Greve in Chianti è il primo Comune in Toscana ad aver previsto in forma sperimentale regole certe e fisse per i rifugi destinati ad accogliere i cani da caccia e i capanni che saranno ammessi in quanto strutture leggere e temporanee (in legno e con strutture tubolari) evitando il rischio di costituire abuso edilizio.
Il provvedimento, frutto di un tavolo aperto con la Regione Toscana e la Sovrintendenza, disciplina appunto i rifugi ovvero quelle strutture, leggere e reversibili, destinate ad ospitare i cani da caccia. Oltre a questi saranno ammesse attrezzature per cani di caccia, aree di sgambamento, uno spazio infermeria e per lo sporzionamento del cibo per gli animali. Un’opportunità che il Comune offre alle associazioni che hanno sede a Greve in Chianti con l’obiettivo di rispondere alle loro esigenze. I ricoveri, debitamente distanti da abitazioni e strutture ricettive, potranno ospitare fino ad un numero massimo di 40 cani. Secondo quanto previsto dalla Variante, i rifugi devono essere sistemati almeno a 150 metri dalle case sparse e 250 metri dalle strutture ricettive e agrituristiche (gonews.it).