A differenza di tutti i mercoledì, quando la mia squadra, la Terzo Mondo di Capalbio, caccia nell’AFV La Capita, stavolta si è deciso di fare la zona di “Muschieti”. Alcuni animali da tempo ormati sembrerebbero essersi rimessi proprio lì.
Il tradizionale sodalizio che mi vede quasi sempre di posta accanto all’amico Fabrizio oggi è stato infranto dalla sorte che ci vede divisi. Resto invece accanto a suo padre Giovanni. Siamo in quattro poste a dover coprire un campo che scende docile verso una fratta di rovi e arbusti che lo divide da un altro campo più in basso. Le prime tre poste si spiegano al pulito sul campo, a me toccherà stare proprio sul confine.
Come sempre mi guardo intorno e “studio” la mia posta. C’è un trottoio alla mia destra, sul margine dello sporco che da sul campo con le altre poste: è vago e poco battuto. Sul lato opposto, alla mia sinistra, c’è un secondo trottoio, invisibile alle altre poste, molto più promettente. Decido di posizionarmi nel mezzo, buttando un occhio a destra e uno a sinistra, nel tentativo di controllare i due trottoi che distano tra loro meno di dieci metri.
Questa posta è abbastanza intrigante, e non mi farà abbassare mai la guardia!
Appena i canai sciolgono i cani, le loro voci si condensano in una corale seguita, che ha per oggetto i primi caprioli destati dai loro addiacci.
Mentre i cani si “scaldano” e iniziano a concentrarsi sui cinghiali, una volpe mi viene incontro percorrendo il più battuto dei trottoi, quello di sinistra, confermandomi il lato cui dovrò dedicare più concentrazione. Imbraccio la carabina e incollo il punto rosso sulla volpe che viene a passo spedito. E’ la seconda giornata di caccia con la mia nuova Browning Bar Tracker Pro HC in calibro 30.06 equipaggiata col red-dot: spero fortemente di onorare questo prestigioso connubio con un bell’abbattimento!
Dai macchioni dove i cani sono rientrati si eleva un abbaio a fermo fragoroso. Via via che si uniscono gli altri cani la corale prende vigore. I canai iniziano a braccare ma gli animali non hanno intenzione di lasciare la lestra. Gli spari a salve dei canai si mescolano ai loro berci e ai guaiti dei cani più intraprendenti che vengono respinti dalla cortina di rovi. “Non vuole partire….questo picchia i cani…braccateeee!!” grida Alessio via radio.
Le voci dei cani trasportano via radio il pathos di una lotta concitata che si sta combattendo sulla soglia delle macchia bassa e fitta dei Muschieti. “E’ partitoooo!” si sente dire. Poi “No, si è rifermato dopo pochi metri!”. Tutti i canai con i rispettivi ausiliari sembrano non avere il potere di sdradicare i tenaci e agguerriti animali. Dalle poste ascoltiamo con apprensione la cronaca dei canai, certi che appena partirà, qualsiasi cosa c’è in quei rovi giungerà alle poste come un fulmine. “Attenti è partito...Attento Giovanniiii…attento Vincenzooo...!!” i canai hanno identificato la direzione di fuga di un singolo, grosso animale.
Mi concentro sul trottoio di sinistra, faccio cenno a Giovanni di avvisarmi se da lassù lo vede passare alla mia destra.
Un tordo schizza dal macchiozzo davanti a me, come una freccia. Altri due tordi, sempre fulminei. Sembrano annunciare l’imminente entrata in scena del re della macchia. Mi preparo imbracciando la carabina. Ho entrambi gli occhi aperti e lo sguardo concentrato sul punto rosso. Eccolo! Il red-dot è sulla sagoma del verro, e con impercettibili aggiustamenti della mira lo seguo mantenendo il sangue freddo per farmelo arrivare ai piedi. Quando è a circa venti metri da me il verro si ferma di scatto e, prima che possa deviare la sua traiettoria che lo porta in bocca alla mia carabina, lascio partire una micidiale palla 30.06 che lo fredda sul posto. Sorrido tra me e me pensando al fortunato esordio per la mia dotazione…e al supporto “tecnico” dei tordi schizzati via dalla macchia ad annunciare l’arrivo del verro!
Mentre il rombo della mia carabina ancora risuona nell’aria, un nuovo abbaio a fermo, altrettanto combattuto, emerge dalla macchia di Muschieti. I guaiti dei cani feriti fanno gelare il sangue. Finalmente anche questo secondo verro esce allo scoperto e dopo una scarica di colpi in campo aperto andrà a fare compagnia all’uncinaia al mio bell’animale.
Testo e foto di Vincenzo Frascino