Se non avete ancora sfogliato il nuovo Catalogo Bighunter 2014, in questi giorni in edicola, fatelo. Vi troverete infinite novità. Insieme a tante conferme. Bellissime. Vi troverete anche una mia nota sulla realtà cino-venatoria (e non solo), che qui brevemente vi ripropongo, in chiave un po' diversa.
Ho raccolto e messo in grafica i dati ufficiali Enci delle iscrizioni al libro genealogico (quello che una volta si chiamava Libro delle Origini, tanto per restare in amarcord).
Dalla pubblicazione dell'Enci rileviamo quindi che nel 2013 i soggetti iscritti sono stati 139992, di 222 razze diverse, con al primo posto ancora i Pastori Tedeschi, seguiti dai Setter Inglesi, Labrador Retriever, Golden e Jack Russell Terrier.
A prescindere dalla “top ten” delle razze, è certamente più utile osservare l'andamento generale delle iscrizioni nel periodo, difficilissimo, dal 2002 al 2013, considerando come riferimento i quattro gruppi più numerosi e per ognuno di essi le quattro maggiori razze che lo compongono.
Nel 2013, con una consistente ripresa nella seconda metà del periodo, il Gruppo 2 risulta il più numeroso, significativamente rappresentato da: Boxer, 3738 iscrizioni, Cane Corso 3633, Rottweiler 3381, Bulldog 1890. Per secondo il Gruppo 7, che ha registrato il maggior calo, rappresentato da: Setter Inglesi 12536, Epagneul Breton 3209, Kurzhaar 2334, Pointer 2039. Terzo il Gruppo 1, anche questo in ripresa, con il Pastore Tedesco a 15237 iscrizioni, Border Collie 2968, Australian Shepherd e Cane lupo Cecoslovacco, ambedue a 1157.
Quarto il Gruppo 8 (l'unico che nel periodo considerato è aumentato di circa il 16 per cento) con 8308 Labrador Retriever, 5614 Golden, 2080 Cocker e 1721 Springer.
Questi i numeri, contingenti e che, onestamente, dovrebbero essere interpretati da chi è più attrezzato di me. Infatti, eccettuato per una parte della cinofilia venatoria, ho difficoltà a capire i perché del successo, declino, attualità o moda di razze che non conosco. Salvo eccezioni, naturalmente.
Nel Gruppo 2 notiamo che il Boxer mantiene certi numeri, e in proposito si può anche non tener conto o non sapere, che il moderno Bullenbeisser (morditore di tori), come tutti i cani da difesa, ha particolari caratteristiche psichiche che gli consentono di adattarsi alle abitudini di vita del padrone. E' il suo aspetto che impressiona: forte e nobile. Di lui il grande Solaro ha scritto: “è il cane da guardia e da difesa per eccellenza”. E che continuerà sicuramente ad essere molto diffuso è facile da capire.
Per non parlare poi del Pastore Tedesco (Gruppo 1). Basta ricordare che di questi cani si è detto che sono: l'occhio del cieco, i custodi della casa, del cortile, della proprietà, i protettori della legge, i fedeli compagni degli agenti di polizia e il braccio destro degli investigatori, il radar vivente del soldato, i custodi contro la morte bianca e il più valido aiuto contro la droga. Forse da qualche parte c'è un filino di troppo, comunque chapeau ai grandi numeri.
Sempre nello stesso Gruppo 1, tutti conoscono il Border Collie. Su questo selezionatissimo cane, che sa radunare animali da cortile in genere, c'è anche una curiosità: possiede la caratteristica (unica) di “mostrare l'occhio”. Significa che gli basta fissare intensamente la pecora recalcitrante per indurla all'obbedienza. Fantastico. Soltanto questo cane sa farlo.
Il gruppo 8 rincuora perché riguarda anche la cinofilia venatoria ed è in crescita. E' vero, ci sono parecchi Labrador e Golden, qualche volta insieme ad altrettanti fenomeni pronti a fare gli spiritosi con i cacciatori: - Da tenere presente che lo sportsman britannico porta (o portava) con sé sia il cane da ferma che il Retriever. Abbattuto il capo di selvaggina, mentre il primo continua la sua cerca senza occuparsi d'altro, il Retriever assolve la sua mansione -.
Formidabile scoperta. Una secchiatina di cultura ogni tanto ci mantiene giovani, e ci fa apprezzare ancora di più i nostri fermatori che recuperano e riportano benissimo. Diciamo allora che in Italia il Retriever è molto diffuso perché è un magnifico cane, robusto, intelligente e buon compagno per tutti. Va bene lo stesso?
Discorso ovviamente diverso per Cocker e Springer. Un po' meno per i primi, che hanno avuto una grande diffusione, ma che almeno in parte non sono allevati come cani da caccia. Per lo springer invece, l'essere meno bello del Cocker è stata una fortuna: diventato un cane da amatore, è ritenuto il più adatto alla “caccia moderna”. Doveroso avvertimento in proposito: per qualcuno questo termine può provocare attacchi di orticaria, ma è sempre più difficile da evitare. Bene, comunque.
La situazione fa discutere con i cani da ferma (Gruppo 7). Ormai da molti anni, è vero, nessuno ha più previsto un radioso futuro per la cinofilia venatoria. Il ridimensionamento della caccia, insieme a una quantità di problemi annessi e connessi, è cosa nota a tutti. Per questo, non troppa sorpresa desta il ridimensionamento delle quattro razze di riferimento, che in undici anni registrano un calo piuttosto consistente. La diminuzione della caccia cacciata ha condizionato pesantemente anche le razze più versatili, come il Breton.
Il piccolo “cob”, come dicono i francesi, a meno che non gli si voglia fare un dispetto con l'erba alta e l'acqua profonda in padule, si adatta a tutte le cacce su tutti i terreni. E' docile, razionale e molto resistente; la sua taglia ridotta gli permette di adattarsi a vivere anche in appartamento. Per tutto questo giustamente molto diffuso, sorprende un po' notare che nel periodo considerato abbia avuto un calo di più di quattromila iscrizioni.
Con numeri e andamento molto diversi, stessa cosa per il Kurzhaar. Questo formidabile cane da caccia, anche lui “adatto alle necessità moderne”, come dissero i primi allevatori, da sempre molto diffuso perché è un grande fermatore adatto a tutti i terreni, sta soffrendo.
Setter e Pointer. Sulle due razze da ferma più note converrebbe sorvolare. E' già stato detto, e purtroppo anche scritto, di tutto e di più, comprese quantità industriali di colossali bischerate.
Ad oggi, prendiamo atto che il Setter è in calo molto consistente, ancora di più il Pointer.
Con questi dati è indispensabile riflettere su quanto da qualche parte è stato, appunto, detto e scritto: tra le razze da ferma più diffuse non ci sono quelle “specializzate”, ma solo specialisti. E queste due in particolare sono state selezionate dagli inglesi per essere utilizzate a cacciare qualunque selvatico che si faccia fermare, su qualunque terreno e con qualunque tempo.
E che le Prove valorizzino, giustamente, i soggetti più veloci, mettendo in second'ordine le doti di un buon cane da caccia, è un'altra cosa facilissima da capire e opportunamente da considerare.
Detto in soldoni: bene le prove, ma si ricordi - se possibile - la ragione per cui allora furono istituite; selezionare, e selezionare, e selezionare il cane per la caccia.
Dopo tanto tempo e tanti buoni propositi, vogliamo pensarci?
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