Celendario venatorio modificato in Piemonte, ma alle associazioni Lac e Pro Natura non basta: presenteranno un
nuovo ricorso al Tar non appena il testo del provvedimento della Giunta Regionale sarà disponibile e pubblicato sul BUR. Questo ciò che annuncia alla stampa l'associazione per l'abolizione della caccia a seguito del provvedimento della Giunta che ha ripristinato l'apertura della caccia dopo la sospensione decisa dal Tar.
La Lac
non crede che sia stato possibile superare in così pochi giorni i rilievi avanzati dal TAR. "La mancanza del Piano Faunistico Venatorio, una delle principali censure avanzate dal TAR, ancora permane anche se è stato avviato l’iter di approvazione. Così come non esiste ancora una legge regionale organica che tuteli la fauna selvatica".
Su questi punti, però la Regione si è già rimessa al lavoro. "Rispetto alla sentenza del Tar, la Giunta ha adottato un nuovo calendario venatorio che assicura l’apertura regolare il 29 settembre e, intanto - spiega l'Assessore con delega ai Rapporti con il consiglio Regionale, Giovanna Quaglia - ,
la nuova legge di riordino di tutto il settore è già stata iscritta all’ordine del giorno del Consiglio Regionale per martedì. Contiamo che venga approvata nel giro di pochi giorni consentendo così un più che regolare svolgimento della stagione venatoria. Abbiamo messo a disposizione del Tar tutta la documentazione già a suo tempo predisposta per soddisfare le loro richieste".
“Non abbiamo alcun dubbio che il TAR, a breve, censurerà nuovamente l’operato dell’Assessore filo-venatorio Sacchetto e della Giunta di Cota. La caccia subirà presto un nuovo stop” ha dichiarato Roberto Piana della LAC Piemonte. “Questi amministratori meriterebbero di essere licenziati".
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