Con propria delibera
la Giunta regionale del Molise ha modificato il calendario venatorio vietando l’accesso ai propri A.T.C. a tutti i cacciatori non residenti. "In attesa della definizione della nuova pianificazione faunistico-venatoria regionale che, tra le altre cose, dovrà determinare il territorio agro silvo pastorale (TASP)- scrive la Regione nelle sue motivazioni - , per
evitare una eccessiva pressione venatoria sul territorio regionale che risulta ridotto a causa di numerosi insediamenti industriali e di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per rafforzare il legame cacciatore-territorio stabilito dall’articolo 14 della norma statale in materia,
i cacciatori non residenti non sono ammessi, per la corrente stagione, ad esercitare l’attività venatoria in Molise, ad eccezione delle Aziende Faunistiche Venatorie ed Agri Turistico Venatorie.
"Questa anomalia venatoria, esclusivamente Molisana - commenta il circolo Osimo Anlc - si era verificata anche nella stagione venatoria 2010/2011, abrogata dal TAR del Molise che, con sentenza 02/12/2010, imponeva la regione stessa all’attuazione immediata del piano faunistico venatorio. Visto il ripetersi degli eventi, supponiamo, che la Regione Molise non abbia compreso la sentenza sopra citata e continui a legiferare a proprio piacimento. Ci sentiamo delusi, amareggiati e anche discriminati - dicono ancora dalla Libera Caccia - , abbiamo una licenza di caccia valida per tutto il territorio Italiano ma dobbiamo pagare il permesso “sempre se ci accettano” per accedere in Province e Regioni in cui non siamo residenti".