"Malgrado l'impegno profuso sin da questa primavera per dotare le Regioni di tutti gli strumenti necessari ad emanare
calendari venatori coerenti e in linea con le Direttive Europee in materia soprattutto di migratoria, arrivando a presentare un modello di calendario venatorio condiviso da
tutte le Associazioni Venatorie aderenti a Face Italia, spesso siano state proprio le Istituzioni ad offrire il fianco a ricorsi e sospensive mancando gli adempimenti di legge che a loro competono".
E' la posizione ufficiale della
Federazione Italiana della Caccia dopo l'ultimo consiglio di Presidenza dell'8 ottobre. La nota sottolinea anche che "una troppo spesso
acritica adesione da parte di alcuni tribunali amministrativi alle eccezioni sollevate dai ricorrenti basandosi sulle ben note indicazioni di provenienza Ispra, presentate non per quello che sono, ovvero pareri non vincolanti, ma come norme di legge".
Oltre all'impegno concreto sviluppatosi in questi mesi dalla Fidc intervenendo ad adiuvandum di numerose province e regioni nei ricorsi davanti i tribunali amministrativi, nel corso del Consiglio si è ribadita la necessità di
procedere in modo deciso per ritrovare in tema di calendari venatori una necessaria serenità, che consenta ai cacciatori di esercitare una attività venatoria libera da incertezze e continue sospensioni, oltre che in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. A questo fine - si legge nella nota Fidc - la Federcaccia, che se ne fa promotrice anche nei confronti delle altre Associazioni Venatorie, aumenterà ulteriormente gli sforzi per un confronto che conduca a una posizione rispettosa sì dell'oggettività scientifica, ma non per questo penalizzante per i cacciatori.