Il
sindaco di Modica Antonello Buscema ha preso una posizione netta pur di difendere l'incolumità dei suoi cittadini ed ha deciso oggi di scavalcare le disposizioni del
sottosegretario Francesca Martini che ieri ha inibito l'applicazione dell'ordinanza comunale, la quale
autorizzava l'abbattimento dei randagi assassini da parte delle forze dell'ordine. “Ho assunto un impegno preciso con il Papà di Giuseppe -ha dichiarato questa mattina ai giornalisti -. Quello di
far emergere le responsabilità per la morte assurda di un bambino, di un nostro giovane concittadino. Faremo di tutto, per le nostre competenze, perché ciò avvenga”. Questa incredibile storia deve finire il più presto possibile, è già inconcepibile che dopo il primo attacco che è costato la vita al bimbo Giuseppe, ne siano seguiti altri (l'ultimo ha riguardato una povera ragazza straniera ora in fin di vita) prima di riuscire a fermare parte di questi cani, oggettivamente
non più recuperabili dal punto di vista delle relazioni con l'uomo. Per questo
il sindaco Buscema ha firmato questa notte una nuova ordinanza che ordina l'abbattimento del branco di Modica, assumendosene tutte le responsabilità. In merito alle accuse della Martini di non aver provveduto a costruire
un canile con un finanziamento governativo di
50 mila euro, il sindaco ha replicato “quei soldi potevano servire forse per la realizzazione della recinzione. Il progetto presentato dall'amministrazione comunale di Modica nel 2006 prevedeva la costruzione di un
parco canile su terreno messo a disposizione dal Comune con una spesa di un milione di euro. Non mi sembra - ha concluso il sindaco - che il finanziamento del ministero fosse adeguato al progetto stesso". “La verità, commenta il sindaco Buscema, e che
lo Stato trasferisce i servizi ma non le somme per gestirli. Anche quella della costruzione del canile è rimasta vittima delle contraddizioni di questo principio. Una battaglia che trova l'appoggio dei sindaci dei 12 comuni della provincia di Ragusa che questa mattina hanno ribadito all'assessorato regionale alla Sanità la necessità di
ottenere i fondi necessari per poter dotare i rispettivi territori delle strutture necessarie per arginare il fenomeno del randagismo.