Si è costituito il cacciatore che avrebbe sparato accidentalmente al veterinario
Paolo Tambini,
ucciso mentre si trovava nei boschi del pisano: “non mi sono accorto dell'accaduto – si è giustificato l'uomo – ma ho capito che potevo essere stato io leggendo i giornali”. Intanto a seguito di questo incidente,
si sono moltiplicate le reazioni politiche all'interno del consiglio regionale toscano. In risposta alle dichiarazioni del
consigliere dei Verdi Fabio Reggionalani,
che accusavano la giunta regionale toscana per quello che è stato considerato un colpevole silenzio sull'argomento, il
presidente dalla Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale toscano Erasmo De Angelis (PD) ha chiesto la
chiusura anticipata della caccia e l'istituzione di “una rigorosa
attività formativa con il coinvolgimento diretto delle associazioni”. La voce di De Angelis resta però isolata anche nel suo gruppo consiliare. Il
presidente della Regione Claudio Martini ha precisato che in Toscana si è trovato nel tempo un
equilibrio nel disciplinare della caccia “un correttivo alla degenerazione – ha rimarcato - lo possono dare solo la formazione e la cultura di chi pratica la caccia”.
A difendere la caccia è intervenuto anche Ilio Pasqui, consigliere del Pd che ha tenuto a precisare che è bene che
la politica non strumentalizzi queste tragedie: "la caccia e il mondo di chi pratica nelle regole questa attività – ha sottolineato - c’entrano ben poco con i crimini dettati da grave imprudenza o da eventuali altre situazioni sulle quali chi è preposto farà le dovute indagini".
Pasqui ha richiamato alla prudenza: “Resta comunque valido l'appello alla sicurezza che sempre abbiamo espresso ad ogni apertura della caccia, perchè questa attività per i mezzi usati è certamente di per sé pericolosa. E quando migliaia e migliaia di persone si muovono o praticano un’attività, anche meno pericolosa della caccia,
ci sono dei rischi per tutta la società e noi
non vogliamo sottovalutarli in nessun caso: l'appello alla
responsabilità dei singoli è indispensabile, che si parli di caccia o di sci alpinismo, per fare un esempio” (che, per la cronaca, ha fatto registrare in questi giorni molte più vittime che nella caccia. ndr) ha concluso Pasqui.