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Editoriale

MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?


lunedì 30 aprile 2012
    
Imponente massiccio granitico, l’Aspromonte occupa il centro nevralgico della provincia reggina, sfiorando in alcuni punti, con le sue propaggini,  le acque del Tirreno o dello Jonio, mentre raggiunge la parte più alta con la cima Montalto di 1955 metri s.l.m.

I versanti sono caratterizzati dalla presenza a vari livelli di terrazzi, talvolta molto vasti, che si estendono tutto in giro al massiccio e chiamati i “Piani dell’Aspromonte”, collocati tra 700 e 1100 metri s.l.m., una volta intensamente coltivati a granaglie ed oggi a poche colture originali e ad  ortaggi.

Caratteristica è l’idrografia formata, generalmente, da brevi e rapidi torrenti e fiumare.
Mentre le parti basse, intensamente antropizzate, sono sovrastate da estesi oliveti ed agrumeti, nelle zone più alte dominano i  castagneti, querceti e poi via via agli abeti,i pini, i faggi, in un susseguirsi  più o meno “aspro” di  boschi ed ampie spianate.

Le zone stabilmente abitate si fermano a 900 metri, salvo Gambarie che a 1330 m. è l’unica stazione attrezzata per gli sport invernali.
Nel 1989 con la costituzione del Parco Nazionale dell’Aspromonte, confluito nel Parco Nazionale della Calabria assieme a quelli della Sila grande e della Sila piccola,
sono stati sottratti – alla sola provincia reggina - 76.000 ettari di straordinari territori di caccia, mentre prosegue, imperterrita, l’espoliazione del patrimonio forestale, la raccolta dei funghi, la pastorizia, così come le attività agricole non biologiche e naturalmente il disinteresse più assoluto nei confronti della fauna, tanto è vero che se si “clicca” sul sito ufficiale tra la fauna autoctona del Parco troviamo solo pochi nomi, fra cui: scoiattolo nero, dromio, gufo, aquila e biancone!!!

I territori liberi dell’Aspromonte reggino – ormai da tempo dunque  - non ospitano  più alcun selvatico stanziale,  tranne il cinghiale (solo pochi mesi fa è stato reintrodotto un “gruppo” di caprioli. n.d.r.).
La lepre appenninica e la splendida coturnice sono  un lontano ricordo ed ormai anche  tordi e beccacce, una volta più abbondanti che altrove durante il passo, da anni sono  in netta flessione e non garantiscono le antiche emozioni, se non in via del tutto eccezionale.

Diciamo pure che le carenze organizzative, tipiche della gente del sud che ha sempre considerato la caccia come una “dote” costituzionale, hanno compromesso quello straordinario patrimonio di selvaggina che popolava le montagne calabresi.

Solo il cinghiale - come dicevamo - per la sua rusticità riesce ancora a sopravvivere e concedere alcuni giorni di soddisfazione alle numerose squadre di cacciatori.

Anche se i territori superstiti sono limitati per l’occupazione del Parco, è assolutamente necessario tentare in tutti i modi  sia il recupero delle zone libere, sia  iniziare  un dialogo con le autorità competenti per rilanciare, nel Parco stesso, le specie idonee ad una rivalutazione faunistica e soprattutto gestionale del territorio con la speranza  che un giorno, con la promessa “riperimetrazione” e/o con la naturale diffusione oltre i confini, tali selvatici potranno essere ammirati e, perché no, anche cacciati secondo le regole della selezione.

Per far questo il percorso è assai lungo: indispensabile, in primo luogo, che anche il cacciatore calabrese acquisisca quelle doti di  “gestore” del proprio territorio come ci insegnano ormai da tempo non solo i cacciatori delle altre nazioni, ma anche quelli dell’Italia centro-settentrionale.
La selvaggina  intesa come il bene della Provvidenza non esiste più a causa della impari competizione con l’uomo ed è quindi necessario che chi vuole dar seguito a quest’antica passione partecipi attivamente alla risoluzione dei problemi annessi e connessi e solo se e quando sarà indispensabile un intervento umano, questo potrà essere delegato al selecontrollore abilitato che preleverà quanto gli viene assegnato.

Un altro passaggio essenziale di questo percorso riguarda l’estensione dei concetti di gestione e di rapporto territorio-selvaggina anche alla selvaggina migratoria che rappresenta il presente laddove la stanziale e soprattutto gli ungulati possono costituire il futuro.

Una buona gestione ed un controllo numerico dei transiti e dei prelievi si verifica solo dove le regole vengono applicate rigorosamente, ad esempio nelle A.F.V., oppure laddove vi sono appostamenti fissi, ovunque, insomma, vi è organizzazione. Per riacquisire il privilegio di praticare la caccia secondo i canoni che ci erano stati tramandati dai nostri avi.

Oggi vi sono altre prospettive e non è più un’utopia sognare di nuovo le nostre montagne ricche di lepri e di coturnici come e più di una volta, basta volerlo.

Le moderne tecniche di ripopolamento consentono di reintrodurre i selvatici che furono del nostro territorio e far si che pian piano possano riprodursi allo stato libero riacquistando rusticità e difese naturali.
L’uomo, il cacciatore vero, dovrà sorvegliare ed intervenire fino a quando la specie avrà bisogno di assistenza e potrà prelevarne, al tempo opportuno, senza alterarne, però,  la consistenza di base. Questa è la forma di caccia auspicabile per il terzo millennio.

Ma la proposta più affascinante sarebbe quella di utilizzare le strutture del Parco per la introduzione di quegli “ungulati” che ormai fanno parte integrante dei territori appenninici, ma che in Calabria rimangono un sogno, nonostante l’Aspromonte non abbia nulla da invidiare alle più rinomate montagne slovene o austriache.

Per le caratteristiche orografiche la fascia tirrenica più verde  e meno rocciosa, potrebbe essere destinata al capriolo, appena timidamente reintrodotto, specie che non presenta alcun problema di ambientamento e che potrebbe rapidamente riempire di contenuti vasti ed incontaminati territori, da troppo tempo ormai  senza vita.
La fascia jonica, più aspra, rocciosa, talvolta arida, ma che alle quote più alte diventa verde e boscosa, appare vocata per il muflone.
Questa bella pecora selvatica (ovis musimon) dalle caratteristiche corna a spirale, dal peso di 25-50 kg, com’è noto e’ originaria dalla Sardegna da dove e’ stata introdotta con successo  in tutta Europa adattandosi a qualsiasi ambiente e pur preferendo proprio quello roccioso, gradisce il bosco e le aree incolte e si adegua moltissimo alle disponibilità alimentari presenti nel territorio.

Come per le grandi pecore asiatiche (urial, argali, ecc.) la caccia, si effettua essenzialmente “alla cerca” ed e’ quindi molto caratteristica e sportiva. I calibri dedicati non sono prudenzialmente inferiori al 6.5 mm ed è anzi opportuno, a mio giudizio, l’utilizzo di un buon 7 mm per le doti di resistenza dell’animale.
Per poter  praticare queste cacce  e’ indispensabile essere profondi conoscitori del territorio, delle abitudini della selvaggina e di conoscerne la consistenza numerica e le caratteristiche  bio-morfologiche. L’approssimazione, la superficialità, la mancata conoscenza non possono coniugarsi con la caccia di “selezione” agli ungulati.

Questo tipo di caccia, che fa parte delle grandi tradizioni venatorie austro-ungariche, nonostante annoveri detrattori anche tra i nostri colleghi si e’ diffusa presto in tutto il mondo ove tali selvatici sono spontaneamente presenti e, da oltre un decennio, anche nell’appennino centro-settentrionale coinvolgendo  sempre più appassionati.
Tutte le regioni interessate hanno istituito corsi teorico-pratici per la caccia di selezione e sono sorte, come in zona Alpi, associazioni venatorie dedicate come l’U.R.C.A. (Unione Regionale Cacciatori Appennino) che promuovono ed assistono queste splendide cacce.
Come si è potuto affermare in vari  convegni e riunioni, la caccia di selezione in Calabria può essere davvero a portata di mano se è vero che questi selvatici non possono ormai mancare nelle montagne dell’Aspromonte.

L’attività gestionale del territorio e delle popolazioni animali presenta peraltro, perché negarlo, una serie di risvolti socio economici niente affatto trascurabili per una regione ancora lontana dagli standard europei come la Calabria: l’attrazione per il naturalista osservatore da un lato e la fonte alimentare alternativa dall’altro che costituirebbero gli ungulati in Aspromonte, avvierebbero importanti spinte utili al rilancio turistico e gastronomico delle comunità montane.

I motivi di una scelta di questo tipo sono dunque molteplici ed è auspicabile che, in primo luogo, ispirino gli amministratori distratti e lontani dalle esigenze dei cittadini, prim’ancora che dei cacciatori.

                                    
 

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48 commenti finora...

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Beh se e' come dici del padreterno caro RO72,tu saresti rinchiuso in un sanatorio!!

da Pucci 07/05/2012 3.04

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

liberati canguri e koala in calabria, gli abitanti calabresi di reggio calabria che denigrano tutte le novita' perche' paesani e ristretti di mente si abituino ad andare a funghi con i koala e vedersi sorpassati ai semafori dagli amici saltellanti. W il nord e le sue sfaccettature sicuramente mille volte meglio di alcuni luoghi e persone del sud.

da un calabrese che ha lasciato la cacca ai calabresi 06/05/2012 18.06

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Veramente l'unica possibile "dieta" da proporre qui sarebbe quella a PANE RAFFERMO e ACQUA di pozzo per quelli che se ne escono con simili corbellerie! Il muflone sta bene dove ce l'ha messo il Padreterno e non dove decide qualche CRETIN@ armato di fucile. CHIAROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO????????????????????!!!!!!!!!!!!!

da ro_72 06/05/2012 10.02

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Salve io il muflone lo vedrei benissimo in Aspromonte assieme al capriolo come possibile dieta del lupo, vorrei sapere gentilmente dove poter inviare materiale fotografico riguardante un coppia di lupi che feci l'anno scorso tra le Serre Calabre e l'Aspromonte. Cordiali Saluti Gigi.

da gigi barsara 06/05/2012 4.55

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Mamma mia! da noi pochi caprioli, adesso hanno invaso la zona, cacciare lepre cinghiale e anche pernici è diventato un incubo. I cani addestrarli a non seguirli è molto difficile. Ciao

da Coca 71 05/05/2012 18.43

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Hopeless.....

da ro_72 05/05/2012 10.18

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Ro fai un regalo all'ecosistema, estinguiti naturalmente.

da 30_06 03/05/2012 19.00

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

x gionny ma cosa sta dicendo?? ma se ne intende di agricoltura o scrive per sentito dire? i tempi GISUTI sono indispensabili per i prelievi corretti e mirati per evitare i danni!! se si ricorda a Reggio Emilia avevano aumentato i piani di preleivo e i cacciatori avevano a disposizione fino ed oltre 10 capi...morale ... spariti i caprioli...perchè quello non è il metodo giusto...sono i tempi di realizzo che contano...ma credo che sia un discorso troppo lungo e complesso per chi come lei va solo a caccia...

da Mary 03/05/2012 15.22

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Corriiiiii, che ti occupano il semaforo,ahahahahahahahahaha

da Paolo Cravedi 03/05/2012 9.54

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

No Steven, vede io mi sento quello che sono e mi pongo al mio giusto posto, nessu gradino al di sopra. In ogni caso, legga il commento qui sopra..... Sarà uno dei due della famosa coppia Siracusa-Sabaudia, in questo momento propenderei più per la seconda delle due località. Faccia lei, io non aggiungo altro anche perchè, a differenza di sedicenti dipendenti FS e imprenditori (!!??) alle 10,00 devo essere a lavoro e tra qualche minuto mi tocca (volentieri e con grande serenità) uscire di casa. Saluti.

da ro_72 03/05/2012 9.00

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Parlare di quell'insulso personaggio, provocatore e diffamatore è come sparare sulla croce rossa. Non fategli perdere tempo altrimenti arriva tardi alla caritas e non gli lasciano neanche le bucce di banana

da Ce lo puoi solo ciucciare 03/05/2012 8.50

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Continua a insistere con le sue affermazioni che che hanno sempre quel filo sottile di provocazione le piace perseverare non riesce proprio, lei si sente di essere un gradino sopra gli altri però le conviene fare attenzione a non cadere.

da Steven 02/05/2012 22.33

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

X MARY: APRIRE LA CACCIA IN APRILE? PUO' ANCHE ANDARE BENE, MA PER EVITARE I DANNI BASTEREBBE AUMENTARE I PIANI DI ABBATTIMENTO ED ESCLUDERE CHI NON LI REALIZZA.

da GIONNY 02/05/2012 22.16

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Ah.... ma davvero conosce l'Aspromeonte!!!??? Pensi un pò io ci sono NATO in un paese ai piedi dell'Aspromonte e penso di conoscerlo, diciamo abbastanza, per esperienza diretta e per tutto quello che mi è stato trasmesso anche e SOPRATTUTTO da chi non ha bisogno di FUCILI per apprezzare e conoscere le cose. Distinti saluti.

da ro_72 02/05/2012 21.02

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Continuo a farle notare sig. ro-72 che lei si permette sempre di stabilire di avere conoscenze, esperienze, studi su troppe materie e di sapere sempre più degli altri, vede lei non mi conosce e si permette di dire che ne sa più di me quindi il confronto posto in maniera provocatoria lo vuole lei indipendentemente da chi è l'interlocutore ponendosi sempre e comunque con questi suoi modi. Non credo che lei conosca l'aspromonte quanto me, tanto per andare nel merito, che ci sto quasi giornalmente quindi lasci stare con le sue filosofie. Solo per essere chiari non ho bisogno del suo "caro" nemmeno se è tanto per dire.

da Steven 02/05/2012 20.47

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Premesso che il sottoscritto non è animalista (pur nutrendo profondo rispetto e ammirazione per gli amici animalisti) come ha SEMPRE specificato, ma AMBIENTALISTA con tanto di conoscenze ECOLOGICHE, BIOLOGICHE, ETOLOGICHE e di TUTELA DEL TERRITORIO, sia per studi specifici che per esperienza, NE SA PIU' DI LEI caro, tanto per dire, STEVEN!!! E vorrei ricordarle che il tanto agognato "confronto civile", soprattutto su questo forum, è stato in primis NON VOLUTO e, azni, osteggiato, da qualche immane DEFICIENTE (sovente spalleggiato) che non è mai stato in grado di argomentare nel MERITO (anche di fronte alla sottile provocazione, per carità, lo ammetto) ma buttandola in caciara, con tanto di DIFFAMAZIONE, su fatti personali (ad arte DISTORTI, perchè comunque non sono tanto scemo da mettere in mostra fatti miei su internet alla mercè dei suddetti DEFICIENTI) che nulla hanno a che spartire coi fatti di cui si dovrebbe discutere qui. Saluti.

da ro_72 02/05/2012 19.49

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Il sig. ro-72 si promuove a giudice stabilendo chi oltre a lui, naturalmente, ha onestà intellettuale e chi deve avere la decenza di tacere. Egregio sig. animalaro ci faccia la cortesia di non sproloquiare su argomenti che a lei non competono e di cui non ha conoscenza, l' unica materia di cui ha dato atto di conoscere è offendere e di non avere modo di porsi per potere avere un confronto civile per cui TACCIA LEI.

da Steven 02/05/2012 19.22

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Vecchio Cedro dice la VERITA'!!!! Il cinghiale autoctono è stato STERMINATO e sostituito da quei bestioni prolifici all'inverosimile di provenienza est-europea, INTRODOTTI dalle vostre ASSOCIAZIONI per farvi CONTENTI a spese della COLLETTIVITA'! E con questo, abbiate almeno la decenza di TACERE. Brava Mary e complimenti a 30_06, uno dei pochi - se non l'UNICO - in questo forum a dimostrare onestà intellettuale.

da ro_72 02/05/2012 18.45

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

bhe a dire il vero in aspromonte ci sono gia stati dei ripopolamenti la mia - in ogni caso - era solo una provocazione contro gli assurdi piani di controllo. Se avete letto bene io sono per l'apertura della caccia al capriolo nel mese di aprile ovunque ci siano le condizioni giuste. Perchè far sparare le guardie a pagamento mentre potrebbe essere un lavoro per i selecontrollori che può rendere anche qualche euro? tutto quà! Ma sapete leggere invece di partire in quarta con affermazioni anche ridicole ( 44% di mortalita???dove? come e quando? ) Ghiyo io sono per far girare i soldi e non pagare le guardie! se però a lei va bene...ok...

da mary 02/05/2012 17.47

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

CINGHIALI NON AUTOCTONI? vecchio cedro ma che stai a dddiii??

da marino 02/05/2012 17.09

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Sono assolutamente contrario al "lancio" di specie non autoctone, specie di ungulati (vedi muflone e lo sciagurato cinghiale). L'articolo evidenza la superficialità con cui certo mondo venatorio, scientificamente impreparato (e come lo potrebbe essere, vista l'assenza di serie scuole superiori/universitarie e la demagogia, ma soprattutto l'ignoranza assoluta delle associazioni venatorie), affronta la desertificazione faunistica causata spesso da una caccia irresponsabile. Da cacciatore, a questo punto, preferisco i parchi!

da vecchio cedro 02/05/2012 16.44

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Signora Mary, vede che il ripopolamento dei caprioli avviene(avverrebbe/averrà) con soggetti di cattura. Ovviamente ciò ha un costo, ma ha anche un limite di utilizzo. Perchè per garantire una densità minima tale da garantire l'autosufficienza della popolazione è necessario garantire che ci sia un nucleo originario che possa prendere processo di una data porzione di territorio. Ciò implica che ci deve essere un limite all'immissione (che sono la fase 1) per poi passare ad uno stadio successivo che consiste nel far radicare la popolazione introdotta in modo da essere via via autosufficiente. Quindi, nell'ipotesi ideale di una distribuzione uniforme del capriolo in tutto il territorio nazionale, si giungerebbe in ogni caso ad un limite delle catture. A questo punto che fare x garantire la densità ottimale? Vorrei poi aggiungere che non è raro che i caprioli catturati muoiano per cause legate allo stress da cattura (la percentuale può arrivare anche al 44%, ma dipende anche dala perizia del personale e dagli strumenti a disposizione). Quindi anche la cattura non è senza peccato (?). Inoltre è un'attività che richiede dei costi non trascurabili. La fruizione ad uso venatorio delle popolazioni di ungulati consentono di gestire in modo razionale (diverso da emotivo) la densità e nel contempo può diventare una risorsa economica (vuoi per l'indotto, anche come turismo venatorio) che nella situazione attuale non è cosa da rigettare. Certo, l'interesseè quello di preservare intatta la struttura della popolazione di ungulati, anche se questo significa prelevarne una parte. Comprendo la sua posizione, che però è di matrice emotivo-ideologica. Spero possa accettare anche una posizione più laica basata su dati scientifici (quindi meno suscettibile di interpretazioni emotive). Vede ci ho fatto un dottorato di ricerca (PhD) e diverse publicazioni, quindi mi creda non è polemica. soltanto un invito ad un visione più moderata. Un caro saluto

da PhD 02/05/2012 16.32

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Il muflone deve stare in Sardegna+Corsica e basta. Di pasticci con gli ungulati se ne sono visti già troppi.

da 30_06 02/05/2012 16.21

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Guarda Mary che di caprioli ne vengono catturati anche troppi nei parchi, dove fra l'altro fanno danni (non solo dentro i confini). Però, per averli, i caprioli, bisogna pagarli e per questo - o direttamente o indirettamente - per la maggior parte finiscono in pentola, con la benedizione degli amministratori dei parchi, nazionali e/o regionali, e con tanta ipocrisia. Informati. E' l'ora che vi rassegnate: se non c'è un corrispettivo economico, la vostra bella natura di celluloide non ha futuro. La caccia, invece, fa girare nel mondo un sacco di soldi. Mentre qui avete contribuito a sperperarli con operazioni assurde, che di naturalistico hanno solo il nome, e che ormai - a soldi finiti - ve le dovete dimenticare.

da ghigo 02/05/2012 16.10

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

gionny , ma quante catture hai fatto tu nella tua vita? due ? tre? forse alle lepri , al massimo!! Delicato ? chi ? cosa? ma per favore non scriva cose di cui neppure l'esistenza!! SI INFORMI! Io - come gia ampiente scritto tempo fa - sono contraria a PIANI DI CONTROLLO e ho letto che pure l'URCA è contro questi atti vandalici senza etica alcuna! la mia era SOLO un idea. Vogliono ripopolare L'ASPROMENTE ,bene a Bologna li stanno sterminando, a loro spese ( un progetto credo sia supportato da qualche soldo? o no? ) vengano a Bologna , stendano le reti e catturino i caprioli meglio che sparargli a CACCIA CHIUSA! Oppure se lei gli vuole sparare faccia aprire la caccia in aprile come in molte nazioni europee. Con sta scusa dei danni ( perchè di scusa si tratta) volete far razzia di animali senza etica alcuna. ma che senso ha sparare a CACCIA CHIUSA? Lei è un cacciatore ? da come scrive no...

da Mary 02/05/2012 16.00

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Mary, chi va a fare le catture? Te? I tuoi amici animalisti? Si tratta solo di stendere 5km (minimo) di rete alta circa 3 metri, palizzarla, poi fare la scaccia in salita nel bosco, infine catturare i caprioli, senza farli morire di attacco cardiaco (sono delicatissimi) metterli nei camion, portarli dove volete, liberarli. OVVIAMENTE TUTTO GRATIS. Mai visti volontari animalisti proporsi per questo lavoro. Troppo facile criticare, non rimborsare i danni alla agricoltura, starsene comodi in poltrona....

da GIONNY 02/05/2012 15.15

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

perchè non chidete i caprioli alla provincia di Bologna che proprio in questi giorni sta facendo strage con un piano di controllo SENZA SENSO E SENZA ETICA...VERGOGNA...VERGOGNA...

da Mary 02/05/2012 15.03

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

ribadisco, bravo Gionny

da jager 02/05/2012 12.12

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Paco, in Calabria il territorio è ottimo per gli ungulati. Se gli animali vengono reintrodotti coem si deve non c'è cultura che tenga. BASTA NON USARE I SEGUGI ED ESPLODONO DEMOGRAFICAMENTE IN POCHI ANNI. Il Muflone è troppo soggetto alla predazione del lupo ed è fragile, secondo me non ne vale la pena. La caccia turistica potrebbe aiutare economicamente tutta una serie di persone che vivono nel sud Italia e non mi pare nuotino nell'oro. Se poi uno decide che vuol rimanere in miseria e senza speranze va benissimo, ma non si lamenti.

da GIONNY 02/05/2012 9.34

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

In Calabra il Capriolo c'era in tempi non biblici. Una ventina d'anni fa o giù di lì era stato fatto un tentativo per reintrodurlo. Mi pare in una riserva di caccia. Scomparso come era arrivato. Quindi, il problema, non è se questa o quella specie vanno più o meno bene. E' una questione di cultura. Poi, siamo sicuri che i calabresi vogliono una caccia "turistica". Quanto alla caccia di stampo mitteleuropeo, fino a trent'anni fa nessuno ne sapeva niente in Appennino. Adesso, è piuttosto comune. Basta volerle, le cose. E il muflone, è un selvatico come un'altro. Un secolo fa c'era solo in sardegna, adesso lo trovi in tutta Europa.

da Paco 02/05/2012 8.54

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

RO, NON C'INTERESSA QUELLO CHE DICI TE, I CONSIGLI DEGLI ANTICACCIA CHE CI AUGURANO LA MORTE NON SONO GRADITI, FACCI LA CORTESIA, SPARISCI

da REMO 02/05/2012 8.44

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

bravo Gionny

da jager 01/05/2012 20.16

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

IL MUFLONE E' IMPROPONIBILE PER MILLE RAGIONI, COMPRESA LA ESTREMA FACILITA' DI PREDAZIONE DA PARTE DEL LUPO. CINGHIALE, CAPRIOLO E FORSE DAINO PENSO INVECE SIA UN PECCATO NON AVERLI ANCHE AL SUD ITALIA. INFATTI IN CALABRIA L'AMBIENTE E' PERFETTO PER QUESTI UNGULATI. NON VA BENE LA CACCIA DI SELEZIONE E LE SUE REGOLE NORDICHE....OK, BASTERA' VIETARE IL SEGUGIO E LA CACCIA IN BATTUTA. IN 10 ANNI CI SARA' IL PIENO DI ANIMALI E IL TURISMO VENATORIO...

da GIONNY 01/05/2012 18.55

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

effettivaente sarebbe da puntare sul capriolo...piu facile da gestire e autoctono sebbene il muflone - dove introdotto- ha dato grandi soddisfazioni. sono scelte

da marino 01/05/2012 17.26

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Meno male che qualcuno dotato di cervello funzionante ancora si trova a questo mondo! Ben detto 30_06, ben detto.

da ro_72 01/05/2012 14.13

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Cos'è quest'idiozia del muflone in Calabria ? Le traslocazioni di specie non autoctone hanno già provocato abbastanza danni. Basta con gli apprendisti stregoni. L'ungulato dell'appennino meridionale è il capriolo italico, punto e basta.

da 30_06 01/05/2012 11.42

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Il problema non è se il muflone c'è o sarà stato o quello che vuoi, il problema è che questi trucchi, specchietti per le allodole che siamo noi cacciatori, servono solo a rimpinguare le tasche di qualche politicante di turno che prenderà fior di quattrini per portare avanti questo progetto. E' da sempre così, perciò dobbiamo ribellarci. Non c'è colore politico che tenga giù da noi, ma solo le famiglie che da decenni sotto falsi nomi o nomi degli idioti di turno vanno avanti alla faccia di noi calabresi onesti

da Pier76 01/05/2012 10.24

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Se l'Italia è così, è perchè NOI (Italiani) siamo così. Se la Calabria e il Sud sono così è perchè loro sono così. Per cambiare il profilo a un popolo occorrono generazioni e coraggio. Molto coraggio. L'alternativa è un'occupazione (non necessariamente militare), con conseguente sopraffazione da parte di una cultura più rustica ma più efficace che detta le regole. Oggi si assiste anche a una COLONIZZAZIONE mediatica (internet è e sarà sempre di più la differenza). Il muflone è una specie come tante altre che prima non c'erano e poi ci sono state. Il territorio cambia, il clima cambia, la gente cambia, l'agricoltura cambia. Male che vada sarà l'ennesimo fallimento che non dipende dal muflone o da chi l'ha introdotto, ma da una serie di circostanze negative. Ragionare, discutere, comunque fa sempre bene. Civilmente, se possibile.

da Pietro B. 01/05/2012 9.22

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Non cercavo di fare campagna elettorale, più semplicemente di esprimere la mia personale visione delle cose in maniera oggettiva visto che conosco bene l'aspromonte datp che vivo a Reggio oltre al fatto che ci vado spesso. Sono considerazioni amichevoli tra amici, giusto come dice lei,poi se sono deboli lo si vedrà, per il lupo speriamo che crepi. Saluti

da Steven 30/04/2012 22.23

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Da meridionale che vive al sud (girando un pò tra calabria, lucania e campania) credo che la responsabilità sia in primo luogo di noi meridionali, che siamo vittima della nostra assuefazione alle cose che non vanno. I nostri amministratori locali sono politici meridionali che noi meridionali votiamo. Questi signori sono ben conventi che con prebende, consulenze, appalti, clientele, familismo condite da pressappochismo possono tranquillamente continuare a governarci. Il vero salto qualitativo lo può fare soltanto la consapevolezza, la competenza e la fortitudine delle argomentazioni. Diventando un interlocutore credibile, preparato e propositivo è possibile porre il principio dl cambiamento. Ma il dissenso (leggittimo) ma debole nelle sue argomentazioni sia scientifiche che amministrative ci rende deboli e facile territorio di conquista. Mi scuso, ma non voglio fare propaganda. Sono, le mie, soltanto considerazioni amichevoli tra amici (anche se non ci conosciamo) che condividono la stessa malattia incurabile: la caccia. In bocca al lupo

da meridionale 30/04/2012 21.39

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

In 23 anni di gestione del parco dell'aspromonte cosa è stato fatto ? non è stata raccolta nemmeno la spazzatura che è disseminata per i boschi in ogni punto accessibile, vede Sig. Meridionale lo Stato assente e una politica corrotta ai propri interessi sono il vero problema mi scusi ma se c'è una piccola parte anche di cacciatori, e non una grande fetta come dice lei, poco responsabili non sono certo il pricipale problema perchè la gestione del territorio non viene fatta da chi di competenza. La cultura della SOSTENIBILITA sicuramente migliorerà il nostro territorio e il nostro modo di andare a caccia ma bisogna fare attenzione agli interessi di pochi a discapito di tanti, in 23 anni oltre a lauti stipendi e tanti soldi sperperati si è visto molto poco e non per colpa nostra di meridionali. Saluti

da Steven 30/04/2012 21.24

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Non sono daccordo alla introduzione di specie alloctone al solo scopo futuro di qualche improbabile fucilata. Credo sia più giusto spendere qualche soldo in più per la cura dell'ambiente e la introduzione di lerpi, fagiani e starne, coturnici e pernici che un tempo abitavano la nostra punta dello stivale. Oggi non ci sono colture a perdere, la campagna è stata abbandonata e crescono solo volpi, caprioli e cornacchie. Forse sarebbe meglio non farci illudere dalle promesse di qualcuno, perchè detto tra noi (calabresi) si sa che dietro ogni buona idea c'è sempre un forte e illecito guadagno del politico o politicante di turno

da Pier76 30/04/2012 20.30

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

NATURALMENTE IL PRIMO COMMENTO NON POTEVA CHE ESSERE DEL SOLITO DISTURBATORE SOLITARIO,FRUSTRATO E CACCIATO DA TUTTO E DA TUTTI, BRUTTA COSA LA DISOCCUPAZIONE, SPERIAMO CHE FACCIA COME QUALCHE SUO AMICO CHE NON VEDE L'ORA DI TOGLIERSI DAI COGLIONI

da PAOLO CRAVEDI 30/04/2012 19.57

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Gentile Sig. Steven, condivido il larga misura il suo disappunto per la misera condizione della caccia nel nostro Sud. Come lei, anche io sono consapevole dei limiti restrittivi imposti dal parco in termini di territorio fruibile alla caccia. Tuttavia mi chiedo: la situazione sarebbe diversa se il parco non ci fosse? Certamente lei mi può obbiettare che per chi caccia la migratoria le possibilità di soddisfazione aumenterebbero. Ma sicuramente per quanto riguarda la fauna nobile stanziale la situazione sarebbe la stessa (se non peggio). Vede noi meridionali non abbiamo la cultura della gestione faunistica. Pertanto, la questione non è parlare di ripopolamenti, ma di gestione del territorio. In questo sono colpevoli molti soggetti: 1) i contadini (vedi stoppie bruciate a luglio, assenza di aree marginali di ricovero, assenza di colture a perdere, pessima gestione delle colture boschive, etc); 2) lo stato (assente e/o connivente ad interessi speculativi ed elettorali); 3) noi cacciatori (non tutti, ma una larga fetta) che siamo cresciuti pensando che la selvaggina sia un bene di tutti e di nessuno, che potevamo beneficiarne a piacimento senza responsabilità. Soltanto cambiando atteggiamento, prendendo coscienza che la caccia moderna per esistere, per poter contare e interloquire con la società, deve cambiare volto. E' necessario radicare una nuova coscienza legata alla gestione, anche alla protezione (laddove necessario). Bisogna pensare alla selvaggina come un bene prezioso, rinnovabile, ma non illimitato. Insomma, imparare la cultura della SOSTENIBILITA' (che tra l'altro è la chiave del piano dei finanziamenti europei horizon 2020). Cordialmente se senza acredine

da meridionale 30/04/2012 19.50

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Sig. Meridionale invece i suoi commenti sono costruttivi, quando vuole ci facciamo un giro e vediamo se ci sono tabelle che delimitano il parco, vediamo quali sono i confini del parco e fin dove arrivano, il suo esempio è curioso, io l' adorno e tutti i rapaci li guardo passare e non sparo a settembre, ma purtroppo se c'è gente che spara che vuol dire che siccome sono del sud sono un bracconiere pure io. Il muflone da noi non è mai esistito, chi doveva fare i ripopolamenti di lepri, fagiani e quant'altro non l'ha fatto dall'89 a oggi e ora la colpa è nostra di caccaitori super tassati che nella provincia di RC non abbiamo dove andare a caccia e lei dice che non c'è speranza per i commenti io le dico chi ha gestito male o non ha saputo gestire si assuma la responsabilità e si documenti meglio. Saluti

da Steven 30/04/2012 18.09

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Questi commenti mi fanno capire che al sud non c'è speranza! E' vero che il muflone non è una specie tipica del nostro appennino, ma è pur vero che è stato introdotto con successo in tutta europa dando grande soddisfazione venatoria. Credo che introdurre il concetto di gestione faunistica e la caccia di selezione potrebbe contribuire a migliorare il tessuto culturale di noi cacciatori meridionali e con loro anche la realtà venatoria. Infatti, da noi è certamente vera la responsabilità delle istituzioni, ma è indubbio che il comportamento irresponsabilr di intere file di assatanati ha contribuito a depauperare il capitale di fauna pregiata. Faccio un esempio: se vi capita un volo di coturnici che fate? Sparate o gioite di averlo trovato e girate via (magari fate incontrare il cane soltanto e andate via)? Inoltre, se il mondo venatorio e le istituzioni non attirbuiscono un valore anche economico alla selvaggina, credo sarà difficile proteggerla. Sopratutto al Sud, dove il bisogno e gli interessi economico-speculativi dominano le scelte degli amministratori. Ringrazio gli autori per il sogno (purtroppo solo il sogno) che hai delineato. Senza acredine

da meridionale 30/04/2012 17.27

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Certo che se proprio vi volevate dedicare all'Aspromonte un articolo peggiore e fuori logica come questo era impossibile da realizzare. I muflone, il capriolo, la caccia di selezione, e quant'altro sembra scritto dagli animalari, l' unica cosa messa in evidenza sono le carenze organizzative tipiche della gente del sud che considerano la caccia una dote costituzionale ma per favore che fate ridere. Perchè non avete scritto quali sono i confini del parco che dov'è che arriva a mare sulla battigia, perchè non avete scritto qual'era la fauna tipica dell' aspromonte, cosa hanno fatto i dirigenti del parco dall' 89 a oggi per il parco stesso, lasciate stare dedicatevi alle tasse, agli interessi vostri che siamo stufi.

da Steven 30/04/2012 16.56

Re:MUFLONE E CAPRIOLO IN ASPROMONTE: un sogno o una possibile realtà?

Spiegate a questi cairlatani che il muflone in Apsromonte NON è MAI esistito e non c'è da danno peggiore dell'introduzione di specie estranee nell'habitat naturale! Altro che caccia di selzione e STRONZATE varie. VERGOGNATEVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

da andate a zappare con una buona zappa 30/04/2012 16.34