Con la seduta di oggi, mercoledì 25 febbraio 2015, prosegue al Consiglio regionale del Lazio l'esame della legge sulla fauna selvatica. Il vicepresidente Francesco Storace ha stabilito che i lavori riprenderanno alle ore 11. Si ripartirà dall'articolo 4 degli "Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell'attività faunistico venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica". La disposizione riguarda il comitato scientifico previsto dalla legge, argomento che è stato accantonato nel corso dell'ultima discussione. Già approvati quattro articoli su sistema di interventi, vendita carni, controllo degli animali, prevenzione e risarcimento dei danni, inclusi quelli da attività venatoria.
Ha avuto il via libera dall'assemblea il sistema di interventi che la Regione dovrà promuovere, favorire o realizzare in collaborazione con l'Ispra. Tra di essi attività scientifiche di studio, ricerca e monitoraggio. Previsto il supporto tecnico e finanziario per prevenzione, tutela e risanamento dei danni da fauna selvatica. Tra le azioni approvate: la verifica e la valutazione delle ragioni delle azioni di caccia "in deroga" di animali selvatici. Nella lista degli interventi figurano indirizzi e direttive per i piani di abbattimento selettivo degli ungulati cacciabili - come ad esempio i cinghiali - fuori dai periodi e dagli orari stabiliti. Approvato infine un emendamento di Cristiana Avenali (Per il Lazio), il quale prevede l'indennizzo sia dei danni causati dalla fauna selvatica, sia di quelli prodotti dall'attività venatoria.
Cancellato l'articolo che istituiva il Centro regionale per la fauna selvatica. Nella formulazione originaria del testo questa struttura avrebbe dovuto attuare il sistema di interventi previsto dalla nuova legge. Ma un emendamento firmato da Silvana Denicolò e Devid Porrello del Movimento Cinque stelle, approvato dal Consiglio, ha eliminato l'articolo 3 dalla proposta n. 116. Silvia Blasi (M5s), dopo questo episodio, ha chiesto il ritiro del testo di legge, visto che il Centro rappresenta un perno centrale della nuova disciplina. "Pensiamo che l'eliminazione dell'articolo 3 non infici la legge", ha invece risposto Marco Vincenzi (Pd), primo firmatario della normativa, invitando a interrompere l'ostruzionismo. Su tutta la proposta di legge sono stati infatti presentati oltre 530 emendamenti.
Un regolamento di Giunta stabilirà come vendere le carni degli animali selvatici "commestibili" abbattuti con metodi selettivi. I proventi finanzieranno proprio gli interventi previsti dalla legge sulla fauna selvatica. Via libera infine a due articoli per la disciplina nel dettaglio di controllo degli animali selvatici e prevenzione e risarcimento dei danni.