Dalla 61a Assemblea Generale del CIC (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna) di Milano, è uscito un documento importante, in cui il mondo della caccia internazionale riafferma il proprio impegno nel contrastare ogni atto di bracconaggio e si impegna a "creare e mantenere dei processi trasparenti nella gestione della caccia, di mostrare tolleranza-zero verso i crimini contro la fauna e la natura e di opporsi tenacemente a qualsiasi utilizzo e commercio non sostenibile e/o illegale di animali selvatici".
Nel documento si sottolinea inoltre il significativo e fondamentale ruolo che i cacciatori hanno avuto nella storia della conservazione della fauna e dei luoghi naturali e le loro azioni in atto sul territorio contro i crimini verso la fauna selvatica e il bracconaggio nei singoli Paesi, ribadendo "che un uso ben regolato e sostenibile della fauna selvatica, basato sulla scienza e il buon governo, è stato dimostrato essere il più efficace, incontrando gli interessi economici e culturali delle comunità locali e delle popolazioni indigene e garantendo la loro collaborazione nei sistemi di conservazione della fauna selvatica".
Per questi motivi la comunità venatoria mondiale e ad ogni livello è chiamata a unire le forze con il pubblico, la comunità e partner privati, così come con le organizzazioni per la conservazione faunistica, al fine di fermare e di respingere i crimini contro la fauna selvatica tramite azioni comprovate, pragmatiche, opportune e coordinate. Una priorità strategica per il CIC e che il CIC costruirà sui risultati del Summit mondiale – I cacciatori uniti contro i crimini verso la fauna selvatica – in coordinamento con i nostri partner, al fine di completare il ruolo storico dei cacciatori, quali principali custodi e amministratori della fauna selvatica e degli habitat. Gli sviluppi e i progressi sulla Lotta ai Crimini contro la Fauna Selvatica verranno richiamati in ogni futura Assemblea Generale.