La travagliata vicenda delle presidenze e le nomine presunte illegittime negli Atc perugini è finita con un'altra polemica sulle indennità di fine mandato. Cifre sproporzionate, che hanno gettato ulteriore discredito sugli Atc e che hanno portato diverse associazioni venatorie a chiedere chiarezza sulla regolarità delle procedure.
E' partita la Libera Caccia, con un intervento che denunciava gli scarsi risultati sul fronte della gestione degli Atc 1 e 2 e sulle liquidazioni di fine mandato. Anche la Federcaccia Umbra è poi intervenuta, sostenendo che “le indennità di fine mandato e richieste accessorie degli ex presidenti sono assurde e inopportune”, infine l'intervento di Arci Caccia Umbria, che chiede ora un chiarimento alla politica e annuncia di aver richiesto un parere tecnico pro veritate sulla vicenda e sulle richieste formulate.