“Tranquilli, le scelte della Regione in materia di caccia sono confermate. La sentenza della Corte Costituzionale depositata ieri ci rassicura su tutto il corpo della nostra legge così come sono confermate le scelte in tema di calendario venatorio.” Così l’assessore all’agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, ha illustrato ai giornalisti la posizione della Regione Toscana dopo la sentenza della Corte.
Salvadori ha aggiunto che la sentenza era attesa. “La Corte Costituzionale – ha spiegato l’assessore – non ha annullato l’intera legge regionale n.20 del 2002 “Calendario Venatorio”, ma solo l’art. 7 che indica i tempi di prelievo e le specie. La Suprema Corte ha lasciato intatti punti importanti della legge regionale quali gli orari della giornata venatoria, le modalità e le forme di caccia, il carniere giornaliero, le norme sulla sicurezza nell’esercizio venatorio, l’allenamento e l’addestramento cani, le disposizioni inerenti il tesserino venatorio, sia quello regionale che quello provinciale, per la caccia di selezione, la preapertura e le possibilità per le province di fare alcune scelte gestionali per le aziende agrituristico venatorie e faunistico venatorie.
La sentenza ha confermato e sostanzialmente approvato – ha continuato l’assessore – le scelte e gli strumenti di gestione che negli ultimi anni la Regione Toscana ha messo in campo soprattutto per quanto riguarda il cinghiale e gli altri ungulati, vera piaga della nostra agricoltura e causa di molti incidenti stradali.
Per quanto riguarda le modalità della caccia di selezione – ha spiegato infine – dovranno essere approvati dalle singole province i rispettivi piani di abbattimento, mentre per la caccia al cinghiale i periodi sono già stati indicati nella delibera che la Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi e inviato al consiglio regionale.
Quanto al tema oggetto della sentenza, ovvero i periodi e le specie prelevabili di selvaggina stanziale e migratoria, la Regione Toscana – ha concluso Salvadori – si è già attivata per acquisire il necessario parere di ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e da altri Istituti scientifici per elaborare il calendario venatorio per la prossima stagione, che sarà fatto con atto amministrativo e non con legge, come vuole la sentenza, e che sarà condiviso e concordato con tutti”.