Grande la polemica suscitata dalla Determina Dirigenziale N° 3427 del 31.07.2015 - della Provincia di Lucca sugli appostamenti fissi all’interno dei Siti Rete Natura 2000, tanto che nei giorni scorsi il coordinamento delle associazioni venatorie lucchesi (ACMA - FIDC - ARCICACCIA - ANUU - ENALCACCIA - ITALCACCIA) ha inoltrato a tutti gli enti e le organizzazioni interessate una lunghissima nota con la quale contesta il provvedimento, che impone misure di contingentamento e vieta nuove autorizzazioni, mentre, ove la densità sia superiore alla media, gli appostamenti presenti potranno rimanere fino al termine della fruizione continuativa da parte di un unico titolare di autorizzazione fino al raggiungimento della densità media provinciale (1,4 appostamenti/100 ettari).
Tali disposizioni, affermano dal coordinamento, “di fatto hanno lo scopo, nemmeno troppo velato, di cancellare quasi completamente la caccia da appostamento fisso all’interno dei siti sopra elencati, in quanto il limite di 1,4 appostamenti/100 ettari appare un limite del tutto artificioso e non contenuto in nessuna prescrizione di legge e che anzi è del tutto scollegato con le prescrizioni di legge regionale attuali che impongono per esempio per gli appostamenti agli acquatici su superficie allagata naturalmente una distanza di 400 metri riducibile addirittura a 200m”. Per cui, per la legislazione regionale gli appostamenti del tipo insistenti all’interno del SIC/ZPS IT5120021 Lago e Padule di Massaciuccoli possono essere collocati con una densità di 1 appostamento/16 ettari pari a 6,25 appostamenti/100 ettari.
Lo stesso vale per gli appostamenti su superficie allagata artificialmente e tanto più per gli appostamenti alla piccola migratoria tipici del Monte Pisano.
“Appare una palese forzatura della normativa regionale vigente - si legge nella nota - il comportamento dei funzionari dell’amministrazione provinciale di Lucca che hanno interpretato le “misure di contingentamento” per gli appostamenti fissi all’interno dei siti natura sopra elencati come un divieto di poter cambiare la titolarità degli stessi nonostante l’area non rientri tra quelle individuate dal piano faunistico venatorio come una di quelle entro cui non sia possibile istituire appostamenti fissi. Tale comportamento ha come conseguenza la decadenza progressiva e non più ripristinabile delle autorizzazioni alla morte dei titolari attuali pur non essendoci norme di legge regionali che lo prevedono e nonostante le province siano vincolate ad attenersi alle normative regionali per quanto riguarda l’autorizzazione degli appostamenti così come previsto l’art. 34 comma 6 della legge regionale 3/1994”.
Con questo provvedimento, dicono, la decimazione degli appostamenti fissi nel SIR 27 – SIC IT5120019 Monte Pisano comporterà la fine degli interventi di manutenzione del bosco e di presidio da parte dei titolari degli appostamenti. La decimazione degli appostamenti fissi nel SIR B03 – SIC IT5120101 Ex alveo del Lago di Bientina, di fatto comporterà il venir meno di tutte le zone umide artificiali mantenute solo ed esclusivamente con il lavoro e l’impegno economico dei frequentatori. Venendo meno queste piccole oasi di biodiversità tutta l’area non potrà che subire un impoverimento floro-faunistico perdendo anche quelle poche zone che, non essendo interessate da monocolture intensive, offrono un habitat idoneo alle esigenze trofiche dell’avifauna cacciabile e non.
L’importanza di questo tipo di ambienti, presenti anche nella piana fiorentina, nella piana pisano-livornese, nell’aretino, nella maremma ecc, è stato da sempre evidenziato da tutti, protezionisti in primis, e appare singolare come solo in provincia di Lucca una miope politica li condanni di fatto alla scomparsa. Inoltre, la decimazione degli appostamenti fissi nel SIR 25 – SIC/ZPS IT5120021 Lago e Padule di Massaciuccoli di fatto comporterà il cessare di tutte le azioni gestionali (taglio del canneto in primis) effettuate a titolo gratuito dai frequentatori degli appostamenti e che rendono l’ambiente palustre idoneo alla sosta di molteplici uccelli palustri cacciabili e non. E’ infatti ormai consolidato in ambiente scientifico il fatto che la diversificazione dell’età del canneto risulta un’azione gestionale raccomandata per la sosta di un’ampia gamma di uccelli palustri.
E ancora: la sostituzione della caccia da appostamento fisso con la caccia da appostamento temporaneo comporterà un aumento della conflittualità da parte dei cacciatori frequentatori delle zone nonché una maggiore difficoltà di controllo di eventuali illeciti; la decimazione degli appostamenti fissi nel SIR B03 – SIC IT5120101 Ex alveo del Lago di Bientina comporterà di fatto la cessazione della tradizionale caccia agli acquatici con stampi e richiami in quel comprensorio. Si incentiverà invece la caccia “alla passata” che a fronte di carnieri equivalenti, se non superiori a volte, di fatto non prevede nessuna azione di gestione del territorio da parte del cacciatore. E' quindi evidente come le norme della Provincia vadano perfettamente in senso contrario a quello che è lo spirito delle normative vigenti che vorrebbero il cacciatore prima di tutto gestore del territorio.
La decimazione degli appostamenti fissi nel SIR 25 – SIC/ZPS IT5120021 Lago e Padule di Massaciuccoli se di fatto consente in alcune zone la continuazione della caccia da appostamento temporaneo in zone con bassi fondali e riparate dai venti dai canneti circostanti, in altre (cave di Viareggio) dove la profondità dell’acqua arriva ad essere anche di decine di metri e dove l’ampiezza dello specchio d’acqua consente al vento di causare un moto ondoso significativo, la caccia da appostamento temporaneo diverrà estremamente difficoltosa nonché pericolosa. Si pensi per esempio ad un cacciatore, magari anziano, che, in una notte tempestosa debba necessariamente predisporre il “gioco” di stampi e richiami vivi in 20 metri d’acqua da un barchino a fondo piatto e senza neppure l’ausilio di un motore a scoppio (ad oggi vietato nell’area in questione). Si capirà la difficoltà e la pericolosità rispetto agli appostamenti attuali dove il gioco viene lasciato in acqua per tutta la durata della stagione venatoria. Tutto questo di fatto porterà alla graduale perdita di una tradizionale forma di caccia del nostro territorio che tanto ha dato in termini di cultura non solo al mondo venatorio. E’ a nostro avviso impensabile azzerare di fatto la caccia da appostamento nel comprensorio del Massaciuccoli così caro al più famoso cacciatore lucchese, Giacomo Puccini. E’ inoltre facilmente prevedibile che in tutte queste aree, dove tra non molti anni solo pochi appostamenti risulteranno autorizzati, divenendo di fatto dei privilegiati, la conflittualità tra i pochi fortunati frequentatori di questi appostamenti e tutti gli altri cacciatori non potrà che aumentare.
Da un punto di vista puramente conservazionistico, la presenza degli appostamenti fissi nei siti in questione di fatto non ha mai costituito un problema poiché il loro impatto è di fatto mitigato dai 2 giorni di silenzio venatorio e dal fatto che esistono aree protette estremamente estese nelle loro vicinanze. Tant’è vero che tutte queste aree sono state designate Siti Natura 2000 nonostante siano da sempre interessate dalla presenza di appostamenti fissi.
“Questo accanimento dell’amministrazione provinciale, concludono i sottoscrittori della nota, non essendo spiegabile in termini di conservazione ambientale visto che certi provvedimenti causeranno il degrado e non il miglioramento di certi habitat, altro non si può spiegare se non con una miope politica infarcita di preconcetti anti-venatori riscontrabili in certe frange ambientaliste ma che mal si addicono ad amministratori pubblici”. |