"Una piena applicazione di norme ambientali dell'Ue potrebbe far risparmiare all'economia europea 50 miliardi di euro ogni anno di costi sanitari e diretti per l'ambiente". Con queste parole la direzione Ambiente della Commissione UE pubblica una mappa interattiva dei 28 Paesi membri da cui si può accedere ai report dettagliati sulla situazione ambientale, che mettono in evidenza come i diversi paesi abbiano attuato le leggi sulla natura, rifiuti, aria e acqua e quali sono i passi ancora da fare.
Per quanto riguarda l'Italia ecco una sintesi della nostra situazione tratta dal report redatto dalla Commissione UE
Profilo generale
L'attuazione delle politiche ambientali rappresenta per l'Italia una sfida, in considerazione delle notevoli divergenze regionali esistenti in termini di gestione delle risorse idriche e dei rifiuti. Per quanto riguarda l'efficienza delle risorse, l'Italia è all'avanguardia in materia di accordi volontari e presenta uno dei più alti livelli di EMAS e marchi di qualità ecologica (ecolabel) nell'UE. L'adozione del Collegato Ambientale rappresenta un importante passo avanti verso l'integrazione ambientale.
Sfide principali
Le principali sfide in relazione all'attuazione in Italia delle politiche e della normativa ambientali dell'UE sono:
- migliorare la gestione dei rifiuti e le infrastrutture idriche, così come il trattamento delle acque reflue, che rappresentano delle preoccupazioni persistenti, in particolare, nel Sud Italia;
- migliorare la gestione dell'utilizzazione del suolo, delle alluvioni e dell'inquinamento atmosferico nelle regioni centrali e settentrionali;
- designare le ZSC rimanenti, migliorando lo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse unionale, attuando pienamente gli strumenti messi a disposizione da Natura 2000, utilizzando i quadri regionali di azione prioritaria per garantire una migliore integrazione dei fondi UE ed una pianificazione più strategica degli investimenti.
Opportunità principali
L'Italia potrebbe realizzare prestazioni migliori in relazione a temi sui quali esiste già una buona base di conoscenze e buone pratiche. Ciò vale in particolare con riferimento a:
- utilizzo delle opportunità di prestiti della BEI e investimenti a favore dell'ambiente, con il sostegno dei fondi SIE e del FEIS. Il sostegno dei fondi SIE può incrementare la qualità e l'efficienza della pubblica amministrazione nello sviluppare un migliore modello di governance ambientale;
- utilizzo del "Green Act" e del comitato per la fiscalit�ambientale per predisporre proposte di ampio respiro;
- utilizzo del progetto integrato "GESTIRE 2020" [per aggiornare il quadro di azione prioritaria Natura 2000 per la Lombardia] come esempio per altre regioni italiane.
Qui il documento sull'Italia:
Riesame dell'attuazione delle politiche Ue: punti salienti