetale ben poco cambia nell'ordine naturale delle cose.
(C.F.)