Le associazioni venatorie riunite nella FACE e Arcicaccia hanno inviato una lettera al Presidente della Conferenza Stato Regioni, Vasco Errani e al Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della stessa, in cui segnalano la recente posizione dell'Unione Europea sui calendari venatori italiani che legittima l'utilizzo della decade di sovrapposizione.
“Come noto – recita la missiva - dall’anno 2010 la stesura dei calendari venatori in Italia è stata caratterizzata da un clima di incertezza dovuta ai continui ricorsi al Tar messi in atto da varie associazioni anticaccia. Ciò ha comportato forti problematiche per il normale e il legittimo svolgimento dell’attività venatoria da parte dei cacciatori italiani. Questi problemi sono sorti a seguito di nuove posizioni prese dall’ISPRA che proponevano riduzioni alla stagione e alle specie cacciabili più restrittive rispetto a quanto consentito dal documento europeo Ornis Key Concepts e della Guida alla disciplina della caccia europea (Guida interpretativa)".
"Uno dei più importanti argomenti che l’Ispra non ha recepito nelle proprie posizioni è l’utilizzo della decade di sovrapposizione all’inizio della migrazione prenuziale o alla fine del periodo riproduttivo, nonostante questa decade di tolleranza sia esplicitamente prevista nella Guida interpretativa ai paragrafi 2.7.2 e 2.7.9. esia inoltre utilizzata in moltissimi Stati membri dell’Unione Europea. Un altro aspetto riguarda l’utilizzo di dati regionali a supporto di scostamenti dal dato KC nazionale, come previsto dalla Guida Interpretativa al paragrafo 2.7.10".
"Il documento allegato - dicono le associazioni riferendosi alla risposta del Commissario UE - chiarisce finalmente in modo definitivo queste questioni in una risposta scritta del Commissario europeo Potoĉnik, fornita a seguito di tre interrogazioni dell’Eurodeputato Andrea Zanoni sulla mancata rispondenza dei calendari venatori italiani alle direttive europee. Il Commissario Potoĉnik stabilisce, dopo un esame di vari calendari venatori regionali italiani, che le stagioni di caccia instaurate ed i limiti di prelievo in atto per le specie di uccelli rispettano in pieno la Direttiva Uccelli". "Il Commissario Potoĉnik - continua la lettera - chiarisce che le stagioni rispettano la Direttiva anche grazie all’utilizzo della decade di sovrapposizione, legittimandone quindi l’uso da parte delle Regioni italiane a differenza di quanto invece sostiene l’ISPRA".
Per il Commissario Europeo la Guida interpretativa nella sua interezza è lo strumento applicativo della
Direttiva Uccelli, di conseguenza anche il paragrafo 2.7.10, applicato da varie regioni italiane, fra cui il Veneto, oggetto di una delle interrogazioni, risulta legittimo da parte delle regioni italiane".
FACE e Arci Caccia concludono quindi "che le Regioni italiane possono stabilire calendari venatori (così come alcuni hanno già fatto) per le specie di uccelli selvatici in armonia con la legge 157/92, i Key Concepts e la Guida interpretativa, così come proposto puntualmente da Face Italia e Arcicaccia ed in questo modo rispettano completamente gli obblighi internazionali di tutela e di corretta gestione prescritti dalla Direttiva Uccelli", e si dichiarano disponibili "a un qualsiasi confronto su questa così come su altre questioni legate all’attualità venatoria che sono state fonte di ricorsi e problemi di varia natura alle pubbliche amministrazioni (danni da fauna selvatica, impiego di munizioni alternative al piombo, controllo delle specie aliene e opportuniste, per fare alcuni esempi), al fine di ristabilire al più presto, se fosse possibile, un clima di condivisa certezza nella stesura dei calendari venatori in armonia con gli indirizzi europei".