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Editoriale

Barbera o Champagne?


lunedì 21 settembre 2020
    

 
 
"Si passa la sera scolando barbera..." cantava tanto tempo fa il grande Giorgio Gaber, arguto interprete dei nostri pregi e, pure, dei nostri difetti.

E in queste calde notti pandemiche, fra un goccetto e l'altro, a noi cacciatori ci viene da riflettere anche del nostro futuro, delle prospettive della nostra passione. Ci aiuta anche lo smartphone, che fra le tante scemenze che ci propina ci fa scoprire qualche discreta perla, frutto di conoscenze del mondo, di esperienze, di riflessioni.

Convinto che tutto sia concatenato, oso collegare i problemi del paese, e forse del mondo, con le nostre modeste aspettative di cacciatori. Leggo per esempio, su "Metafore del Mondo" una riflessione tratta da “L'Italia del ni”, di Gian Maria Fara, presidente Eurispes, nonchè navigato indagatore dei fenomeni sociali.
 
“Tutti i principali analisti - dice Fara - segnalano da anni l’assenza di una classe dirigente in grado di guidare i destini del Paese. Le élites, o quel poco che ne resta, sembrano più interessate a salvaguardare ruoli e rendite piuttosto che a dedicarsi all’interesse generale. Manca una carta nautica aggiornata e il navigante è costretto a tracciare la rotta giorno per giorno. La proiezione massima sul fronte economico e finanziario non supera i tre anni e per le società quotate in Borsa i programmi e i risultati si verificano a tre mesi. È caduta la cultura della programmazione, così come si è persa quella dell’analisi preventiva dei costi e dei benefici che dovrebbero accompagnare le decisioni pubbliche. Le grandi questioni che attraversano la vita del Paese sono affrontate con la superficialità e con l’improvvisazione dettate dai tempi della comunicazione. Ogni argomento, anche se di grande rilevanza, viene affidato a uno spot, uno slogan, un tweet. Il confronto tra idee e posizioni diverse è considerato una perdita di tempo. E anche i luoghi istituzionalmente a ciò deputati sono quotidianamente delegittimati dalla pretesa di trasferire al popolo il potere di decidere". Manca insomma, conclude Fara "una idea di comunità e di un senso stesso dello Stato".

Fra uno spritz e l'altro, moderni sostituti del barbera, leggo e rileggo anche una recente lunga riflessione di matrice toscana sulla caccia e sui suoi rapporti/problemi con la società. Non solo in Toscana.

"E’ nostra convinzione - leggo - che la crisi di identità di cui soffre il nostro mondo, derivi in larga parte dalla mancanza di idee di lungo respiro su cui ancorare da subito la necessaria progettualità. La battaglia difensiva sugli attacchi animalisti ai calendari venatori ed a tutti quegli aspetti che attengono all’etica venatoria, deve vederci impegnati, ma non basta. Le battaglie in difesa, servono per salvare la pelle, per non soccombere ma non certo per riconquistare un ruolo in una società in profonda trasformazione. Il punto da cui ripartire deve essere incentrato sulla necessità di mettere sul piatto fatti concreti, opportunità reali, modelli gestionali che offrono un elevato valore aggiunto per tutti i cittadini. Il tema della gestione virtuosa del territorio e della fauna selvatica spesso richiamati stancamente nelle assemblee e riproposti in modo vago al mondo agricolo, meritano una lettura più attenta e proposte in linea con le novità e le opportunità che si aprono davanti a noi. Ripensare la Legge 157 diventa essenziale, riorganizzare ruolo, funzioni e strategie degli ATC, obbligatorio. Non vi è dubbio che il tema della gestione faunistica dovrà essere sempre più al centro delle nostre azioni".

"La crisi della piccola selvaggina – proseguo nella lettura - ha raggiunto livelli da “allarme rosso”. Una crisi crescente che in verità riguarda tutta Europa e che non può essere risolta certamente, ricorrendo a cure “palliative” o piccoli e sparuti interventi di miglioramento ambientale, avulsi da una strategia generale. Le cause di questa situazione sono molteplici ma non vi è alcun dubbio che la principale di esse, è sicuramente quella dei profondi cambiamenti del territorio agro silvo pastorale".
 
Riflessioni che, a mio parere, fanno eco all'allarme di Fara: il mondo corre, troppo in fretta, la politica è a corto di idee, c'è carenza di élites all'altezza dei problemi, si insegue il consenso spicciolo per restare in sella.

Anche per la caccia, dunque, ci vuole una strategia, una programmazione che si possa sintonizzare con le sfide a cui ci chiama il tumultuoso degrado ambientale, un monito che solleciti i nostri governanti a un'attenzione più precisa sui danni che certe attività legate a uno sviluppo senza una visione di prospettiva si portano dietro.

Per restare alla piccola selvaggina, la migratoria, per esempio, noi lo sappiamo, è legata al benessere dei terreni su cui transita e si ferma. Ma non solo, è ovvia una forte interdipendenza fra le specie. Certa industria come certa agricoltura favoriscono alcune specie a discapito di altre. Chissà perché oggi i corvidi prevalgono sulle allodole, o sulle pavoncelle. O perché i tordi frequentatori dei boschi se la passano meglio degli uccelletti dei campi.

E le leggi? Questo protezionismo sciocco che trova sostenitori non tanto nella scienza (anch'essa in parte gelosa custode della cadrega) quanto nell'in-coscienza, cioè nell'ignoranza più gretta. Spaziando a tutto tondo sul firmamento animale, si plaude all'orso che aggredisce un carabiniere (o era un forestale: oggi è difficile distinguere), o si tifa per il lupo che decima greggi e armenti e si snobba quel patrimonio di proteine a buon mercato (cinghiali, cervi, caprioli), che una serie complessa di concause, di certo più la parcomania che la caccia, ha portato a un difficile controllo, mentre potrebbe arricchire le tavole degli italiani.

Insomma. Manca una visione, manca un progetto, un barlume del quale al momento è reperibile nei buoni propositi europei del Green Deal, il Patto Verde Europeo, quando coniuga riduzione dei veleni con Farm to Fork (una specie di chilometro zero ideale), interventi a tutela della biodiversità, operando sull'ambiente con supporti “bio” per l'agricoltura di qualità.

Se son rose, fioriranno. Ma ci vuole determinazione, una volontà vera, da parte di tutti. La politica, la consapevolezza di un opinione pubblica giustamente informata, il mondo delle imprese. A essere sinceri fino infondo, manca una volontà diffusa anche nelle nostre fila, per guardare un po' più in là del nostro naso, ormai anch'esso ridotto a mal partito da questa opprimente mascherina.

Meglio approfittare di qualche altro buon barbera, va'… O è preferibile lo champagne, visto come vanno le cose anche per la caccia, un po' meglio a mio parere, nelle terre dei nostri cugini d'Oltralpe? Anche se.....

 
Grande Gaber!

 
Vito Rubini
 

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19 commenti finora...

Re:Barbera o Champagne?

Ti è arrivato basso basso come il padulo.

da XLa Palisse 28/09/2020 10.48

Re:Barbera o Champagne?

Una persona diventa apprezzabile quando il suo sapere con modestia lo trasmette al prossimo meno colto, altrimenti è solo un presuntuoso da non prendere nemmeno in considerazione.

da Diego 28/09/2020 5.31

Re:Barbera o Champagne?

L'olio di ricino lo devi aver bevuto te, visto le....che dici. Fai un corso accelerato di diritto, vai. Che ti farebbe bene, anche se basterebbe un po' di buon senso.

da La Palisse 27/09/2020 22.38

Re:Barbera o Champagne?

Se ci sono colpevoli del depauperamento agricolo/ambientale non è certo da attribuire ai cacciatori ma proprio agli agricoltori. Loro sanno e non c’è da aggiungere altro, se non il fatto dell’ultima moda LE RINNOVABILI che hanno se possibili dato il colpo di grazia al già martoriato ambiente agricolo. Una mano lava l’altra e sembra che sia in odore di MAFIE ma questa è un’altra storia. Ora mi sia permesso di inserire un altro articolo di legge ART 14 - PUNTO 14. SI legge; L'organo di gestione degli ambiti territoriali di caccia provvede, altresì, all'erogazione di contributi per il risarcimento dei danni arrecati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica e dall'esercizio dell'attività venatoria nonchè alla erogazione di contributi per interventi, previamente concordati, ai fini della prevenzione dei danni medesimi. E in questo articolo scatta la TRUFFA. Si perché SONO LE SPECIE UNGULATE CHE ARRECANO DANNI MA IL BALZELLO VIENE CARICATO A TUTTI ANCHE A COLORO CHE A QUESTE SPECIE NON SONO INTERESSATI. Cosa aveva nella testa i l legislatore di riferimento delle due note ass. ven. era ben chiaro non lo è altrettanto se gli sponsor avessero LETTO E CAPITO la 157/92 . E’ fuori discussione che la proprietà privata venga rispettata e sia lo Stato ( inteso come governo) il primo a rispettarla altrimenti il popolo segue il suo esempio. Il cacciatore NON DI UNGULATI è solo un capro espiatorio buono per tutte le stagioni e inserito dalle stesse ass.ven. come il distruttore dell’ ambiente.

da olio di ricino 27/09/2020 10.56

Re:Barbera o Champagne?

Chi danneggia la proprietà privata non sono i cacciatori se per proprietà privata ci si riferisce al silvo pastorale agrario, bensì gli ungulati a meno che non si accusino i cacciatori della loro immissione sul territorio. Purtroppo l’Italia è famosa per lo scarica barile e il gioco delle tre carte. Il Presidente che firmò la legge 157 /1992 l’11 Febbraio fu Francesco Cossiga probabilmente in fretta e furia perché uscente. Il 25 Maggio subentrò Oscar  Luigi Scalfaro  Come si legge all’Art 1 della suddetta legge “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale.” (Al pari di una foresta demaniale, torbiere , cave, beni ritrovati nel sottosuolo e in mare ecc.. che diventano di sua proprietà) Logica vorrebbe anche la sua responsabilità, tutela, ecc.. L’Art 2. ( L'esercizio dell'attività venatoria è consentito purchè )non contrasti con l'esigenza di conservazione della fauna selvatica e (non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole). Ecco a voi lo scarica barile il gioco delle tre carte- IO LA CHIAMO INFAMIA , PORCHERIA,PREGIUDIZIO, DIFFAMAZIONE,DISONESTÀ, CALUNNIA, GOGNA,RAZZISMO, GHETTIZZAZIONE . Chi vuole può chiamarla anche legge 157/92. SEGUE

da Bar o cha direi olio di ricino 27/09/2020 10.33

Re:Barbera o Champagne?

Va bene che il diritto in Italia è un'optional, ma chi danneggia la proprietà privata deve essere risarcito. Lo sa anche un bambino delle elementari. Poi, le ingiustizie (non solo in Italia) sono all'ordine del giorno. Ma come ben sappiamo, il mondo che ci circonda è una giungla. Ci sono predatori e predati in una circolarità senza fine. Tutto dipende da peso intrinseco e rapporti di forze. Le nostre scemano a vista d'occhio. Non credo che basterà fare la voce grossa per recuperare la china. Ci voglioni risorse (anche cerebrali) e idee. Merce sempre più rara da queste parti.

da Solitaire 24/09/2020 15.30

Re:Barbera o Champagne?

gli agricoltori sono dei privilegiati , sono furbi , scaltri e come dicono SCARPE GROSSE E CERVELLO FINO! io non gli darei un euro di rimborso per i danni degli animali si chiama rischio d'impresa e come tutti gli imprenditori ci devi fare i conti! PERCHE' CON IL COVID 19 QUANTI BAR - RISTORANTI--ALBERGHI E ATTIVTà SONO SALTATI senza che nessuno abbia mosso un dito e questi RICCHI pezzenti chiedono i danni io i danni ve li darei sulla schiena con un bastone e giu botte sfruttatori di poveracci !

da vaff 24/09/2020 11.25

Re:Barbera o Champagne?

Non bisogna dimenticare che l'agricoltura è attività primaria, produce molto reddito (soprattutto con l'esport delle eccellenze agroalimentari) e produce in ogni caso più voti, molti di più, ormai, dei nostri. E questo conta. Gli agricoltori indubbiamente producono anche più problemi ambientali e su questo si dovrebbero e ci dovremmo impegnare, noi tutti, almeno per ricordare a loro e ai politici che noi si può dare una mano, mentre loro sono un discreto ostacolo al miglioramento della situazione. Insomma, secondo me ce la potremmo giocare, se si fosse tutti uniti e soprattutto se si avesse una discreta strategia. Che purtoppo non abbiamo, cani sciolti come siamo. Questa è la politica, bellezza! E noi di politica, che cambia tumultuosamente giorno dopo giorno, non ci capiamo niente, ahimè! Non siamo più in grado di esprimere una classe dirigente all'altezza della situazione.

da Pasquino 24/09/2020 11.04

Re:Barbera o Champagne?

VAFF SE È COSÌ BELLO PERCHÉ NON FAI ANCHE TE L’AGRICOLTORE?

da X VAFF 24/09/2020 10.39

Re:Barbera o Champagne?

gli agricoltori hanno rotto le palle prendono sovvenzioni da tutte le parti , fanno la bella vita all'aria aperta , sfruttano gli extracomunitari, hanno case da sogno con la scusa della rimessa per gli attrezzi, sono dei privilegiati e basta con sta storia che poverini fanno fatica DUE PALLE ! ci sono i pendolari che si alzano alle 5 della mattina tutti i santi giorni , un ora di treno, 8 ore in fabbrica con pausa di un ora con il panino , altra ora di treno , cena con la famiglia , telegiornale e via a letto! un muto ventennale , i figli che crescono e manco li vedi che ricondanni in fabbrica! E QUESTI CHE ANNO TERRA, ARIA PULITA, FIGLI CHE GIRANO NELL'AIA, MANGIANO CIBI DELIZIOSI E NON INQUINATI ( quelli li vendono a noi) e noi DOBBIAMO PAGARE QUESTI STRONZI? MA CHE VADANO AL DIAVOLO LI HANNO I SOLDI PIU DI NOI!! VAFF AGRICOLTORE DEL KAISER

da VAFF 24/09/2020 9.17

Re:Barbera o Champagne?

Quest'anno non c'è stato neanche un morto. Tutti zitti? No, protestano lo stesso. Intanto i morti sulle strade causa cinghiali aumentano. Sarebe l'ora che qualcuno mettesse un po' le cose a posto.

da Onorio S. 23/09/2020 16.29

Re:Barbera o Champagne?

Da ottimsta, condizione sempre più impegnativa, voglio dire che se avessimo un po' più di consapevolezza, riusciremmo a recuperare anche le piccole cacce, le nostre da capanno. Difficile ottenere quello che reclamano i cartucciai, piombo o non piombo. Ma ci vuole gente preparata, non pontificatori da bar.

da Gianchetto 23/09/2020 15.14

Re:Barbera o Champagne?

Va verso la chiusura della caccia. Anche quella di selezione.

da Neil Armstrong 23/09/2020 10.59

Re:Barbera o Champagne?

Carissimo X (qualcosa), c'era un vecchio signore che ho conosciuto, che diceva: "te n'accorgerai n'i' pisciare....!!!" Gente come te vive sulla luna. Il mondo va da un'altra parte.

da Gagarin 22/09/2020 22.38

Re:Barbera o Champagne?

Amen tu sogni da buon cicciaio di salvarti il sedere. Purtroppo per te spari a BAMBI. E non ti salverai da solo nemmeno con tutte codeste bizzarre teorie da fallito.

da X Amen 22/09/2020 12.06

Re:Barbera o Champagne?

Io sono per la soluzione alla francese. Pagare gli agricoltori in anticipo, così almeno sai quanto ti costa. Ed eviti questo mercanteggio che ingrassa i portafogli di troppe persone. Almeno sai che, pagando un affitto, sei responsabile dei tuoi risultati. Poi, sulla "carne", basta entrare in filiera, con gli agricoltori. Gli ambientalisti? Li gratifichi con un po' di marchi sulla confezione, come già fanno alcuni parchi nazionali. E così chiudi il cerchio: selvaggina, carne di qualità, agricoltori-trasformatori,ambientalisti che garantiscono la "purezza" della carne. Come fanno per le caramelle, i dentifrici, i detersivi. Se poi riuscissimo a dare un senso alle nostre associazioni ambientaliste (questione soprattutto di immagine, perchè facciamo più noi per la fauna e per l'ambiente, del WWF o della Lipu) avremmo davvero chiuso il cerchio. Tutti uniti, però!

da Amen 22/09/2020 7.21

Re:Barbera o Champagne?

In questo articolo, due le cose giuste ..... 1) BASTA GIOCARE IN DIFESA 2) ANCHE I DIRIGENTI DELLE NOSTRE ASSOCIAZIONI PENSANO SOLO ALLLA CADREGA Per quanto riguarda il vino : Il vino è nemico dell' uomo ... chi fugge di fronte al nemico è un vigliacco !!!

da Carlo 22/09/2020 5.26

Re:Barbera o Champagne?

Ma questa è la canzone preferita dal Gardena????????

da Fucino Cane 21/09/2020 20.51

Re:Barbera o Champagne?

Gazzosa.

da Gazzosa 21/09/2020 15.34