Torniamo a Gradara (PU) dopo poco più di un anno. Avevamo lasciato Massimo Lanat�nel bel mezzo dei preparativi per l'imminente inaugurazione del maestoso progetto Il Teatro dell'aria: un anfiteatro all'aperto che sorge accanto ad una delle rocche medievali più belle d'Italia in un paesaggio mozzafiato. Ma anche un parco dedicato ai rapaci, organizzato per le visite di grandi e piccini, lungo un percorso didattico di avvicinamento all'arte della caccia con i falconi.
Oggi quel sogno è diventato realtà e Il Teatro dell'aria è già un successo, capace di incantare le folle con esibizioni spettacolari, che si tengono ogni giorno. Il complesso dell'organizzazione di Gradara fa molto di più che intrattenere con le evoluzioni dei rapaci, studiate nel dettaglio con tanto di effetti speciali e suggestioni di luci e suoni. E' un vero e proprio progetto educativo - culturale, pensato per far conoscere la storia di questa antica arte, giunta fino a noi grazie alla passione di un illustre cacciatore del passato, l'Imperatore Federico II di Svevia, ma anche un centro di ricerca, dove raccogliere dati e studiare falchi, aquile, avvoltoi e gufi, mantenendo viva l'attenzione sul mondo dei grandi rapaci.
Massimo Lanatà, l'ideatore ed esecutore del progetto, è un vero falconiere professionista, che ai rapaci e alla falconeria (anche prestando la propria esperienza per operazioni di pubblica utilità, come il Bird control negli aeroporti) ha dedicato tutta la sua vita. Con i suoi rapaci ha un rapporto speciale, fatto di sguardi e gesti di intesa perfettamente sincronizzati, che lasciano di stucco ogni spettatore nonappena uno dei suoi falconi si libra in volo, ma anche di enormi sacrifici che comporta la cura di ogni singolo esemplare. Il rapporto con i falchi, al di là della passione per questa forma di caccia, è anche una testimonianza diretta di un antico sapere, una tradizione, recentemente tutelata dall'Unesco, che dovrebbe quindi essere bagaglio culturale anche delle nuove generazioni.
Di qui l'idea di proporre visite guidate alle scolaresche, con laboratori didattici da integrare ai programmi scolastici, differenziati a seconda delle età degli studenti, basati su momenti di confronto e di gioco, oltre che sull'osservazione degli animali e sullo studio delle loro caratteristiche biologiche.
“Solo la conoscenza può stimolare e sensibilizzare i giovani alla tutela della fauna selvatica e alla salvaguardia dell’ambiente” dice il falconiere nella presentazione del progetto inviato alle scuole. Ai bambini vengono insegnate le abitudini e l'alimentazione dei vari tipi di rapaci, legate alle caratteristiche del territorio da cui provengono, le tecniche di volo e di caccia. Ampio spazio è dato alla storia della falconeria e a ciò che ancora oggi rappresenta nel nostro paese e nel mondo. I ragazzi hanno la possibilità di vivere un'esperienza unica e di conoscere gli animali per quello che sono realmente, in tutte le loro caratteristiche, predazione compresa. Il che li renderà certamente più consapevoli e forse aiuterà ad emanciparli da quei condizionamenti disneyani che hanno sfornato generazioni di neo animalisti cittadini che della natura, ormai, sanno solo quello che vedono in tv. I nostri complimenti a Lanatà e alle scuole che aderiranno all'iniziativa. |