La mia Lea, bretoncina nero roano, di 13 anni e mezzo, è con me da quando aveva 50 giorni. Ha diviso con me momenti durissimi. Gioie infinite. Ha una insufficienza mitralica, è cardiopatica e nei momenti in cui va in crisi tossisce di tosse cardiaca. La curiamo, ma è un palliativo, servirebbe una nuova bicuspide, ma in veterinaria non si fa l'operazione di sostituzione della valvola mitralica. Il giorno della Vigilia di Natale poco dopo le 14 è arrivato lo scompenso cardiaco forte, Lea mentre ci guardava senza un lamento si è rovesciata su un fianco, le funzioni vitali, al minimo, lingua e labbra sono divenute bianco rosato, nei suoi fiochi occhi il terrore, il palese dubbio del non capire perchè, ... perchè questo fosse accaduto! Immobilizzata sul suo panno in cucina, nè caldo nè freddo, quattro mani che la toccano con delicatezza ed amore parole d'affetto lente e misurate rivolte a lei, Debora piange in silenzio, con voce rotta le parla, mentre i suoi occhi semispenti si sono incollati ai miei, si fida solo di me. Le massaggio il torace, le liscio la bella testolina e le parlo, dolcemente, anche scherzando. La tocco e scaldo al tatto ovunque. Lei non molla il mio sguardo. Passano le ore. Passa Vigilia e Natale, la sera del 25 dicembre sono 28 ore che non fa la pipì, temo fortemente un blocco renale. Per la disperazione decido di tentare, la sollevo dolcemente in braccio come un neonato e la porto in giardino, la depongo sulle 4 zampe accanto al suo luogo di minzione preferito, miracolosamente si regge eretta, traballa ma sta su. Annusa, annusa, annusa ... poi si china e urina per 2-3 minuti, ... è un sollievo suo e mio. Passano altri due giorni, mangia poco e beve spesso è dimagrita.
A Santo Stefano la passeggiata si allunga di qualche minuto, ... Mauro il Super Vet, mi assiste da remoto, lo ha fatto anche a Natale. Pasti calibrati, Pappa Reale, cardiotonico e diuretico, Debora la coccola e porta fuori per passeggiate lente e non affaticanti tre volte al giorno, infatti non ha perduto il già flebile tono muscolare, così si va avanti. Ieri dopo 23 giorni dalla crisi terribile, ormai rimessa al 98% ha passeggiato con noi sulla spiaggia di Porto Garibaldi al mare, un ora buona, forse di più, lentamente, senza tossire, lo iodio la rinforza. Lo so che non è guarita e che non guarirà. Lo so che una prossima crisi potrebbe essere fatale, ... ma lei è qui, un dono immenso ce l'ha lasciata ancora un poco. Stiamo aspettando la Lillina, che sarà come lei, è nata a Natale, mentre lei quasi se ne andava, la sua mamma Linda sembra gemella della nostra Lea. Mentre scrivo, Lea mi guarda, mi ascolta in quel dialogo silenzioso cui ormai per la sua semisordità, è avvezza. Mi guarda e percepisce il mio modo di parlarle abituale, di sempre, quel linguaggio gutturale e stridulo con cui i vecchi cacciatori parlavano ai loro segugi, ho davanti ancora l'immagine di Vittorio Cristoni, il grande lepraiolo e trappolatore di puzzole e donnole del dopoguerra, mentre davanti al grande camino di cucina, della casa colonica del 1600, con quella voce strana stridula, che solo la maturità poi lascia comprendere, parlava ai suoi segugi italiani, ... alla Lilla ed alla Catirula, mentre Pissai il maschio, ascoltava dal cantone degli stecchi accanto al focolare. Forza Lea non te ne andare, non subito, abbiamo ancora troppo affetto da darti e tu hai troppe cose da insegnare alla piccola Lilla... stai con noi ancora cagnolina magica, ... il dolore e la paura passati mi hanno stravolto, invecchiato, ma non mi importa ... sono stato accanto a te sul pavimento, tu hai sentito e capito, sai quanto vogliamo tu sia qui con noi, Amore nostro!
Gianluca Garolini
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