“Un Tartufo per la Pace”, il Premio Internazionale che il Comune di San Giovanni d’Asso attribuisce a coloro che combattono l’ingiustizia e il crimine difendendo i diritti fondamentali dell’uomo, quest’anno è stato assegnato alla famiglia di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel gennaio scorso.
A ritirare il premio la mamma Paola Deffendi e il padre Claudio. La cerimonia si è svolta nella Sala del Camino del Castello di San Giovanni d’Asso domenica 20 novembre. Ogni anno, nell’ambito della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, il premio viene conferito ad organizzazioni o personaggi ‘di eccellenza’ che si sono distinti per l’impegno nella difesa dei diritti fondamentali delle persone.
La Famiglia Regeni viene premiata per la determinazione e la fermezza morale con le quali si sta battendo per ottenere la verità sulla morte del figlio Giulio, un giovane italiano che ha pagato la sua voglia di conoscere, di essere parte attiva in una società senza confini, impegnato a migliorare la nostra società. Un premio in memoria di Giulio perché lui stesso diventi simbolo di legalità e di giustizia nella ricerca della verità per la libertà degli uomini e dei popoli.
“Il premio – dice il sindaco di San Giovanni d’Asso, Fabio Braconi – è anche un modo per rilanciare la campagna ‘Verità per Giuglio Regeni’ promossa da Amnesty International per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, o peggio, destinato restare una delle tante inchieste in corso senza speranza di individuare i colpevoli. Anche la nostra piccola comunità si unisce alla richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro Paese”.
Il premio “Un Tartufo per la Pace”, negli anni passati, è stato conferito, tra gli altri, a Tano Grasso, Antonino Caponnetto, Gino Strada, don Luigi Ciotti, “Save the Children onlus”.