Crescono ancora gli introiti nell'ultimo bilancio del WWF, fresco di stampa. Se nel 2022 l'associazione aveva 20 milioni di euro come entrate, nel 2023 registra un notevole incremento (+16,5% in un solo anno), attestandosi a ben 23,3 milioni. Da dove provengono tutti questi soldi?
Chi si è imbattuto nelle ultime campagne pubblicitarie sui social (di cui abbiamo parlato qui), sui più disparati temi (dalla protezione dei lupi all'antibracconaggio) si sarà già dato una risposta. Per la maggior parte si tratta infatti di donazioni dirette dei cittadini (55%), il che spiega le martellanti pubblicità che sfruttano tenere immagini di orsetti e lupacchiotti, rigorosamente da salvare da fantomatici nemici, abbinate al tasto "dona qui". Una strategia sicuramente di successo, che ha permesso all'associazione ambientalista di incrementare il budget a disposizione per tutte le voci di bilancio. Come entrate a seguire troviamo le Corporate (17% - quasi 4 milioni di euro) - ovvero le partnership attivate con le grosse aziende (qualcuno lo chiamerebbe greenwashing), non ben precisati "proventi straordinari" (11%) e fondi pubblici (10%, quindi oltre 2 milioni di euro).
Per quanto riguarda i capitoli di spesa, scopriamo che solo il 10% viene investito nella tutela di "Specie e Habitat", ovvero molto meno di ciò che viene investito in "comunicazione", il 15%, (forse al fine di incamerare altre donazioni?), che supera anche quanto viene impiegato nella gestione delle oasi (14%). Altra voce invece molto consistente è "awareness", ovvero i costi sostenuti per attività e campagne volte a sensibilizzare il pubblico sui temi ambientali legati alla propria reputazione (i famosi post sui social?), che impiega ben il 26% della spesa totale! Nel dettaglio si scopre che nella sola raccolta fondi il Wwf investe 4 milioni di euro l'anno.
Il 9% viene impiegato nelle spese legali. Gli avvocati del Panda sono più che altro concentrati sui ricorsi contro la caccia e a contrastare le politiche di abbattimento decise dalle Province autonome di Trento e Bolzano su lupi e orsi. "Nel corso del 2023 - si legge nel bilancio Wwf - l’ufficio è stato inoltre impegnato in una intensa interlocuzione con la Commissione europea volta a segnalare la violazione delle normative sovranazionali poste a tutela di specie e habitat a causa dell’emanazione di alcune leggi statali. Grazie a questa attività, svolta in sinergia con altre associazioni di protezione ambientale, si è giunti all’apertura di due procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia" scrive Wwf.
Il riferimento è ovviamente alle modifiche introdotte alla legge sulla caccia relativamente al contenimento faunistico, ovvero al disequilibrio esistente nel nostro paese per i troppi cinghiali presenti, causa tra l'altro di notevoli rischi di diffusione della PSA, e alla norma che ha tentato di definire in maniera più chiara il divieto di utilizzo e trasporto delle munizioni in piombo nelle zone umide. Come se fossero queste le vere emergenze ambientali nel nostro Paese...
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