“Gravissima responsabilità del governo e del Pd”. Così Michela Vittoria Brambilla, leader di un gruppo di deputati animalisti e presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (Leidaa), commenta l'ok del Senato al nulla di fatto sui richiami vivi rispetto al precedente testo, che ne avrebbe pesantemente minacciato l'utilizzo a caccia.
“Cedendo alle pressioni delle lobby filovenatorie e cancellando le speranze suscitate dalle dichiarazioni del ministro Galletti - dice Brambilla puntando il dito contro il Governo Pd -, ha modificato il testo iniziale che prevedeva il divieto di cattura e limiti alla detenzione dei richiami vivi. Il quadro è tristemente completato dall’approvazione di emendamenti che tolgono ogni tutela alle nutrie, non considerate più fauna selvatica e perseguitabili come i ratti, permettono di cacciare sulla neve ed aumentano il numero consentito di pallottole in canna. Ancora una volta, per il “divertimento” di poche doppiette e per un pugno di voti, il governo e il Parlamento svendono il patrimonio naturale, che è di tutti, anche a rischio di dover pagare all’Ue una multa salata”.
La Brambilla annuncia battaglia alla Camera, dove è già approdato il testo del decreto 91 approvato in Senato, per la conversione definitiva in legge. “Mi impegnerò in ogni modo per impedire che questo testo esecrabile diventi legge” ha detto.