Il vicepresidente della Provincia Aviano Rossi ha firmato la petizione della LAV contro la “soppressione degli scoiattoli grigi”. Con l’occasione Rossi ha anche appoggiato la battaglia della stessa organizzazione contro la possibilità, in Umbria, di Praticare la caccia gli animali con l’arco. Rossi ha dichiarato: É incomprensibile che una Regione che ha avviato la partecipazione di una legge sulla tutela degli animali e del loro benessere in grado di farla diventare un modello di riferimento a livello nazionale, possa assumere decisioni come lo sterminio degli scoiattoli, o la caccia con l’arco. Sul fronte degli scoiattoli, se si prevede una invasione catastrofica, perché con il precedente progetto a fronte di centinaia di migliaia di euro sono stato soppressi meno di sessanta scoiattoli in tutto il territorio?"
"Per motivi etici, -continua il vicepresidente- come Provincia, abbiamo detto di no ad un nuovo progetto, attingendo alle stesse risorse europee per i dissuasori in grado di evitare incidenti stradali con cervi, caprioli ed altri selvatici, evitando feriti e morti, animali ed umane.
Ma se proprio si vuol procedere al contenimento degli scoiattoli grigi, allora dopo la cattura si pratichi la sterilizzazione e li si rilasci, evitandone la soppressione."
Sulla caccia con l'arco Rossi ha aggiunto: "Incoerente ed assurda é addirittura l’autorizzazione alla caccia con l’arco, che determina sofferenze e stenti ad animali che una volta feriti, potrebbero diventare anche pericolosi. Il tiro con l’arco é uno sport nobile e da valorizzare, la caccia con l’arco é invece una pratica macabra, irrispettosa delle altre forme di vita che popolano il nostro ambiente, incoerente con la legge in corso di adozione sulla tutela animale, nonché con i valori che la terra di S. Francesco dovrebbe esprimere”.
Il presidente della Provincia Marco Vinicio Giasticchi ha subito preso le distanze dal collega dichiarando: "Su caccia e firma di petizioni le iniziative del vice-presidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi, sono intraprese a titolo personale e non coinvolgono presidente e giunta. La posizione della Provincia di Perugia è totalmente in linea con la Regione Umbria e le altre associazioni che compongono la consulta faunistico-venatoria regionale”. |