A dimostrazione che al di là delle polemiche che circondano l'iter delle modifiche alla 157/92, occorre adeguare la legislazione ai problemi reali del territorio, Confagricoltura ha sollecitato i legislatori ad affrontare concretamente le problematiche legate ai danni causati dalla fauna selvatica.
Confagricoltura, ha ricordato che la legislazione italiana, a differenza della gran parte di quelle europee, non riconosce la proprietà della fauna selvatica all'imprenditore agricolo che conduce il fondo, attribuendola allo Stato.
“L'Amministrazione - dice Confagricoltura - non può sottrarsi all'obbligo di attivare iniziative finalizzate alla prevenzione ed al contenimento dei danni provocati all'attività agricola dalla fauna, a partire da tutti gli ungulati, comprese le specie protette, e di provvedere al loro integrale risarcimento”.
I danni alla produzione ed agli allevamenti hanno raggiunto livelli insostenibili secondo Confagricoltura, l'associazione chiede dunque un intervento straordinario, sia in termini di regolamentazione dei controlli delle popolazioni selvatiche, sia di risorse destinate al risarcimento dei danni.