Giovedì 18 maggio la Camera ha proseguito l'esame della
proposta di legge di modifica della Legge quadro sulle Aree Protette (la 394/91). Durante il dibattito è stato approvato un emendamento della Commissione che interviene sulla
possibilità di attribuire la gestione delle aree esterne agli Enti Parco.
"La proposta della Commissione - ha spiegato durante la seduta il relatore Borghi - sta a significare che, nel caso in specie, le aree esterne sono riferite ai siti di importanza comunitaria e di direttive".
In realtà, stando al testo, si parla di "siti di importanza comunitaria" e "delle previste zone speciali di conservazione ricadenti, interamente o parzialmente, in un parco nazionale o regionale, in una riserva naturale statale o regionale o in un'area protetta marina". Queste possono diventare competenza diretta del corrispondente ente gestore.
La modifica è dubbia, può succedere infatti che - con quel termine "parzialmente" le suddette aree che fossero al 90% esterne ad un Parco potrebbero (o addirittura dovrebbero) essere assoggettate completamente all'ente che lo gestisce e quindi diventare aree di gestione dirette per i Parchi. Insomma: una specie di aree contigue gestite dall'ente parco. Facendo rientare dalla finestra quello che pericolosamente volevano far entrare dalla porta.
Al momento è stato trattato soltanto l'articolo 1. L'articolo che più di tutti ha generato perplessità all'interno del mondo venatorio dopo l'approvazione al Senato è il 5, nel quale, si parla appunto della gestione delle aree contigue. La discussione prosegue anche oggi, venerdì 19. Vi faremo sapere.