Come emerso negli scorsi giorni, la Lombardia si è attivata per la caccia in deroga e per le catture dei richiami. Una nota della Regione spiega le motivazioni che hanno portato la Giunta regionale a sottoporre a Ispra le tre deroghe alla Direttiva Uccelli, che intende adottare sul proprio territorio (come previsto entro il mese di aprile) al fine dell'emissione del parere di competenza.
La prima riguarda la cattura dei richiami vivi e quindi l'apertura dei roccoli, la seconda intende offrire ai cacciatori la possibilità di cacciare in deroga alla Direttiva Uccelli le tre specie fringuello, peppola e storno, in osservanza del principio della 'piccola quantità'. La terza, infine, relativa alla caccia allo storno, riguarda tutto il mondo agricolo oltre che venatorio, ed è finalizzata a salvaguardare le colture dai danni.
"L'attenzione al mondo venatorio e alla tutela delle sua valenza ambientale tradizionale e culturale è massima - ha sottolineato l'assessore Gianni Fava -. Nel percorso che ha portato alla formazione degli atti, abbiamo tenuto conto degli elementi mutuati dalle posizioni espresse dalle principali associazioni venatorie".
In Lombardia, dal 2008 ad oggi, sono stati complessivamente accertati 575.293 euro di danni causati dalla specie storno alle produzioni agricole. Nel 2014, i danni segnalati dalle Province lombarde ammontano a 110.240 euro. Le colture maggiormente colpite sono quelle vitivinicole, frutticole (melo) e olivicole, con concentrazione dei danni nel periodo della maturazione dei frutti, in cui la popolazione di storni è più numerosa e in cui le piante sono maggiormente suscettibili al danno. Nelle aree in cui si è registrata la maggiore concentrazione dei danni, sono presenti rilevanti produzioni di alta qualità (vigneti specializzati per la produzione di vini DOC e DOCG, oliveti e meleti).
(Lombardia Notizie)