Il Congresso di Fiuggi dell'ArciCaccia ha affermato, così si legge nel documento conclusivo dell'evento, che il sistema associativo che si vuole perseguire è quello federativo o confederativo tra Associazioni nazionali riconosciute. L'associazione sostiene quindi il percorso unitario realizzabile con la costituzione, nelle Regioni, della Federazione Regionale delle Associazioni Venatorie Riconosciute e valuta con interesse anche altre importanti esperienze regionali, tra queste la Confederazione dei Cacciatori Toscani, ma dice no all'obbiettivo finale della Fenaveri di arrivare allo scioglimento di tutte le associazioni che ne fanno parte per arrivare alla costituzione di un'unica associazione. Il Congresso apprezza il lavoro unitario con la Fondazione UNA e il tavolo di lavoro nel quale si collabora con FIdC, Legambiente, Anuu. Il nuovo gruppo dirigente ha dato mandato a procedere nei percorsi avviati.
Altri punti del documento conclusivo: “costruire un sistema di relazione tra le diverse forme di caccia per superare spinte divisive”, rilancio della gestione sociale per “impedire spinte privatistiche, salvaguardando l'art. 842”; “costruire le condizioni perché gli agricoltori siano i protagonisti di sane pratiche ambientali”; incrementare la rete di competenze scientifiche, costruendo un sistema che necessariamente dovrà ripensare il ruolo e le competenze dell’Ispra; rilanciare la produzione della fauna selvatica allo stato naturale (in specie fagiani, starne e lepri, ecc.); valorizzazione del ruolo della vigilanza e di impegno per la Protezione Civile, proporre modifiche delle norme comunitarie e nazionali per garantire la certezza dei prelievi su tempi e specie. Tutti questi punti saranno sviluppati in primavera nella Conferenza di Programma, convocata dal Congresso di Fiuggi.